Il Libanese, un piccolo criminale che sogna in grande, propone agli uomini della sua batteria di unirsi a quella del Freddo, anch'essa dedita a piccoli furti su commissione. Insieme le due batterie pongono le basi per un audace piano criminoso: rapire il ricco barone Rosellini. Seppur con qualche difficoltà e con un grande spargimento di sangue, intascano il riscatto. Al momento di dividere i soldi, Libano espone alle due batterie il suo grande progetto: mettere i soldi in comune per formare un sodalizio criminale abbastanza potente da conquistare Roma. Ad indagare sul rapimento viene chiamato il giovane e ambizioso Scialoja, che intravede l'occasione per mettersi in mostra e ottenere il tanto sospirato passaggio all'Antiterrorismo.
Mentre Scialoja si mette sulle tracce delle banconote segnate del rapimento, la nuova Banda pone le basi per realizzare il sogno del Libanese: conquistare Roma. Libano, appoggiato dal Freddo, propone di investire i soldi nel mercato della droga e a tale scopo si accorda con il Sardo, uomo di fiducia della Camorra a Roma. Oltre a stringere accordi, Libano si ritrova a dover gestire un gruppo di criminali coraggiosi, ma eterogenei e indisciplinati. Per dimostrare al resto della Banda di essere un vero capo costringe uno dei suoi uomini, Sergio Buffoni, a restituire una Porsche appena comprata con i soldi del rapimento. Purtroppo per la Banda il Dandi, fidato luogotenente del Libanese, paga in contanti le prestazioni della prostituta più bella di Roma, Patrizia.
La Banda, una volta attivato il canale della droga, deve organizzare la rete dello spaccio. Violenti e spregiudicati gli uomini del Libanese conquistano un quartiere dopo l'altro. Chi non lavora per loro viene spazzato via. A Roma una cosa del genere non l'aveva mai fatta nessuno, neanche il Terribile. Il vecchio boss, rintanato nell'unico quartiere che la Banda ha rinunciato a conquistare, assiste impotente all'ascesa del giovane rivale e medita una rivincita. Scialoja, nel frattempo, seguendo le banconote del riscatto è arrivato alla bella prostituta per cui il Dandi ha perso la testa. Scialoja capisce che Patrizia è la chiave per arrivare ai rapitori del barone e decide di affrontarla. Ma le cose si complicano: tra i due è attrazione a prima vista. Dopo aver fatto l'amore Patrizia rivela a Scialoja che le banconote segnate provengono dal Dandi, un giovane criminale in ascesa che si è messo in testa di fare di lei la sua donna.
Ora che i soldi arrivano a palate, il Libano permette finalmente ai suoi uomini di spenderli. Ma il Terribile ha deciso di stroncare sul nascere l'ascesa della Banda. Il Libano, che con il Terribile ha un antico conto in sospeso, vorrebbe eliminare subito il pericoloso rivale, ma consigliato dal Freddo, decide di scendere a patti: non sono ancora abbastanza forti per eliminarlo. Scialoja, grazie all'aiuto di Patrizia e al suo fiuto investigativo, ha oramai abbastanza elementi per riferire al sostituto procuratore Borgia che a Roma, con la nascita di una nuova, potente e spregiudicata banda criminale, sta per scoppiare una guerra per il potere. Ma Borgia tentenna: prima di agire Scialoja deve fornirgli le prove della sua teoria.
Che la Banda è oramai una potenza consolidata lo dimostra il fatto che, quando Aldo Moro viene rapito, misteriosi emissari di poteri che si muovono in una zona grigia tra lo stato e l'antistato, si rivolgono al Libanese per ritrovarlo. Ovviamente all'interno del gruppo sorgono le prime divisioni sull'utilità di aiutare la politica. Il Freddo è contrario, e prende momentaneamente le distanze dalla Banda per concentrarsi sulla relazione che ha appena allacciato con Roberta, compagna di scuola ed ex fidanzata di suo fratello. Il Terribile, intanto, trama nell'ombra per far cadere il Libano: tramite Gemito, un suo uomo di fiducia, fa arrivare a Scialoja una soffiata sul luogo in cui è seppellito il cadavere del Barone. Scialoja ha finalmente le prove che cercava per far scattare l'arresto della Banda.
