Momento per momento, Cesare viene seguito quasi fisicamente: dal risveglio nella propria casa fino alla sede del Senato, dove troverà la morte. Una ricostruzione dei fatti basata sulle fonti antiche e sull'esplorazione dei luoghi di Roma, a partire dalla frase di Cesare che alla domanda “come vorresti la tua morte?” risponde: “improvvisa e veloce”.
La grande avventura del gladiatore ribelle Spartaco e del suo esercito di schiavi. Una cronaca basata sulle fonti antiche, che inizia nelle cucine della scuola dei gladiatori di Capua, dove settanta uomini, armati di spiedi e mannaie da macellaio, riescono a farsi largo verso la libertà. Il viaggio prosegue sul Vesuvio, dove Spartaco ottiene le prime vittorie, attraversa tutta l’Italia e finisce sulla via Appia, con la crocifissione di 6.000 ribelli.
Le esequie di Ottaviano Augusto, primo imperatore di Roma “deificato” dopo la morte. A 19 anni Ottaviano, sottovalutato da tutti, riuscì a ottenere il potere sbaragliando nemici come Antonio e Cleopatra, senza mai sbagliare una mossa. Restò all’apice fino alla morte e il suo principato, durato 44 anni, fu il più lungo della Roma imperiale.
La fine di due città etrusche Vulci e Volsinii, l’attuale Orvieto, che sono le ultime sacche di resistenza all’avanzata di Roma. Dopo la loro caduta il mondo etrusco perde definitivamente la propria autonomia.
Roma 64 d.C., 9 giorni a luglio. Il grande incendio di Roma legato a Nerone, attraverso i nove giorni della sua durata. Una sorta di inchiesta giornalistica per capire quali sono le prove contro l’imperatore e cosa invece lo scagiona. Sullo sfondo la presenza e il ruolo dei primi cristiani a Roma.
Lo scontro tra Atene e Sparta, nella Guerra del Peloponneso, si sposta in Sicilia. Quella ateniese è una grande spedizione militare. Finirà con una sconfitta dolorosa umiliante e sarà, per Atene, l’inizio della fine.
Cosa c’è di vero nel mito di Romolo e Remo? C’è stato realmente un fratricidio all’origine di Roma, fondata secondo la leggenda il 21 aprile del 753 a.C.?
Nel 366 a.C. il filosofo Platone viene invitato a Siracusa per partecipare alla costruzione di un governo ideale, e forse è proprio in Sicilia che, a contatto con i fenici, inventa il mito di Atlantide. Un'ipotesi affascinante sostenuta dai dialoghi platonici Timeo e Crizia, e dalla visita alla città fenicia di Mozia. Platone e la nascita dell’idea del mito di Atlantide saranno raccontati da Cristoforo Gorno in “Cronache dall’antichità”.
Il viaggio favoloso del re di Itaca in Sicilia e lungo le coste del Tirreno, una cronaca sospesa tra il mito e la memoria storica dei pionieri greci che arrivarono in Italia nell’VIII secolo avanti Cristo.
Anno 452, 18 luglio, Attila distrugge la ricca città romana di Aquileia, uno degli episodi più famosi e drammatici nel percorso di devastazione che varrà al re unno il titolo di flagello di Dio, di punizione divina.
49 a.C., 10 gennaio, Giulio Cesare attraversa il Rubicone e dà la prima spallata nel processo che porterà alla fine della Repubblica di Roma e alla nascita dell'impero. La cronaca di quel gesto decisivo si snoda tra le rive del Rubicone e Roma, seguendo le trattative serratissime che Cesare da Ravenna conduce con i suoi avversari in Senato, fino alla scelta di compiere il passo senza ritorno e gettare il dado.
312 d.C., 28 ottobre, Costantino vince la battaglia di Ponte Milvio contro Massenzio. Secondo la tradizione cristiana, la vittoria è favorita da una visione che gli impone di mettere la Croce sulle sue insegne e gli scudi dei suoi soldati. Seguendo le tracce di Costantino, la cronaca di quei giorni cerca di fare luce in un labirinto dove si intrecciano avvenimenti storici, fenomeni soprannaturali, sogni premonitori e visioni mistiche.
