Il federalismo municipale è al suo primo anno di sperimentazione. Già a dall’inizio del 2011 sono stati trasferiti ai comuni la compartecipazione all’iva e il fondo di riequilibrio che avrebbero dovuto portare un po’ di ossigeno alle loro casse disastrate. Ma a conti fatti i comuni si sono trovati con meno soldi e dubitano che questa strada sia praticabile. Il federalismo era stato concepito con la buona intenzione di eliminare gli sprechi, ma alla fine, dall’assistenza sociale, sanitaria, all’istruzione, come cambierà la vita dei cittadini? E soprattutto quali saranno i costi reali del federalismo e su chi ricadranno? L’inchiesta di Bernardo Iovene documenta cosa significa passare dalla teoria ai fatti, e fotografa le differenze che si stanno creando tra cittadini e imprese di una stessa nazione, dall’Emilia, al Veneto fin sulle Dolomiti. La provincia autonoma di Trento a confronto con quella di Belluno e le altre confinanti in Lombardia, mostra una disparità che il decreto dovrebbe cambiare: in che modo? Le province autonome continueranno a gestire le loro tasse come prevede lo statuto, o si dovranno adeguare alle regole del federalismo? Vedremo anche cosa succederà nei comuni più ricchi, quelli che per anni hanno investito e offerto servizi eccellenti, quando entrerà in vigore il cosiddetto “costo standard”, quello imposto per legge di spendere meno.
Trader, default, spread, orsi e tori: termini che ormai sono entrati nei nostri discorsi quotidiani: è il linguaggio ai tempi della crisi. Ma come stanno effettivamente le cose? Qual è lo stato reale dell’economia? C’è la crisi ma per chi? I valori dei prodotti delle operazioni finanziarie, per esempio, sono stati otto volte superiori a quelli che producono tutti insieme settori vitali della nostra economia come l’agricoltura, le industrie e i servizi. Come al solito c’è chi prende tanto, chi sempre di meno e chi rimane a bocca asciutta. Ma quanto potrà continuare questo meccanismo. Dipende solo da quanto sarà capace, chi ha interesse a non spartire la torta in parti uguali, a raccontare che il tesoro non c’è più. E soprattutto da quanto sarà bravo nel convincerci che la nostra qualità di vita dipende esclusivamente da come funzionano, giorno dopo giorno, i mercati finanziari. Così il nostro futuro , e quello degli Stati è legato ai complessi giochi della speculazione in Borsa e alle decisioni di Banche Centrali e enti sovra-nazionali. Report, in un’inchiesta di Michele Buono , è andata a vedere come stanno realmente le cose e chi sono le agenzie di Rating che con un semplice voto decidono la nostra sopravvivenza o disperazione.
E' stata appena varata una manovra da 60mld ma per arrivare a questa cifra, nelle intenzioni del governo, sarà centrale il contrasto e la lotta all’evasione. E’ previsto per esempio anche il recupero dei 4 miliardi mai versati previsti nel condono del 2002. Ci sarebbe poi l'intenzione di recuperare denari dalla lotta al lavoro nero e alla sotto fatturazione: un giro d’affari di circa 260 miliardi l’anno che coinvolge un po’ tutti, dal piccolo commerciante, che se può evita di fare tutti gli scontrini, alla grande impresa che evade mettendo in campo i metodi più sofisticati. Alla fine l’evasione stimata è di circa 120 miliardi l’anno. Oltre all’evasione però c’è un modo più sottile e ambiguo di non pagare le tasse: l’elusione. Non violi la legge ma l’aggiri con l'ausilio di finanziarie estere e sfrutti le detrazioni fiscali. Tra il 2005 e il 2009 l’han fatta quasi tutte le banche, da Unicredit a Intesa, da Credem a Popolare di Milano, a Carige e Monte dei Paschi. Adesso il fisco contesta loro miliardi. Quasi tutte han deciso di transare con l’Agenzia delle Entrate che ha riscosso, per ora, più di 500 milioni. La Procura di Milano intanto ha appena sequestrato 245 milioni a Unicredit, e sottoposto a indagini anche l’ex amministratore delegato Alessandro Profumo. Giovanna Boursier ricostruisce alcuni meccanismi della grande evasione, per raccontare soprattutto in che modo e con quali risultati lo Stato riesce a contrastarla. L’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza ogni anno accertano miliardi di euro evasi, ma poi quanto recuperano effettivamente? E quando nasce un contenzioso, se ne occupano le Commissioni Tributarie. Ma con quali risultati?
In Italia la corruzione è un vento che soffia giorno e notte, scrive il professor Michele Ainis. Nella puntata di Report in onda il 20 novembre si affronterà il caso Penati e il caso Milanese, non solo entrando nel merito di due indagini giudiziarie, ma cercando di capire l'humus nel quale nascono i fatti su cui si indaga. Dalla nascita del sistema Sesto alla Serravalle. Poi l’ascesa di Milanese da ufficiale della Guardia di Finanza a braccio destro di Tremonti, fino ad avere un ruolo nella nomina di dirigenti pubblici. Le due storie trovano un punto di incontro: quando si transita per Finmeccanica. Inoltre si approfondirà la vicenda degli appalti Enav che nelle ultime ora ha avuto nuovi sviluppi con perquisizioni e arresti di manager con accuse che vanno dalla frode fiscale alle false fatturazioni e al finanziamento illecito ai partiti. Report ricostruirà i fatti attraverso le testimonianze di personaggi chiave. Per quale ragione la corruzione è ancora così diffusa? Perché dopo Tangentopoli coloro che erano gli attori principali della politica italiana sono stati sostituiti con le seconde file dei vecchi potenti? Ogni qualvolta torna a soffiare il vento del cambiamento alla fine vincono sempre gattopardi e camaleonti. Intervista esclusiva ad imputati chiave e al Presidente di Finmeccanica Guarguaglini.