Libano e gli altri, in galera al gran completo, si chiedono chi possa averli traditi. La risposta è semplice: dietro alla mossa dello spregiudicato Scialoja ci può essere un solo uomo: il Terribile. In attesa di regolare i conti con lui, la Banda ha l'occasione per ribadire all'interno del carcere chi sia ora a comandare a Roma. Quando Libano ha la meglio su un potente boss della 'Ndrangheta che pretende di comandare la Banda, l'intera Roma criminale si inchina al nuovo re. Subito dopo, improvvisa, arriva la scarcerazione per l'intera Banda: le accuse sono cadute. A far sparire le prove della loro colpevolezza nel rapimento sono stati due uomini dei Servizi agli ordini del Vecchio. Scialoja, pur amareggiato per non essere riuscito ad incastrare Libano e i suoi, si rifiuta di costringere Patrizia a testimoniare.
Per la Banda è il momento di celebrare in grande il ritorno alla libertà. Ma il matrimonio di Scrocchiazzeppi non è solo un'occasione per fare pubblico sfoggio di potenza e di ricchezza. Durante i festeggiamenti, infatti, Libano ha modo di rinsaldare il rapporto con il Freddo e di sistemare la grana Patrizia. Il Dandi, che per lei ha perso la testa, rischia infatti di compromettere il lavoro della Banda. Libano e Freddo offrono a Patrizia la direzione di un bordello di lusso in cambio della sua fedeltà al Dandi e Patrizia accetta. Ma il matrimonio è soprattutto un'ottima occasione per regolare i conti in sospeso: mentre Libanese festeggia davanti a decine di testimoni, il Freddo guida la spedizione che toglie di mezzo il Terribile una volta per tutte.
Ora che la Banda è al massimo della sua potenza tutti vogliono fare affari con loro. Anche la Mafia, che attraverso Nembo Kid organizza un incontro tra il suo emissario a Roma, Zio Carlo, e il Libanese. Il Freddo, però, ha poco tempo per festeggiare. Accusato di aver compiuto una rapina solitaria, finisce di nuovo in carcere. Il Libanese, unico a credere all'innocenza dell'amico, si fa in quattro per scoprire la verità: arriva al Nero, il neofascista autore della rapina, e lo convince a collaborare. Con il risultato che il Freddo viene scagionato e la Banda ha un nuovo, potente alleato. Non il solo, come scoprirà il Freddo appena uscito di galera. Tra i tanti uomini d'affari che affollano l'inaugurazione del locale/bisca voluto fortemente dal Dandi, infatti, c'è anche il Secco, a cui il Libanese vorrebbe affidare i guadagni della Banda.
Gli affari vanno a gonfie vele, ma nella Banda ognuno sembra pensare solo al proprio tornaconto. Per ricreare l'armonia, il Libano organizza un colpo nello stile dei vecchi tempi: il furto di una partita di droga in mano alla polizia. Ma neanche l'adrenalina fa il miracolo e il Libano si ritrova sempre più solo: all'apice del suo potere tratta in modo arrogante i Servizi segreti che vogliono controllare il bordello di Patrizia e il Sardo che pretende maggiore rispetto. Il Freddo, che non condivide le scelte finanziarie del Libano, lega con il Nero a cui confessa di essere innamorato e, forse, di voler cambiare vita. Scialoja, nel frattempo, scopre il bordello di Patrizia e prova a convincerla a collaborare con la giustizia. Ma Patrizia, stavolta, non segue il cuore e sceglie di rimanere fedele al Dandi. Scialoja, ferito nei sentimenti e ricattato dai Servizi, decide di lasciare Roma e le indagini sulla Banda
Ora che sono saltati i rapporti con i Servizi, Libano e Dandi finiscono di nuovo in galera e la bisca viene messa sotto sequestro. Con i capi dentro, tocca al Freddo tenere le redini di una Banda dove emergono sempre più chiaramente conflitti e tensioni. Senza contare che, come si sa, il potere genera invidia e a Roma più di qualcuno vedrebbe di buon occhio la fine della Banda. Ne sa qualcosa il Bufalo che viene maltrattato da un piccolo criminale una volta alleato della Banda, Satana. A risolvere la situazione ci pensa, come sempre, il Libanese che riesce, forse per l'ultima volta, a riunire le diverse anime della Banda e a guidare la spedizione che ucciderà Satana come monito per tutta la città: la Banda è più viva e potente che mai. Ora che il clima sembra tornato quello dei primi tempi, però, il Libano non riesce a parlare al Freddo del patto che ha stretto con i Servizi per uscire di galera.