I 300 spartani alle Termopili e la sconfitta degli ateniesi a Siracusa: due eventi che inquadrano il V secolo a.C., il secolo d'oro delle città-stato greche, il secolo del teatro, della filosofia, dello sviluppo della democrazia, ma anche il secolo del tramonto consumato nella guerra tra Sparta e Atene.
E' un giorno di fine estate del 79 d.C., Plinio il Vecchio, comandante della flotta romana di Capo Miseno, vede una nuvola alzarsi dal Vesuvio, poco dopo gli arriva una richiesta d'aiuto: chi abita sotto il vulcano sta morendo. Plinio si mette in mare con le navi per portare soccorso, anche lui perderà la vita, la cronaca del suo viaggio è il resoconto di una grande operazione di protezione civile.
Religione, Politica e Giustizia, tre pilastri della società ateniese vengono scossi nel 399 a.C. quando è rinviato a giudizio Socrate, illustre cittadino, filosofo, monumento della storia del pensiero. Perché Socrate viene processato, perché i suoi contemporanei lo vogliono togliere di mezzo? Nella puntata delle Cronache dall’antichità relativa al Processo a Socrate, Cristoforo Gorno evidenzia sia le ragioni della difesa, ma anche quelle dell’accusa.
È uno degli episodi più famosi e devastanti delle invasioni barbariche e si svolge tra il 24 e il 27 agosto del 410 d.C., quando i goti di Alarico assediano e saccheggiano la capitale dell’impero romano d’Occidente. La ricostruzione di quei tre giorni rivela una verità inaspettata: Alarico avrebbe voluto salvare Roma.
130 d.C., 30 ottobre. Durante una crociera sul Nilo, Antinoo, il bellissimo e giovane amante dell’imperatore Adriano, cade nel fiume e muore. Ancora oggi, sulle cause del tragico evento, sono aperte tutte le possibilità: incidente, omicidio o addirittura sacrificio volontario.
Il più potente dei re achei partiti per Troia, e il più astuto, curioso e avventuroso degli eroi. Indagando sui loro destini, Cristoforo Gorno mette a confronto il mito dei poemi di Omero con le tracce di verità storica, muovendosi tra Micene, Tirinto e le coste italiane per raccontare lo splendore e il crollo della civiltà micenea, e per seguire la fine dell’età degli eroi e la rinascita greca incarnata dalle navigazioni di Ulisse.
Canne, Puglia, 2 agosto 216 a.C. Per la quarta volta consecutiva Annibale sconfigge i romani. E quella di Canne è più di una battaglia persa, è l’annientamento di un’armata nella quale Roma ha investito gran parte delle sue risorse.
Ogni quattro anni il mondo greco si ferma, le guerre vengono interrotte, le cause legali e le condanne a morte sospese, tutti si riunisco a Olimpia per celebrare il dio Zeus con cinque giorni di gare sportive.
Piana di Campaldino, Toscana, 11 giugno 1289, una coalizione guelfa guidata da Firenze affronta una coalizione ghibellina guidata da Arezzo. Tra i cavalieri fiorentini, in prima linea, combatte anche Dante Alighieri, poco più che ventenne. La memoria di quella battaglia lo segnerà per tutta la vita, e nel Purgatorio si ricorderà di rendere l'onore delle armi a Buonconte di Montefeltro, il nemico sconfitto. Oltre alla vita di Dante, Campaldino segnerà anche la storia italiana, con il consolidarsi dell'egemonia fiorentina e il tramonto dei ghibellini.
Roma, 8 ottobre 1354. Cola di Rienzo, capopopolo, leader politico in disgrazia, è barricato in Campidoglio, nel Palazzo dei Senatori, assediato dalla folla che lo vuole morto. Dopo un tentativo di fuga Cola viene catturato e linciato.
