Questo pianeta è un miracolo, un miracolo che Lorenzo celebra in ogni metro del suo viaggiare. In questo episodio pedala per chilometri, un saliscendi continuo tra le dune del deserto da una parte e le fragorose onde dell'Oceano dall'altra. Guardando l'orizzonte, da una tenda piantata nel nulla, in attesa dell'alba.
C'è un Portofino anche nel Nord del Cile, sosta obbligata nella rotta verso il Parco nazionale Pan de Azúcar. Scenari che portano a sentirsi parte della natura e Lorenzo sceglie di fare una giornata senza parlare. Ma non prima di aver stretto la mano ad Ilse, un'olandese volante di 70 anni in sella da ben quattro mesi.
Sosta nella città di Antofagasta, per andare in aeroporto ad accogliere l'amico Augusto e la sua bici. Sono i cento anni dalla nascita di Federico Fellini, e il regista è comparso in sogno a Lorenzo, aggiungendo poesia e stupore a questo viaggio sempre più psichedelico. Ma lo sguardo è già lassù, verso le Ande.
San Pedro de Atacama, 2000 metri sul livello del mare. E' l'obiettivo di questo episodio: una lunga salita per avvicinarsi all'ebbrezza dei 4 mila sulle due ruote. La nebbia, il sole, il vento: la natura si mostra in tutte le sue facce, e non resta che risponderle con la gioia di un ballo in mezzo alla strada.
Sentirsi come dei lama, liberi come il vento a due passi dal cielo. Tra foglie di coca nel palato, come antica usanza degli andini e nuvole nel cielo dalle forme più bizzarre, Lorenzo e Augusto arrivano a toccare i 4.800 metri. Un trip, nel cuore e nella testa, per non trovare risposte ma per cercare domande.
"Questo è un viaggio importante, da qui scaturiranno cose". Riparte il viaggio in solitaria di Lorenzo, e lungo la suggestiva rotta verso Cafayate si vede come un uomo errante in sella a un cavallo tecnologico. Lasciando campo aperto a riflessioni sulle potenzialità del corpo e sulla necessità di recuperare quelle dello spirito.
Le previsioni del tempo annunciano due giorni di temporali, e i lampi del mattino confermano che il meteo a volte è una scienza esatta. Ci vuole tanta grinta per affrontare la pioggia incessante e il forte vento, ed arrivare finalmente a Cordoba. Per visitare la città e rendere un omaggio particolare alla madre di Che Guevara.