Il telefono cellulare è rischioso per la salute? 28 anni dopo l’invenzione di Martin Cooper il telefonino ha raggiunto cinque miliardi di persone. A questa impressionante penetrazione nel sistema dei consumi è corrisposto un adeguato interessamento delle autorità sanitarie e dei governi per indagare gli eventuali effetti dannosi sulla salute? Per la prima volta, quest’anno, l’organizzazione mondiale della sanità ha classificato le microonde emesse dal cellulare come “possibili cancerogene”. Dietro questa classificazione ci sono stati colpi di scena e conflitti di interesse dei ricercatori coinvolti. L’inchiesta di Sabrina Giannini svela i retroscena della scienza finanziata, prevalentemente, dalle industrie del settore.
Da noi c’è il Colosseo, la Villa Reale di Monza, Pompei e poi la Valle dei Templi e tanto, tanto altro. L’Italia è nota per la ricchezza dei suoi beni culturali eppure nel resto d’Europa con un patrimonio di gran lunga inferiore al nostro riescono a dar lavoro a 3 milioni e 600 mila persone, il 2,6% del Pil, mentre in Italia ci fermiamo all’1,1%. Com’è possibile che da noi il bene culturale diventa un male? Intanto perché non abbiamo ancora ben capito cosa farne. Dici “beni culturali” e il ragioniere dello Stato pensa a venderli, mentre il professore pensa a conservarli. Potremmo anche decidere di buttare via tutto, ma oggi ci siamo accorti che l’eredità del passato ha un suo valore, ma non sappiamo se serve al turismo culturale, all’identità nazionale o a vendere più panini con salame. Invece all’estero, con l’operazione Mission Val de Loire i francesi stanno curando alla perfezione il loro paesaggio culturale: ci hanno messo un marchio e ora sono passati all’incasso. Gli Americani pure sono bravissimi a gestire la singola organizzazione e lo vedremo al Paul Getty Museum di Los Angeles. In Italia invece facciamo funzionare bene i maccheroni venduti in pieno centro storico. Tutto il resto, che sia la valorizzazione delle Ville Venete o il coinvolgimento dei privati nel museo Madre di Napoli, è ancora lontano dal fare.
La mattina del 18 luglio, Mario Cal, il manager della sanità privata più potente d’Italia, entra nel suo ufficio e si spara. Cal non è un manager qualunque, è il fidatissimo braccio destro di Don Luigi Verzè, il fondatore del San Raffaele, l’ impero della sanità convenzionata, sepolto da un miliardo e mezzo di debiti. Il suicidio di Mario Cal, però, sembra solo uno dei misteri. Cosa c’è dietro il disastro finanziario che rischia di mandare in frantumi l’ospedale privato più importante del Paese? Perché migliaia di dipendenti rischiano di perdere il lavoro? Le cause della morte e della voragine finanziaria vanno cercate nei paesi di mezzo mondo. Coperto dalla nebulosa legislazione che circonda le fondazioni e il loro controllo, il gruppo di don Verzè, che governa un reticolo impressionante di società, ha investito milioni di euro in attività insospettabili come strutture alberghiere e piantagioni di mango e uva in Brasile. L’inchiesta di Alberto Nerazzini che per Report è andato fino a Salvator de Bahia, dove si trova il quartier generale del prete manager, prova a ricostruire una vicenda intricata che ogni giorno che passa riserva nuovi capitoli e apre scenari sorprendenti, a cominciare dai rapporti tra Don Verzè e i vertici dei servizi segreti. All’interno della storia spuntano imprenditori discussi che con movimentazioni di denaro, hanno consentito a tutto il sistema di reggere. È il caso della famiglia Zammarchi titolare della Diodoro e della Metodo, le due società che al San Raffaele fatturavano costi anche 5 volte superiori a quelli standard. Ma con quale scopo? Per drenare denaro e creare fondi neri? Per pagare i politici? La magistratura che sta tentando di sbrogliare fili di questa complicata matassa, indaga e arresta Daccò, l’uomo ombra della sanità lombarda, vicino al governatore Formigoni. Ma è solo l’inizio di un’indagine che deve inseguire fiumi di denaro finiti nei conti di società off shore. Per arrivare a scopr
La pianura padana, con le sue fertili terre, rappresentava il luogo dove si produceva gran parte del nostro cibo. Ora invece il cibo lo importiamo e le terre agricole le stiamo abbandonando. Ogni giorno che passa in Veneto e in Lombardia perdiamo terreno coltivabile equivalente a 7 volte piazza del Duomo. Per farne cosa? Cementarlo o asfaltarlo. Ormai coltivare non conviene più. E i nostri agricoltori vanno a produrre all’estero, dove costa meno. Ma la concorrenza per accaparrarsi la terra è spietata. Perché? Che c'entra per esempio il fallimento di Lehman Brothers con la sorte di qualche centinaio di contadini di un villaggio sperduto del Mali? O ancora, cosa lega la direttiva europea sui biocarburanti con la morte di tre pastori nel nord del Senegal? In un viaggio che va dagli uffici di Washington della Banca Mondiale fino a una rivolta contadina nel cuore dell'Africa Occidentale, la puntata di domenica 18 dicembre cerca di percorrere i fili intrecciati di finanza, politica e modelli di sviluppo economico che stanno muovendo una corsa globale all'accaparramento di terra. Il termine inglese è land grabbing e i principali “accaparratori” sono europei, cinesi, indiani, americani. Il terreno di conquista più propizio è l'Africa dove governi compiacenti aprono le porte a investitori intenzionati a fare profitto nel più breve tempo possibile. Poco importa se milioni di contadini verranno espropriati delle loro terre come lo furono gli indiani d'America ai tempi del conquista del West. Per la Banca Mondiale, così come per molti investitori, si tratta del prezzo da pagare per ottenere il tanto agognato sviluppo. Ma per altri autorevoli osservatori questo è soltanto il preludio di una nuova strategia di conquista della risorsa più preziosa: l'acqua.