Firenze, primavera del 1478: la famiglia dei Pazzi organizza un congiura per togliere alla famiglia rivale dei Medici il dominio sulla città. La congiura fiorentina è un intrigo internazionale che vede coinvolti il Papa Sisto IV, il Re di Napoli, il Duca di Montefeltro. L'obiettivo è togliere di mezzo in un colpo solo Lorenzo il Magnifico e suo fratello Giuliano, ma il piano, preparato per mesi, va cambiato in corsa, molti dettagli non vanno per il verso giusto.
Firenze, 26 aprile 1478, mentre nel Duomo si celebra la Messa, i Pazzi, a capo di una congiura che vuole eliminare i Medici, entrano in azione assieme ai loro complici. Un intrigo al centro del nuovo appuntamento con "Cronache dal Medioevo". Giuliano de' Medici, fratello minore di Lorenzo, viene assassinato, ma il Magnifico riesce a salvarsi. Tutto si risolve in poche ore, tra linciaggi e giustizia sommaria, fino all'epilogo: l'impiccagione di Bernardo Bandini Baroncelli, immortalata da Leonardo. Il fallimento del complotto determinerà l'assetto politico dell'Italia quattrocentesca.
Per chi lo ammirava, Federico II di Svevia, Re di Sicilia, Imperatore del Sacro Romano Impero, era lo "stupor mundi", lo stupore del mondo; per i Papi che lo hanno combattuto era la bestia dell'Apocalisse, l'Anticristo da combattere con ogni mezzo: il “duello” tra Federico II di Svevia e la Chiesa è al centro di “Cronache dal Medioevo”, realizzato con la consulenza storica di Tommaso di Carpegna Falconieri. Il racconto di questo scontro durato decenni, affidato alla narrazione di Cristoforo Gorno, si snoda tra i castelli di Federico, ossia Melfi, Barletta e Castel del Monte, e tra crociate, scomuniche, battaglie, e una lotta diplomatica piena di colpi bassi.
Nel Medio Evo il Papa ha un potere assoluto. Davanti a lui si inginocchiano re e imperatori. Eppure a Bonifacio VIII tocca un’altra sorte. I suoi contemporanei lo trattano con disprezzo, Dante Alighieri lo mette nell’Inferno, Jacopone da Todi lo paragona a un nuovo Lucifero e Sciarra Colonna lo prende a schiaffi. È la cronaca di un oltraggio, un attacco senza precedenti al potere inviolabile di un Papa.
E' l'anno 1516: l'Italia è al centro della disputa tra Francesco I, re di Francia, e Carlo V, re di Spagna, che si contendono il titolo di imperatore del Sacro Romano Impero. A spuntarla è Carlo V. A lui il Ducato di Milano, appena conquistato da Francesco I, serve per unire i suoi possedimenti in Germania con quelli spagnoli e italiani, con i quali di fatto accerchia il rivale. L'imperatore riesce a strappare Milano al re di Francia, che accorre con il suo esercito, ma viene sconfitto a Pavia e imprigionato a Madrid. Pur di essere liberato, Francesco I accetta condizioni umilianti e, a garanzia dell'accordo, è costretto a consegnare i suoi due figli maschi. Tornato in Francia, forma un'alleanza con Firenze, Milano, Venezia e, dopo molte esitazioni, anche con il papa: la Lega di Cognac. A quel punto, Carlo V si vendica di Clemente VII, reo di essersi schierato con Francesco I, e chiede aiuto agli alleati romani, i Colonna, che nel 1526 compiono un primo saccheggio di Roma.
Il 6 maggio 1527 i soldati dell'imperatore Carlo V si svegliano: a Roma è ancora buio, piove e c'è una fitta nebbia. I lanzichenecchi scendono dal Gianicolo e si dirigono verso Porta Santo Spirito, dove incontrano la resistenza della milizia romana messa insieme all'ultimo momento dal papa. I soldati spagnoli e italiani intanto arrivano indisturbati a Porta Cavalleggeri: i cannoni di Castel Sant'Angelo non sparano a causa della nebbia. Il comandante degli imperiali, Carlo di Borbone, tenta un assalto al Torrione con una scala ma dalle mura vaticane qualcuno spara nella nebbia uccidendolo. Tra i difensori c'è anche Benvenuto Cellini, celebre orafo e scultore. Gli imperiali sfondano le mura, dilagano a Borgo e raggiungono piazza San Pietro, dove prima fanno strage delle guardie svizzere pontificie e poi dei fuggiaschi che cercavano riparo nella basilica ancora in costruzione.
