Il 12 dicembre 1969 una bomba scoppia alla sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, a Milano. E’ la “perdita dell’innocenza” dell’Italia repubblicana. Periodi passati alla storia come quelli della “strategia della tensione” e degli “anni di piombo”, ad indicare una stagione in cui sigle terroristiche e gruppi eversivi di destra e sinistra hanno messo in discussione e minacciato con attentati, stragi e uccisioni, l’intera istituzione repubblicana e gli uomini a sua difesa. I partiti non capirono immediatamente la portata del pericolo portato dalle organizzazioni eversive, che progressivamente innalzarono il livello dello scontro. Le Brigate Rosse dopo la campagna di sequestri di uomini legati alle fabbriche, rapirono nel 1974 il magistrato Mario Sossi, mentre le sigle di estrema destra nello stesso anno compirono le prime stragi come quelle dell’Italicus e di Piazza della Loggia.