Nel febbraio del 1958, Mario Giliberti, un operaio FIAT, viene trovato ucciso, martoriato da 18 coltellate, in circostanze alquanto misteriose. L’omicidio fu reso noto dallo stesso assassino che inviò una lettera sia in Questura che alla stampa nella quale, con un gioco di parole indicava la scena del crimine, diceva di essersi vendicato di un amico che lo aveva tradito e si firmava “Diabolich”, come il protagonista del romanzo poliziesco “Uccidevano di notte” di Italo Fasan. L’omicida lasciò anche un bigliettino sulla scena del crimine: «Riuscirete a trovare l’assassino?»