C'è voluta una commissione guidata dal presidente dell'Istat per arrivare a determinare quanto prende un deputato o un senatore italiano e soprattutto confrontare gli stipendi con i colleghi europei. Il 31 dicembre la commissione ha terminato la prima parte dei lavori e il risultato è che i nostri politici risultano i più pagati d'Europa. Report già nel 2003 aveva fatto i conti in tasca ai parlamentari, cosa è cambiato da allora?
Se dovessimo rappresentare i vizi e le virtù dell’Italia con la fotografia di una sola città, quella città sarebbe Siena.
Avvocati, notai, direttori di banca, commercialisti, esperti contabili, sono i professionisti che ogni giorno maneggiano tantissimo denaro – attraverso atti e “dichiarazioni” – e i vari servizi offerti ai cittadini. Dovrebbero svolgere anche funzioni di controllo perché oltre al fatto che i loro studi sono osservatori privilegiati, proprio in quanto professionisti che maneggiano milioni di euro, sono sottoposti agli obblighi di verifica e di contrasto al riciclaggio previsti dalle legge. L’inchiesta di Alberto Nerazzini racconta, attraverso la storia di società, fondazioni, banche, in Italia e a San Marino, quella che sembra essere una vera e propria rete di commercialisti e avvocati. In particolare l’inchiesta narra le vicende di un istituto di credito chiuso per riciclaggio, quelle di professionisti in odore di mafia che in Lombardia decidono chi candidare alle elezioni, e quelle di altri che assistono i boss della ‘ndrangheta e contemporaneamente ex calciatori di serie A, dediti alle scommesse illegali. Poi c’è anche la testimonianza del fondatore della prima radio privata che – dopo sei anni di carcere – per la prima volta racconta come ha fatto a sottrarre circa 60 milioni di euro dai conti correnti del tribunale fallimentare di Milano: grazie ai «servizi» di una nota commercialista. (da www. report.rai.it)
Sono 13 anni che il Consiglio d’Europa chiede invano all’Italia di recepire e ratificare la Convenzione Civile e Penale di Strasburgo sulla corruzione. Secondo la Corte dei Conti, il costo della corruzione per il nostro Paese è di 60 miliardi l'anno. Una cifra impressionante, ma ci siamo mossi solo dopo l’ennesimo scandalo sui finanziamenti per la ricostruzione post terremoto de L’Aquila, quello che ha coinvolto la famigerata cricca, perché nelle Commissioni del Parlamento si discutesse per la prima volta un disegno di legge contro la corruzione nella PA. Un cammino faticoso che dovrà fare i conti con i fantasmi di Tangentopoli che si aggirano ancora tra gli scranni e con la diffidenza verso la magistratura che rischia di ostacolare una legge che in un paese normale si approverebbe senza pensarci troppo con voto unanime. Ma il nostro Parlamento, per come è composto, è in grado di approvare una legge che consenta una lotta seria alla corruzione nella Pubblica Amministrazione, visto che molti dovranno in sostanza decidere sulla propria sorte? Tra Deputati e Senatori a oggi si conta un numero rilevante di indagati e condannati per reati contro la Pubblica Amministrazione, corruzione, concussione, appropriazione indebita, bancarotta fraudolenta, finanziamento illecito, associazione per delinquere e favoreggiamento alla mafia. Per molti, si è toccato il punto più basso della storia della Repubblica. Dal 1994 ad oggi solo la Giunta delle Autorizzazioni della Camera ha analizzato 500 casi di procedimenti giudiziari. Solo nell’ultima legislatura per la prima volta un Deputato e un Senatore sono finiti in carcere per reati non di sangue. L’inchiesta ricostruirà, tra gli altri casi, come la Giunta si è comportata nelle vicende De Gregorio, Tedesco, Lusi, Nespoli, Margiotta, Cosentino, Papa. Bernardo Iovene ha inoltre intervistato il Presidente Vizzini e vari parlamentari che sono alle prese con problemi giudiziari di varia natura come Landolfi, Brancher
Il sistema delle Authority in Italia. Il loro ruolo per quanto riguarda la regolamentazione e la tutela degli interessi dei cittadini nei campi della finanza, dell'informazione, dell'energia, della tutela della concorrenza. La nomina dei Presidenti e dei Commissari di queste autorità è soggetta ai criteri della competenza, della trasparenza e dall'indipendenza dai poteri politici ed economici. Confronto fra l’Italia e il resto d’Europa. L'inchiesta metterà in evidenza alcune vicende correnti come la fusione in atto tra società quotate come Unipol, Fonsai, Premafin, Assicurazioni Milano per meglio capire il ruolo di autorità come Consob, Isvap e Antitrust.
