1989, l’anno decisivo. Il 9 novembre crolla il Muro di Berlino che dal 1961 divideva in due la città. Il Muro era il simbolo materiale della guerra fredda, della cortina di ferro che separava l’occidente dall’Europa dell’est. È un evento epocale che segna la fine del sistema di relazioni internazionali e di regimi interni imposto dall’Unione Sovietica all’Europa orientale dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il processo di dissoluzione dell’est è rapidissimo – in Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, Polonia, Jugoslavia – mentre nell’ottobre del 1990, a un anno dalla caduta del muro, con il trattato di unificazione la Germania torna a essere uno Stato Unitario. Il processo di disgregazione investe ovviamente anche le repubbliche sovietiche. Nel dicembre del 1991, dopo il fallimento di un colpo di stato contro Gorbaciov, si dissolve l’Urss e nasce la CSI, una federazione che riunisce la Russia e le ex repubbliche sovietiche con l’esclusione di quelle baltiche e della Georgia.