Sigismondo Pandolfo Malatesta, Signore di Rimini e Fano, e Federico da Montefeltro, conte e poi duca di Urbino, appartengono a due famiglie che si fanno la guerra dal XIII secolo. Anche loro si odiano e si fronteggiano per oltre vent'anni, nonostante i legami di parentela che via via intrecciano tra loro. Un "duello" raccontato da "Cronache dal Rinascimento", il programma di Rai Cultura condotto da Cristoforo Gorno, in onda su Rai Stoia. Il primo scontro frontale tra Sigismondo Pandolfo e Federico avviene a Montelocco, nel 1441. Federico da Montefeltro risponde un mese dopo con un'impresa che ha dell'incredibile: scala e conquista la Rocca di San Leo, appartenuta storicamente ai Malatesta e considerata fino a quel momento inespugnabile. La situazione si complica quando tra le Marche e l'Umbria arriva il conte Francesco Sforza, mandato dal duca di Milano, Filippo Maria Visconti, a riprendersi i territori paterni.
Girolamo Savonarola giunge al convento di San Marco, a Firenze, nel 1490. Ha 38 anni, è un frate domenicano originario di Ferrara che ha già vissuto e predicato in molte città. Ha la fama di predicatore moralista: uno che difende gli umili contro i soprusi dei potenti, che depreca il malcostume della società, che condanna la lascivia degli artisti e dei poeti. Il bersaglio preferito di Savonarola però è la Chiesa di Roma. Il frate annuncia la venuta di un novello Ciro che sarebbe venuto a compiere la vendetta divina, purificando la Chiesa e l'Italia dai loro peccati. La profezia sembra compiersi quando nel 1494 il re francese Carlo VIII giunge a Firenze con le sue armate. Piero de'Medici viene cacciato e in città viene proclamata la Repubblica.
Il Regno di Napoli è conteso tra la Francia di Luigi XII e la Spagna di Ferdinando II. Nell'accordo di Granada del novembre 1500 i due sovrani non definiscono con inequivocabile precisione la spartizione del territorio. Ne nasce una lunga controversia, che vede protagonisti l'esercito francese e quello spagnolo. Gli Spagnoli sono in numero inferiore rispetto ai Francesi, e sono bloccati in una posizione di difesa di Barletta, che viene assediata dai francesi. Comincia da qui il viaggio di Cristoforo Gorno nella disfida di Barletta a "Cronache dal Rinascimento", in onda su Rai Storia. I rapporti fra spagnoli e italiani sono molto tesi, a causa delle privazioni dell'assedio. Per appianare i rapporti con gli italiani e per mostrare ai francesi un'immagine di forza, Consalvo da Cordoba organizza un banchetto. Vi sono invitati anche alcuni prigionieri francesi. Durante il banchetto i francesi ricevono una provocazione su volere strategico del capitano spagnolo.
1482. Leonardo da Vinci arriva a Milano. Fino a quel momento ha lavorato nella bottega di Andrea del Verrocchio a Firenze ed è entrato in contatto con la famiglia de' Medici. Ed è proprio Lorenzo il Magnifico a inviare Leonardo in missione alla corte degli Sforza, a Milano. Leonardo è in cerca di gloria e di fama, e trova il suo mecenate in Ludovico Sforza, detto "il Moro". Ludovico il Moro ha assunto la guida del Ducato di Milano che spettava di diritto a suo nipote Gian Galeazzo e ha estromesso la cognata Bona di Savoia, nominata reggente al posto del marito, ucciso in una congiura. Prima di ricevere le prime committenze dal duca, Leonardo dipinge "La vergine delle rocce" per una Confraternita. In seguito, per Ludovico il Moro progetta macchine militari e dipinge quadri come il "Ritratto di Musico", il "Ritratto di Dama" e "La dama con l'ermellino".