Dove vanno a finire i soldi versati alle Poste sui libretti e sui buoni fruttiferi da 24 milioni di pensionati, giovani e famiglie? Se li prende la Cdp, la Cassa Depositi e prestiti. Che animale è la Cdp? Loro si sentono un centauro pubblico-privato, che investe soldi dei risparmiatori ma con finalità pubbliche. Può essere il mutuo di 30mila euro al piccolo comune per sistemare la strada interpoderale piuttosto che l’assegno da 1 miliardo per rilevare quote di aziende di Finmeccanica, al fine di salvaguardarne “l’italianità”. O ancora, 18 miliardi la Cdp li ha girati alle banche per bypassare la strozzatura del credito e ne hanno beneficiato finora 53 mila piccole medie imprese. Ma c’è ancora spazio per aumentare i suoi impieghi e per forzare il passo allo sviluppo del Paese, che ne avrebbe tanto bisogno: dalla banda larga ai servizi pubblici locali, all’energia. La Cassa ha un arsenale di 224 miliardi e per i ministri del Tesoro che l’hanno voluta così com’è oggi, da Tremonti a Grilli, la Cdp è l’arma non convenzionale adatta ai tempi. Basti pensare che le sue mosse non vanno ad aumentare il debito pubblico, per cui è l’ideale per i nostri politici sempre affamati di infrastrutture e desiderosi di salvare aziende, anche se il debito è solo spostato in un angolo sotto il tappetino. Allo stato attuale la Cassa è sana e il risparmio postale è al calduccio, anche perché il rimborso è garantito dallo Stato, ma fuori girano personaggi che ad ogni piè sospinto propongono: “facciamolo fare alla Cdp!”, mentre dentro la Cassa ci sono personaggi influenti, impegnati a disegnare “l’economia sociale di mercato”. E chi decide che cos’è per lo sviluppo? Dal presidente Franco Bassanini, all’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini, ai singoli consiglieri e amministratori dei Fondi, vediamo chi sono gli uomini che governano i 224 miliardi del risparmio degli Italiani, chi li ha messi al comando e a quali logiche rispondono e c
La classe dirigente guida un paese e ne costruisce il futuro. Report fa la radiografia ai nostri manager: chi sono e con quali criteri vengono scelti gli uomini che dirigono le grandi imprese pubbliche italiane. Seguendo criteri che privilegiano il merito, la competenza e l’indipendenza? Emerge la fotografia di un paese dove il ricambio generazionale è bloccato, dove sono sempre gli stessi che attraversano le porte girevoli delle grandi imprese pubbliche accumulando incarichi e stipendi, superando l'età della pensione anche se spesso non portano a casa i risultati richiesti. Tra i tanti casi analizzati torneremo a parlare di uno dei manager più potenti e indaffarati del nostro Paese: Antonio Mastrapasqua, oltre ad essere Presidente Inps, vicepresidente Equitalia e da qualche mese anche Presidente Idea Fimit (l’Sgr che gestisce molti immobili pubblici) è anche nei collegi sindacali di una ventina di società private, oltreché Direttore dell’Ospedale Israelitico di Roma. Parleremo di Elio Catania, ex Presidente e Ad di Ferrovie, dove nel 2006 lascia un buco di quasi 2 miliardi, si prende una liquidazione di circa 8mln e va in Atm a Milano, ma appena arrivato Pisapia lo revoca perché cumulava incarichi e stipendi. L’attuale Presidente di Ferrovie è Lamberto Cardia, arriva da 13 anni di Consob e ha la venerabile età di 78 anni. Quali competenze ha? In Fintecna l’Ad è Massimo Varazzani, che è anche Commissario al debito di Roma Capitale, e si passa le commesse da una società all’altra. L'inchiesta racconta anche il rinnovo del Cda Rai. Confronto sui criteri e modalità di nomina fra commissione parlamentare di vigilanza e il Trust inglese che indica il direttore generale di BBC.
I tesorieri di partito negli ultimi anni hanno vissuto all'ombra dei loro leader, schivi, sempre poco propensi a rilasciare interviste, in molti pensavano che fossero occupati a far quadrare i conti del proprio partito e far si che i soldi provenienti dai finanziamenti pubblici fossero impiegati esclusivamente per rimborsare le spese elettorali, far funzionare al meglio la macchina del partito, o destinati a nobili iniziative sul territorio. Le cronache di questi ultimi mesi ci hanno raccontato un'altra storia e hanno svelato come alcuni di loro agissero per squallidi interessi personali e che dalle casse del partito attingessero in molti, come fosse la festa della cuccagna. E' possibile che i tesorieri abbiano agito all'insaputa degli organi di partito? Che quello che è accaduto non fosse prevedibile ed evitabile? L'inchiesta di Sabrina Giannini farà la radiografia ai casi di Luigi Lusi, Francesco Belsito, Franco Fiorito e Vincenzo Maruccio, ma anche ai bilanci dei partiti. Dal racconto emerge che questi casi sono il frutto avvelenato di una strategia bipartisan, di un sistema che è fuori da ogni controllo e che negli anni ha divorato miliardi di euro provenienti dalle tasche e dai sacrifici dei cittadini.
