Roma, 1976. Il commissario della narcotici Dario Maltese torna dopo vent'anni nella sua città natale, Trapani (che aveva lasciato dopo il suicidio del padre poliziotto), per fare da testimone al matrimonio dell'amico e collega Gianni Peralta con Mariangela che è incinta. La coppia viene però uccisa in un agguato davanti a lui. Dario, su richiesta del padre dell'amico, ottiene il trasferimento alla questura di Trapani, diretta da un vecchio amico del padre, Aldo Saura, per indagare sulla vicenda, con la squadra che era del commissario Peralta: Saverio Mandarà, Cesare Millocca detto U normannu, Ernesto Lo Giudice U cunigghiu e il maresciallo maggiore Lucio De Falco U chiovu. Si segue la pista sentimentale: Peralta sarebbe stato ucciso da Nicolò Miceli, fidanzato della sua amante Santina Spatuzza. Maltese scova e arresta il latitante ma da subito non crede che sia lui l'assassino e pensa che sia manovrato. Intanto vicino a dove alloggia atterra spesso in gran segreto e di notte un aereo privato e così una sera segue i passeggeri fino al ristorante incontrando lì fuori il giornalista Mauro Licata che gli indica i nomi dei presenti alla cena: il sindaco Lamberto Scirè, il senatore Melendez (proprietario di mezza Trapani e delle terre circostanti), sua figlia Giulia con il marito Luciano Consalvo del Banco di Trinacria e il cognato Francesco Consalvo detto "lo squalo" perché ha una società di riscossione.