Nel 1480 l'impero ottomano era in prepotente espansione verso l'Europa e il Mediterraneo. Sulla sua traiettoria, l'Italia lacerata da congiure e lotte intestine fra le più splendide signorie rinascimentali. Il 28 luglio del 1480 un esercito ottomano di circa 18mila uomini sbarca in Puglia, territorio che è sotto la Corona del re di Napoli e occupa la città di Otranto. Qui i Turchi resteranno per 13 lunghi mesi fino a quando la peste e la mancanza di rinforzi li costringono ad abbandonare le coste pugliesi. In questa storia c'è il sogno di un sultano affascinato dai fasti dell'antichità, che intende riunificare l'impero romano. Ci sono gli interessi della Repubblica di Venezia. Lorenzo il Magnifico, appena scampato alla congiura dei Pazzi. Un ex gran visir in cerca di gloria. Le mire di dominio sulla Penisola del re di Napoli. Un pontefice spaventato da una possibile avanzata dei Turchi fino a Roma.
Quando Luigi XII sale al trono di Francia, vanta diritti sul Regno di Napoli e sul Ducato di Milano. Si assicura innanzitutto l'alleanza dei Savoia, di Venezia e di papa Alessandro VI. Questi trova l'alleanza conveniente alle sue mire di costituire per il figlio Cesare un dominio in Romagna, sotto il potere temporale pontificio. Una volta caduto il Ducato di Milano di Ludovico il Moro, la via per la Romagna è aperta. Il 9 marzo 1499 attraverso una bolla pontificia dichiara decadute tutte le investiture di quei territori, compresa quella di Caterina Sforza. Cesare Borgia la assale con le armi francesi. Al 25 novembre 1499 risale la resa di Imola, mentre il 19 dicembre dello stesso anno il Valentino entra a Forlì. Ad attenderlo c'è Caterina Sforza che a 36 anni ha la fama di coraggiosa e spietata guerriera. "Femina quasi virago crudelissima e di grande animo", l'ha definita un cronista contemporaneo. La donna dirige la difesa della rocca di Ravaldino, che viene assediata dagli avversari.
Isabella D'Este é prossima al compimento dei sei anni di età quando. nella primavera del 1480, riceve una proposta di matrimonio. Il pretendente é il quindicenne Francesco II, erede del marchese di Mantova Federico I Gonzaga.
Cristoforo Colombo e Amerigo Vespucci nascono entrambi a metà del Quattrocento. Uno a Genova, l'altro a Firenze. Il primo é maggiormente dedito alla navigazione commerciale, il secondo ha una visione più umanistica della vita e delle imprese.
Il racconto di "Cronache dal Mito" inizia da Zeus, il padre degli dei. È dalla Valle dei Templi di Agrigento, dove sorgeva uno dei templi più grandiosi del mondo antico a lui dedicato, che Cristoforo Gorno comincia a narrare il mito di Zeus, dalla nascita dell'universo, allo scontro con i Titani e i Giganti fino al sorgere del nuovo ordine creato dagli dei dell'Olimpo, senza dimenticare la lunga serie di amori del dio né l'impatto della sua figura sulla storia umana.
Teseo, Arianna, Minosse, Pasifae e il Minotauro. Prosegue l'affascinante racconto di Cristoforo Gorno tra i miti, le eroine e gli eroi, le dee e gli dei protagonisti delle leggende del passato che, in realtà, continuano a sopravvivere allo scorrere del tempo e della storia. "Arianna e Teseo: nel labirinto", nuovo appuntamento con "Cronache dal Mito". Oggi è ambientato nel luogo che da molti è stato considerato come il sito che ha ispirato il mito del Labirinto: il Palazzo di Cnosso. Qui Cristoforo Gorno ripercorrerà, utilizzando le collaudate e fortunate forme narrative delle Cronache dall'Antichità, dal Medioevo e dal Rinascimento, gliaspetti religiosi, simbolici ed artistici di una leggenda che ha attraversato i millenni. Infine, affronterà anche il tema dei rapporti tra la Creta minoica e l'Atene micenea.