Roberto Formigoni, il presidente di Regione più longevo d’Italia, cade dopo quasi diciott’anni di governo ininterrotto perché un’onda giudiziaria senza precedenti travolge lui, la sua giunta e il Consiglio. È l’epilogo di una legislatura sciagurata, nata con lo scandalo delle firme false per la presentazione della lista Formigoni e che in soli due anni e mezzo è riuscita a offrire un compendio davvero variegato di inchieste e accuse di reato, «una sorta di olimpiade della corruzione, o comunque della malversazione e della cattiva politica», per usare le parole del consigliere di opposizione Civati. Ma la fine dell’ennesima legislatura formigoniana segna anche l’epilogo dell’uomo politico? Oppure Formigoni è già pronto per una nuova stagione? Magari con un nuovo partito? L’inchiesta «Il Papa Re» racconta il fenomeno politico Formigoni, tornando alle origini del movimento ecclesiale di Comunione e Liberazione fondato da Don Giussani e racconta il suo braccio politico, il Movimento Popolare creato proprio da Formigoni. Parla dei rapporti poco noti tra CL e Berlusconi, con testimonianze inedite. Racconta gli sviluppi delle nuove inchieste che lo riguardano o lo sfiorano, ritorna su quelle chiuse del recente passato. Perché «Il Papa Re» indaga anche sull’entourage di Formigoni, sugli uomini del Presidente che erano indagati ieri e sono indagati oggi; esplora il riservato e misterioso mondo dei memores domini, l’associazione di monaci laici a cui da 42 anni appartiene Formigoni e che raggruppa i ciellini dedicati totalmente a Dio, nel rispetto della promessa di obbedienza, povertà e verginità. L’inchiesta di Report in onda domenica 4 novembre, realizzata da Alberto Nerazzini, indaga su un sistema politico e di potere che supera i confini della Lombardia, con le sue ramificazioni nel sistema economico, nell’educazione, e con la sua decennale trasversalità. Con interviste inedite, per esempio, svela i protagonisti dell’ultima
Collaborazione di Giorgio Mottola Sei mesi fa è stato arrestato Massimo Ponzellini, manager dell’Impregilo e Presidente della Banca Popolare di Milano. Ha servito i governi di tutti i colori, ricoprendo cariche prestigiose, ora però è indagato per aver concesso finanziamenti alle imprese in cambio di mazzette. Le aziende finite sotto la lente dei magistrati sono tante da Atlantis Bplus a Sisal, dal Gruppo Gavio a Capgemini, da Caltagirone ad Almaviva. La BPM, l’istituto finanziario radicato sul territorio più ricco d’Italia, per statuto avrebbe dovuto finanziare le piccole e medie imprese, la forza vitale del Paese. Invece negli ultimi anni si sarebbe trasformata in bancomat per i politici e per alcuni imprenditori sempre grati a chi li finanzia, e che succhiano risorse pubbliche. Dall’inchiesta della Procura di Milano, però emerge anche la ragnatela di rapporti con la politica, da Calderoli a Bossi, dalla candidata alle primarie del Pdl, Santachè a La Russa, dalla Brambilla a Urso, da Marcello dell’Utri, a Silvio e Paolo Berlusconi, da Paolo Romani a Gianni Letta, ma anche con il Vaticano, di cui Ponzellini è uno dei consiglieri economici. Soprattutto emergono i rapporti con l’attuale ministro dell’economia Vittorio Grilli, e con colui che ha tirato le fila dell’economia del nostro Paese nell’ultimo ventennio: Giulio Tremonti e il suo consigliere politico Marco Milanese. Alla fine dall’inchiesta di Report curata da Sigfrido Ranucci si definisce un Paese soffocato dalle lobby che arrivano addirittura a mettere a rischio il funzionamento delle istituzioni più prestigiose. E ora in mano a chi è andata BPM? (da www.report.rai.it)
Metà di loro ha il doppio lavoro ma quando non vengono più rieletti, i parlamentari italiani ricevono un "assegno di reinserimento all'attività lavorativa", una specie di liquidazione/previdenziale che oggi si chiama "assegno di fine mandato". La prendono tutti, sembra costituzionalmente illegittima ma soprattutto, a differenza del tfr di tutti gli italiani, è esentasse. (da www.report.rai.it)
In questa puntata si riprendono le fila delle storie raccontate nell'ultimo anno. Da "Le pillole del sapere", le più care della storia, pagate dalla Pubblica Istruzione, a Monte Paschi e al ruolo della CONSOB. Dalla Sicilia del dopo elezioni, dove ha vinto il PD di Bersani, al numero di esodati ricongiunti e al primario che non mette piede in ospedale ma prende lo stipendio lo stesso.
Eni è la prima impresa italiana, tra le prime dieci compagnie petrolifere del mondo. L'estate scorsa ha inventato lo scontone su benzina e gasolio: 20 centesimi in meno al litro ma solo per il weekend. L'Eni ha speso decine di milioni di euro per la pubblicità della campagna estiva di sconti, con quali risultati? Quanto ha pesato sui risultati dell'Eni l'amicizia fra Berlusconi e Putin? E qual è stato il ruolo di Antonio Fallico e Marcello Dell'Utri negli affari sugli idrocarburi? Il nostro paese consuma 78 miliardi di metri cubi di gas all'anno, 20 dei quali ci arrivano dalla Russia. E ci costano molto. Tra i principali imputati i contratti di lungo termine con la Russia, i cosiddetti take or pay. Il 10 ottobre scorso Paolo Scaroni ha comunicato al Senato che il take or pay, la clausola per cui prenoti il gas ma se non lo ritiri lo paghi lo stesso, costa all'Eni 1,5 miliardi di euro e ha proposto che parte di questa cifra gravi sui conti dello Stato. Nello scorso aprile l'Eni ha ottenuto il raddoppio dell'estrazione in Val D'agri. Nello stesso periodo, il ministro Passera ha annunciato di voler fare dell'Italia l'hub europeo del gas. La Basilicata si troverà proprio nel mezzo dei gasdotti che vengono dall' Algeria e dalla Libia e dei tubi che porteranno gas dalla Turchia e dall'Azerbaigian. Fare l'hub è un affare per l'Italia? (da www.report.rai.it)