Per una storia di roba viene ucciso un piccolo criminale nipote di un vecchio boss oramai ritiratosi, il Puma. A ucciderlo, però, non è stata la Banda. Il Puma crede che il colpevole sia proprio il Libano e prova ad ucciderlo. L'intervento del Freddo risolve la situazione, ma la presenza di droga non loro a Roma rende Libano paranoico. Oramai è sempre più evidente che all'interno della Banda l'equilibrio si è rotto e ognuno lavora per sé. Mentre Libano e Dandi provano a riportare ordine e disciplina, il Freddo capisce che è arrivato il momento di andarsene con la sua donna prima che tutto precipiti. Scialoja, intanto, alla stazione di Bologna, sul luogo della strage, s'imbatte nel Vecchio, Pgreco e Zeta, gli agenti dei Servizi che lo hanno ricattato, e decide di tornare a Roma per riprendere le sue indagini.
Libano, venuto a conoscenza del suo desiderio di uscire dalla Banda, litiga con il Freddo e impone agli altri nuove, ferree regole sui soldi. Quelli che la prendono peggio sono Dandi e il Secco, l'asse che sta catalizzando il malumore nei confronti del Libanese. Questi, reso poco lucido dall'abuso di cocaina e dalla mancanza della saggezza del Freddo, perde al gioco con Gemito e non paga il debito. Il Freddo, fermato con il Nero mentre si fanno una canna, si ritrova davanti ad un determinatissimo Scialoja: il poliziotto gli chiede di collaborare per incastrare i servizi, ma il Freddo non cede. Appena scarcerato il Freddo decide di lasciare il paese con Roberta, ma prima di partire viene raggiunto da una notizia tanto ferale quanto inaspettata che porterà la Banda a ritrovare unità e compattezza.
Roma, 1980 - La Banda piange la morte del Libanese. E' soprattutto il Bufalo a non darsi pace e non accettare la scomparsa dell'amico. In preda a un folle dolore, trafuga la bara di Libano dall'obitorio e organizza con gli amici più stretti una veglia speciale. Nello spirito goliardico dell'ultima cena in onore del Libanese, e nel desiderio di vendetta, la Banda sembra ritrovare la compattezza di un tempo. Individuati nei fratelli Gemito i colpevoli, scatena un sanguinoso regolamento di conti. Ma qualcuno è convinto non siano loro gli assassini del Libanese.
Dopo l'esecuzione di uno dei Gemito, il commissario Scialoja si rimette sulle tracce della Banda e cerca testimoni che possano identificare l'assassino. Intanto Freddo, Dandi e Bufalo, decisi più che mai a compiere vendetta, danno la caccia a Maurizio Gemito, scampato al primo agguato. Stanata la vittima predestinata, si prepara l'imboscata, ma qualcosa va storto. La polizia arriva e apre il fuoco. Dandi fugge e si mette in salvo senza proteggere i compagni, svelando la sua vera natura. Il rapporto con il Bufalo è definitivamente compromesso, niente sarà più come prima. Nel frattempo una donna misteriosa entra nella vita del Freddo e della Banda: è Donatella, la donna di Nembo Kid.
Riuscito a fuggire dallo scontro con la polizia, Bufalo si rifugia sanguinante a casa di Scrocchiazzeppi. Nel frattempo il resto della banda, escogita un nuovo piano per eliminare Maurizio Gemito, ricoverato in ospedale sotto sorveglianza. Freddo affida il compito al Dandi, che deve recuperare la fiducia del gruppo. Dandi riesce a far svolgere il lavoro ad altri, uscendone ancora una volta pulito. Intanto Scialoja mette sotto sorveglianza l'intera banda per cercare di risalire al Bufalo, ma Scrocchiazzeppi se ne accorge e avvisa i compagni, così Freddo incarica Donatella di riscuotere i soldi dalle strade.