Dall'Acropoli di Selinunte, in Sicilia, Cristoforo Gorno narra la storia di una madre, Demetra, di sua figlia Persefone e del rapimento da parte di Ade, signore degli inferi, re dei morti. È il nuovo appuntamento con "Cronache dal Mito", attraverso gli dei e le dee, gli eroi e le eroine, i miti e le leggende, le cui vicende riecheggiano ancora ai nostri giorni. Il mito di Demetra e Persefone, noto anche nell'arte e nella psicoanalisi, incarna la paura della violenza, il terrore di ogni madre di perdere la figlia e raffigura la prepotenza che non teme il ricorso alla brutalità.
Dio dell'estasi, della follia e del vino, dell'ebbrezza e degli estremi, soave e crudele, gioioso e furente, divinità vagabonda e senza patria, che è ovunque senza appartenere a nessun luogo. È Dioniso il protagonista del nuovo episodio di "Cronache dal Mito". Dal Teatro Greco di Siracusa, Cristoforo Gorno ci condurrà attraverso i miti che aleggiano attorno a questa divinità, dalla metamorfosi all'invenzione del teatro a lui attribuite, una figura eccessiva che ha ispirato grandi personalità, da Alessandro Magno a Nietzsche, da Marco Antonio a Jim Morrison.
Afrodite, Venere per i romani, è la dea dell'amore e della sessualità nata dalla spuma del mare. Capricciosa e frivola da una parte, profonda e universale dall'altra, Afrodite incarna le energie della vita: per questo è adorata con nomi diversi in tutto il Mediterraneo e in Oriente.
Da Atene, la città che porta il suo nome, Cronache dal Mito racconta la dea protettrice della saggezza e dell'ingegno. Un percorso che si snoda dal Partenone e tocca altri luoghi simbolo della capitale greca per capire il legame strettissimo che univa gli ateniesi alla loro divinità e tutelare come questo rapporto ha influenzato l'arte e la storia del nostro mondo.
Protettore delle arti, della musica e della poesia, ma anche implacabile torturatore di chi gli mancava di rispetto; un dio bellissimo e crudele: Apollo è il dio che dispensava i suoi oracoli da Delfi, il santuario più venerato del mondo antico. Ma chi era il dio 'obliquo' che con i suoi enigmi rivelava il futuro agli uomini?
Eracle, Ercole per i Romani: il primo supereroe internazionale. Figlio di Zeus, vestito di una pelle di leone, armato di clava uccide mostri, viaggia fino ai confini del mondo e, insaziabile sessualmente, semina figli ovunque. Eracle è l'eroe dell'umanità agli albori che per sopravvivere non può fare altro che opporsi ad una natura ostile e riprodursi. Ma dietro l'immagine di forza e invincibilità c'e' un altro Ercole, cialtrone e ubriacone, racconteremo anche lui in Cronache dal Mito.
Artemide, la Diana dei Romani, è nota come la dea della caccia, ma è molto di più, la signora dei boschi e delle creature selvagge, la vergine arciera governa il confine tra il mondo degli uomini e il mondo naturale, è la dea degli e delle adolescenti, e aiuta le donne a partorire.
Il mare degli antichi è uno spazio pericoloso, cupo e sottile, pieno di mostri, di maghe incantatrici, dove si rischia continuamente di essere rapiti dai pirati o di naufragare vittime delle tempeste. Ma per quanto insidioso il mare degli antichi è anche uno strumento di conoscenza e di esplorazione.