Siamo uno dei Paesi al mondo più ricchi d’acqua dolce. Sul nostro territorio ci sono ghiacciai, fiumi, laghi, sorgenti, falde acquifere copiosissime, dighe e bacini idrici, e a vederla scorrere l’acqua sembra sempre limpida a pura. C’è chi vuole privatizzarne la distribuzione, anche contro il volere popolare, con la scusa di migliorarne anche la qualità. E’ così? Quello che è certo e che dopo cinquant’anni di industria chimica, e di carenza di leggi specifiche, molte delle nostre riserve d’acqua, sono ridotte a ricettacolo di scorie tossiche. Uno potrebbe pensare è “acqua passata”, perché il ciclo dell’acqua è infinito e che prima o poi quello che finisce nei fiumi, nei mari e nelle falde, torna di nuovo purificato, ma è così? E soprattutto in che condizioni torna? Quelle che non tornano mai invece, sono le responsabilità di chi ha inquinato e di chi doveva controllare e non l’ha fatto. Report nel corso della sua inchiesta, curata da Piero Riccardi, farà i nomi di coloro che sono tra i responsabili. E si scopre che ce ne è qualcuno eccellente. (da www.report.rai.it)
Come vanno a finire i grandi fallimenti di Stato? Siamo l'unico paese al mondo dove i commissari straordinari sono nominati dal governo di turno, e la prassi di risolvere i guai di una grande azienda mettendo i debiti da una parte, per vendere il meglio con le new company, si è dimostrata nel tempo disastrosa. Perché le procedure di dismissione sono lunghissime, costose, poco trasparenti e alla fine i creditori non rientrano mai dei loro crediti? Dove sta la responsabilità di un meccanismo che non funziona? Giovanna Boursier è andata a vedere a che punto è la procedura Alitalia, dichiarata insolvente nel 2008. Sono passati cinque anni dalla nomina del primo commissario straordinario, Augusto Fantozzi, che nel 2011 è stato sostituito, con norma ad hoc, da tre nuovi commissari: Ambrosini, Fiori e Brancadoro. Fantozzi aveva appena consegnato al Ministero azione di responsabilità contro 43 ex amministratori dell’ex Alitalia. Vedremo come va la nuova azione di responsabilità e come sta proseguendo l’Amministrazione Straordinaria, coi circa 35 mila creditori che aspettano di veder saldate le loro fatture, sulle quali hanno anche dovuto pagare l'iva. Sono soprattutto fornitori dell'ex Alitalia, o ex dipendenti. Andassero almeno bene le “new company”, nate dalle ceneri dei fallimenti! Alitalia non decolla, Tirrenia, la compagnia marittima di Stato privatizzata nel luglio scorso, è in stallo, per non parlare di Cit, l’ex azienda del Turismo di Stato: privatizzata a fine anni ’90 e poi fallita, con 300 dipendenti che non hanno fatto altro che transitare, come fossero pacchi postali, da un fallimento a un altro; mentre alberghi e villaggi sono finiti nelle mani di una fiduciaria. (da www.report.ra.it)
Un'inchiesta che assomiglia a un film noir. Solo che è tutto vero. I subappalti per la metro C infiltrati dalle mafie; la nuova banda della Magliana che entra negli affari che contano; i mille consulenti del Comune, i debiti milionari delle municipalizzate; lo scandalo delle tangenti sui filobus. E tanti omicidi. Non è Romanzo Criminale, questa è la Roma vera degli ultimi anni. Report passa al setaccio le zone grigie di una città aggredita per accaparrarsi il fiume di danaro che la attraversa. L’urbe eterna è piena di debiti, talmente indebitata da dover svendere i gioielli di famiglia. Ad attendere al varco c'è una nuova criminalità. (da www.report.rai.it)
Cavaliere al merito della Repubblica e cavaliere del Lavoro sono tra le onorificenze più prestigiose dello Stato. Si diventa cavalieri quando si rappresenta la parte sana, produttiva e eticamente più alta del Paese. L’insignito è sottoposto a una seria istruttoria che ne verifica la condotta specchiata. Il candidato deve essere un cittadino modello, a posto con la giustizia, e aver assolto i suoi obblighi con le tasse. Ma questo non basta, deve avere anche il cosiddetto “quid pluris”, quel qualcosa in più, cioè, che lo rende meritevole rispetto agli altri. La sua investitura non deve creare dissenso nei territori in cui opera e oltretutto dopo aver ottenuto l’onorificenza l’insignito è vincolato a mantenere alto l’impegno etico e sociale. Ma chi viene premiato è veramente il migliore? Quali requisiti e quali meriti nella pratica bisogna accumulare per diventare Cavaliere del Lavoro, Commendatore, o per attaccarsi sul petto una medaglia d’oro? E se poi chi ha ricevuto il prestigioso riconoscimento si dovesse dimostrare poco degno perché ha commesso reati o tenuto comportamenti immorali, cosa accade? Chi e come, può revocargli il titolo? Sono circa 290 mila coloro che dall’unità d’Italia a oggi hanno ottenuto un riconoscimento. In mezzo a tanti nomi illustri come Cavour e Gianni Agnelli, ce ne sono molti sconosciuti. Bernardo Iovene ha fatto la radiografia a quelli insigniti negli ultimi 10 anni ed è stato nei territori dove hanno operato per verificare i loro requisiti. Tra tanti cavalieri, ha incontrato Alessandro Profumo, Sergio Marchionne, Carmine Petrone, Gian mario Rossignolo, Paolo Scaroni, Fulvio Conti, Maria Luisa Cosso, Federica Sciarelli, Carlo Verdone, Giancarlo Rapone. (da www.report.rai.it