Scialoja e la Polizia fanno irruzione nel bordello di Patrizia, arrestandola. Qui trovano anche i due agenti dei Servizi Segreti, Zeta e Pigreco intenti a filmare un'onorevole in situazioni compromettenti. Il commissario comincia così a sospettare della collusione tra i Serivizi e la Banda. Nel frattempo Patrizia, uscita da prigione delusa e arrabbiata dellla noncuranza del Dandi decide di riavvicinarsi a Scialoja. Intanto il Sardo, ormai appreso di non poter più accordarsi con Freddo, offre a Dandi, sempre più assetato di potere, di eliminare il compagno e diventare il nuovo e unico Re di Roma.
Grazie alla soffiata di Patrizia, Scialoja riesce a sequestrare l'arsenale della Banda che, messa alle strette, deve organizzarsi per la latitanza. Attraverso le armi, Scialoja scopre che ad uccidere il Libanese è stato uno di loro e decide di rivelare la notizia al Bufalo. Intanto la scomparsa del Sardo non passa inosservata: il boss camorrista Don Mimmo prende in ostaggio il Freddo per costringere la Banda a rivelare il nome di chi ha fatto sparire il suo uomo. Dandi cerca di escogitare un piano per uscirne pulito e allo stesso tempo salvare l'amico. Il ricorso all'aiuto di Zio Carlo sembra essere l'unica soluzione. I loro incontri si fanno sempre più frequenti e il boss mafioso comincia ad insinuare nel Dandi il dubbio che per Roma due re siano troppi, ne basta uno: o lui o il Freddo.
Il Freddo, ormai l'unico amico rimasto al Bufalo, gli suggerisce di chiedere l'infermità mentale per avere una riduzione della pena, strategia che scatena le ire di Scialoja. Ma il giorno del processo lo psichiatra non si presenta: è sparito in circostanze misteriose. Dandi giura di non saperne nulla e, intanto, si preoccupa di assoldare Nercio e Botola, complici del Secco, per convincere Ranocchia a rivelare dove si nasconda Patrizia. Ma i problemi per la Banda non sembrano essere finiti: Scrocchia scopre di essere sommerso dai debiti e chiede aiuto al Freddo che, però, si rifiuta obbligandolo a trovare una soluzione più drastica.
I rancori e i conflitti sono ormai insanabili: la Banda ha perso il timone ed è come un aereo in caduta libera, pronto allo schianto. A complicare le cose, si scopre che a Roma c'è un altro giro di droga, che sta facendo perdere soldi alla Banda e ha mandato Gigio in overdose. Quando il Dandi rivela a Freddo chi gestisce questo traffico parallelo, lui va su tutte le furie e decide di compiere la sua vendetta. Intanto Patrizia, ritrovata dal Dandi, capisce di non poter sfuggire al suo destino e decide di fare un passo decisivo.
La Banda è definitivamente lacerata: Bufalo ha un solo obiettivo, uccidere il Dandi. Il Freddo finisce in carcere mentre il Dandi cura solo i suoi affari, sfruttando a suo vantaggio il giro di droga parallelo. La mancanza di fiducia porta a una catena di tradimenti, il declino è inesorabile. Scialoja sa che la resa dei conti all'interno della Banda è vicina e deve sferrare l'attacco finale. L'incontro con un Ranocchia in fin di vita è decisivo per ritrovare la pista giusta.
Scialoja finalmente trova un testimone chiave per incastrare l'intera Banda: il Sorcio. Tutti i componenti principali vengono arrestati e sottoposti a processo. Durante l'udienza, Roberta continua a difendere il Freddo, mentre Bufalo cerca di sfruttare l'inaspettata vicinanza col Dandi per vendicarsi. Alla fine, tutti vengono condannati ad eccezione di uno, che inspiegabilmente viene rilasciato per assenza di prove. Due della Banda però, riescono ad evadere.
Sono trascorsi diversi anni. Uscito di prigione, Scrocchiazeppi ricatta il Dandi per ottenere i soldi che gli servono per cambiare vita, ma la situazione gli sfugge di mano. Il Freddo, in esilio in Marocco, torna a Roma richiamato dal desiderio di vendetta: qualcuno ha ucciso suo fratello Gigio. Il commissario Scialoja incontra finalmente il Vecchio, che gli fa una sorprendente proposta, ma la sua ossessione è sempre la stessa: catturare i membri superstiti della Banda. Deve fare in fretta però, perché ormai la guerra è totale, senza esclusione di colpi, una guerra di tutti contro tutti, destinata a non avere vincitori...