È il 9 febbraio 1988, Giorgia Padoan, bella, alta, vivace ed intelligente, apre la porta della sua casa nel centro di Torino, sicura di far entrare un amico che non le avrebbe mai fatto del male, un giovane robusto, alto un metro e ottanta circa, con scarpe numero 44. Giorgia offre un caffè al suo ospite che però l’aggredisce cercando di spogliarla del pigiama che indossava per abusare di lei, ma senza riuscirci. Giorgia ha lottato con tutte le forze, ma ha dovuto soccombere al suo assassino che le ha stretto una pesante catena per le bici intorno al collo fino ad ucciderla. Nella colluttazione le due tazzine di caffè sono cadute a terra e il killer ha lasciato un segno, un’impronta della sua scarpa numero 44 sul caffè.