La spesa per i farmaci rimborsati dal sistema sanitario nazionale ammonta a più di 20 miliardi l’anno. Per rientrare dai costi esorbitanti della sanità in genere si tagliano posti letto e assistenza. Eppure ci sarebbero soldi che si possono recuperare. Per esempio dall’ex Ministro De Lorenzo, dall’ex direttore del servizio farmaceutico Duilio Poggiolini e da alcuni membri della commissione che approvava e decideva i prezzi dei farmaci, che devono ancora risarcire lo Stato italiano per milioni di euro per il danno procurato all’immagine della Pubblica Amministrazione. Il risarcimento l’ha chiesto nel 2009 la Corte dei Conti. Intanto tra le carte dell’inchiesta della Procura di Firenze emergerebbero le prove di un sistema messo in atto da Alberto Aleotti, patron della Menarini, cioè la più importante azienda farmaceutica italiana. Questo sistema avrebbe consentito di vendere i farmaci e farseli rimborsare dal sistema sanitario nazionale a prezzi più alti del dovuto. Questi profitti, secondo la Procura di Firenze, sarebbero stati accumulati da Aleotti all’estero: circa un miliardo di euro che poi ha scudato e lasciato in eredità a figli e nipoti. Nell’inchiesta giornalistica realizzata da Sigfrido Ranucci, emergono anche vecchie trame dove l’intreccio tra imprenditori farmaceutici, politici noti e insospettabili, e lobbisti legati alla Commissione che approva e stabilisce il prezzo dei farmaci, dalla prima repubblica ad oggi non si è mai interrotto. (da www.report.rai.it)
Le priorità per il nostro Paese, combattere ciò che ci affossa e curare invece ciò che ci permetterebbe di crescere. In "Do ut des" parliamo di corruzione: si annida dove girano i soldi, e in Lombardia ne girano di più. In "Belli da morire" il patrimonio naturale, artistico, culturale, enologico, gastronomico. Con tutto quello che abbiamo dovremmo essere ricchi e felici, com'è che non riusciamo a metterlo a frutto? (da www.report.rai.it)
Collaborazione di Andrea De Marco, Filippo Proietti e Matteo Di Calisto. “Abbiamo bisogno che i nostri governi spendano di più, non di meno – dice il premio Nobel Paul Krugman – perché questa è l’unica soluzione. Assumere insegnanti. Costruire infrastrutture. Fare quello che fu fatto con la seconda guerra mondiale, possibilmente scegliendo spese utili”. E invece no dicono gli austeri di tutto il mondo, non ci sono i soldi. L’economista Keynes avrebbe risposto: “E che le case, le fabbriche si costruiscono con i soldi?” – direbbe–. “Mancano per caso i mattoni, le materie prime? Non ci sono gli operai, gli ingegneri? Ah i soldi! Ma è solo una questione tecnica!” Ma hanno ragione gli austeri? E soprattutto dove ci stanno portando? Raccontiamo quale sarebbe il risultato di un sistema politico ed economico centrato sul cittadino, il lavoro e l’interesse generale. Ribaltiamo il modello delle politiche recessive e pensiamo che ci siano soldi da investire e una regia pubblica: niente fiscal compact in Europa e niente pareggio di bilancio nella nostra costituzione. Come cambierebbero le nostre vite se il nostro paese – per esempio – avviasse un programma di ricostruzione urbana? Le città sono la principale infrastruttura economica dove vive più della metà della popolazione mondiale. Se non funziona bene vivi male, lavori male - se lavori - e il valore della produzione è di conseguenza. Quale sarebbe l’impatto di investimenti di questo tipo sul debito pubblico e la crescita? Si avvierebbe un volano economico che crea lavoro, beni materiali duraturi e benessere delle persone. E i titoli di debito pubblico di un paese che si indebita per un progetto del genere come li considererebbe il mercato? Del resto Nantes uscì da una crisi profonda negli anni ’80, provocata dalla chiusura dei cantieri navali, con una politica pubblica vigorosa di investimenti sulla città e sulla ricerca. E se nel sistema diverso pensassimo a banche
La grande novità è il M5S che si è finanziato con le donazioni di singoli cittadini tramite (ovviamente) internet. Un sistema che ricalca quello adottato da Obama nelle primarie del 2008 ma che, a differenza di quello americano, casca sulla trasparenza. Ma il M5S è l’unico a rinunciare al finanziamento pubblico che in questa legislatura è stato dimezzato pur rimanendo consistente (156 milioni di euro l’anno). Eppure da più parti si sta invocando l’abolizione totale. Una promessa elettorale che ha già raccolto consenso ma che potrebbe nascondere un’insidia: la raccolta fondi presso donatori occulti. Se da una parte i politici hanno in parte ridotto le entrate pubbliche a causa degli scandali Lusi e Belsito, dall’altra non hanno modificato le norme più elementari che garantirebbero un finanziamento privato trasparente. Infatti le dichiarazioni pubbliche da depositare alla Camera dei deputati vengono aggiornate in ritardo rispetto alle elezioni privando così il cittadino del diritto di conoscere i finanziatori dei politici e dei partiti prima di esprimere una preferenza. Inoltre quell’elenco non è pubblico ma va fatta espressa richiesta alla presidenza della Camera. La ben nota allergia alla trasparenza dei nostri politici, unica nelle democrazie occidentali, non è causale. Evidentemente non gradiscono rendere note le aziende pubbliche e private che li finanziano e quindi svelare teorici conflitti di interesse. Che poi tanto teorici non sono. Ammontano mediamente a 60 milioni l’anno le donazioni “ufficiali”, anche se fino alla passata legislatura l’obbligo di dichiarare la donazione a un partito esisteva soltanto al di sopra dei 50 mila euro (25 mila quella diretta al politico). Accanto a questo ci sono 40 fondazioni ricollegabili a importanti esponenti politici che raccolgono almeno 15 milioni l’anno dall’industria privata e dalle partecipate dallo Stato. Che casualmente donano a tutti un po’ di soldi (anche nostri) a quei po