Due secoli di storia di Roma raccontati attraverso i pensieri e le emozioni che hanno determinato i destini dei grandi imperatori, dalla sobrietà ambigua di Augusto all’ascesa dei Flavi, dalla gloria di Traiano allo scatenato Elagabalo, passando dal doppio volto di Adriano, dall’ambizione di Agrippina, dalla complessità di Tiberio e dai dubbi di Marco Aurelio. Li ricostruisce, scandagliando le fonti antiche ed esplorando i luoghi dell’azione, Cristoforo Gorno nella nuova serie di Rai Cultura in otto puntate “Cronache dall’Impero”. Si comincia con Augusto. La sua grandezza politica è indiscutibile, ma la sua storia familiare, piena di scandali, intrighi e morti sospette, dipinge un ritratto diverso e più fosco del primo imperatore. Visitando l’Ara Pacis, la casa di Augusto e quella di sua moglie Livia, emerge il fallimento di un patriarca.
Misantropia, crudeltà e perversione sessuale: accuse spesso rivolte a Tiberio, il successore di Augusto. Accuse che, però, mettono in secondo piano le capacità militari e amministrative dell’imperatore. Nel nuovo appuntamento con la nuova serie “Cronache dall’Impero”, Cristoforo Gorno, esplorando le rovine spettacolari delle ville di Tiberio a Capri, indaga sulla complessa personalità del secondo imperatore romano, incluso il suo sorprendente rapporto con la figura di Gesù.
Sorella, nipote, moglie e madre di imperatori, Agrippina Minore non ha paura di assumere su di sé il peso del potere. Nel nuovo appuntamento con la nuova serie “Cronache dall’Impero”, Cristoforo Gorno, esplorando gli splendori della villa imperiale di Oplontis e i paesaggi marini di Baia, racconta l’avventura tragica di Giulia Agrippina Augusta, una donna al comando.
La storia dei Flavi ricorda una saga borghese: Vespasiano raggiunge il successo, il primo figlio Tito muore giovane, il secondogenito Domiziano manda tutto in malora. Nell’appuntamento con la nuova serie “Cronache dall’Impero”, Cristoforo Gorno, visitando il Colosseo e i palazzi sul Palatino, racconta una dinastia che, nonostante l’aura di mediocrità quasi ricercata, ha lasciato a Roma alcuni dei paesaggi urbani più importanti.
Traiano, primo imperatore nato fuori dall’Italia, in Spagna, porta l’energia delle province a Roma e, inseguendo la visione di un impero universale, conduce i domini romani alla loro massima espansione. Il foro di Traiano, la colonna Traiana, i mercati traianei e il porto di Ostia Antica fanno da sfondo al racconto della vita dell’optimus princeps, il migliore dei principi, in “Cronache dall’Impero”, con Cristoforo Gorno.
L’imperatore saggio, amante dell’arte e dell’amore raccontato da Marguerite Yourcenar in “Memorie di Adriano” sovrasta e si sostituisce all’Adriano storico. Perché èer gli antichi Adriano era una figura ambigua, capace di slanci generosi e allo stesso tempo di gesti crudeli. Da Villa Adriana Cristoforo Gorno racconta i due volti dell’imperatore nel nuovo appuntamento con “Cronache dall’Impero”.
Ama la pace, ma fa la guerra, insegue la serenità e deve affrontare la peste. Il ritratto di Marco Aurelio esprime equilibrio, ma la sua vita è un continuo, lacerante, compromesso tra “la matrigna”, così lui definiva il potere, e “la madre”, la filosofia. Seguendo il filo dei pensieri “A se stesso”, l’opera letteraria di Marco Aurelio, Cristoforo Gorno racconta l’imperatore filosofo a “Cronache dall’Impero”.
Un imperatore famoso per le stravaganze: Elagabalo. Si nutre di lingue di pavone, soffoca gli amanti sotto cascate di rose e vuole cambiare sesso. Ma ha solo 15 anni e l’impero è governato dalle donne di famiglia, che tentano di imporre a Roma un nuovo tipo di monarchia orientale. Indagando le fonti Cristoforo Gorno cerca di capire il significato degli eccessi dell’imperatore ragazzino in “Cronache dall’Impero”.