Come siamo arrivati a questo punto? Perché se un capo partito schiocca le dita quasi tutti sono pronti a obbedire? Forse la risposta sta nel fatto che più che la competenza o l'amore per la cosa pubblica in un parlamentare si cerca la fedeltà a chi ti fa eleggere. Caratteristica favorita anche dal Porcellum, un sistema elettorale che tutti criticano ma che nessuno cambia. Ma poi c'è da far funzionare un Paese. Per raddrizzare la Concordia abbiamo chiamato i migliori esperti mondiali. Il Governo chi ha scelto in questi mesi per rimettere in piedi un Paese devastato da una crisi senza precedenti? Quali sono i criteri di nomina dei ministri, sottosegretari e presidenti di Commissione? Siccome al di là della crisi di governo dovremmo ancora farci i conti per un po', abbiamo cercato di comprendere quali siano i requisiti necessari per ricoprire cariche cruciali. Per questo abbiamo anche contattato tutti i componenti del Governo: ministri, viceministri e sottosegretari per chiedere direttamente a loro quale competenza avessero per ricoprire il ruolo a cui sono stati assegnati, perché sono stati scelti e da chi. Ci hanno risposto in pochi, gli altri non erano interessati alla domanda o non avevano tempo. Bernardo Iovene ha fatto la radiografia a una decina tra ministri e sottosegretari. Alcuni hanno già dimostrato incompetenza nel settore a loro assegnato, altri la competenza specifica non ce l’hanno per niente. E quale potrebbe essere l’immagine dell’Italia all’estero se il presidente della delegazione parlamentare della Nato era nello stesso tempo agli arresti domiciliari? E soprattutto qual è la ricaduta sull’intero sistema quando chi dovrebbe farlo funzionare dichiara che “imparerà strada facendo?” Abbiamo scattato un'istantanea del primo governo a larghe intese prima dell'incidente, a futura memoria con la speranza che a chi spetterà in futuro, scelga i migliori. (da www.report.rai.it)
Nella seconda puntata della nuova stagione siamo andati a vedere cosa c’è di concreto nel “Decreto del Fare” e in tutte quelle iniziative prese dal Governo per rendere più trasparenti e efficaci le nomine delle grandi società a partecipazione pubblica, dall’Eni all’Enel, da Finmeccanica all’Anas, passando per Ferrovie. Tutte iniziative presentate con grande rilievo come fossero la medicina giusta per i mali della crisi e rimettere in sesto il nostro Paese. E’ così? A quegli annunci sono seguiti i fatti? Come verranno utilizzati i miliardi portati a casa da Letta per incentivare l’occupazione giovanile? Cosa hanno pensato i nostri politici per valorizzare i nostri capolavori nascosti? Uno degli annunci ai quali si è dato tanto rilievo è il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione. Da dove arriveranno i soldi? Parleremo anche di burocrazia, che costa ogni anno alle piccole e medie imprese 31 miliardi di euro. Il “Decreto del Fare” ha previsto di snellire le procedure burocratiche e a indennizzare le imprese che hanno subito dei ritardi da parte dei funzionari pubblici. Ma è efficace? Quanto deve valere la nostra abitazione? Due terzi della ricchezza totale italiana, circa 9mila miliardi di euro, sono costituiti da immobili e sul loro valore si pagano tasse di vario genere: IMU, TARES, SERVICE TAX, IRPEF. Peccato che la rendita catastale, la base su cui si calcola l'imponibile, non venga aggiornata da decenni e, soprattutto nei centri storici, sia estremamente distante dai reali valori di mercato e spesso sia origine di ingiustizia sociale, tra cittadini di diverse regioni, comuni, ma anche di quelli che abitano sulla stessa via o addirittura sullo stesso pianerottolo. Infine la mediazione civile obbligatoria, che dal 20 settembre è tornata in vigore. Cos’è? I cittadini prima di iniziare una causa civile devono andare davanti a un mediatore, che prova a trovare un accordo. Si applica a un vasto numero di mater
Siamo bombardati di luoghi comuni, propaganda e favole che una classe politica incapace di portarci fuori dalla crisi ci somministra per tenere a bada la nostra ansia. Sarà vero che l’Imu ha fatto crollare i prezzi delle case? Allora come mai continuano a costare così tanto? E i nuovi posti di lavoro attivabili con il piano lanciato a giugno dal Governo, sono davvero 100 o 200mila, come dichiarano? C’è chi dice anche che il fiscal compact ci obbligherà dal 2015 per 20 anni a fare delle manovre da 45 miliardi all’anno: è una sparata? E poi il debito: siamo riusciti finora a spingere più in là il dissesto ma lo stock di debito pubblico e privato ci sta affondando. La soluzione dei nostri guai è come sostengono alcuni quella di fare una patrimoniale? O magari possiamo uscirne in maniera indolore chiamando la BCE, perché stampi euro e ci compri i titoli? E l’alternativa qual è, entrare in un programma di assistenza europeo o uscire dall’euro? Intanto ora dovrebbe arrivare l’ennesimo piano per attrarre investimenti dall’estero, come mai quindi le imprese italiane stanno scappando? Ce ne raccontano tante, ma siccome arriva il momento in cui la realtà prende il sopravvento, è meglio avere gli strumenti per capire che cosa implicano certe dichiarazioni e che tipo di scenario abbiamo davanti nei prossimi mesi. (da report.rai.it)
Collaborazione di Giorgio Mottola Chi è l’uomo che fa da cicerone a Berlusconi durante l’inaugurazione della nuova sede di Forza Italia? Che conforta l’ex premier dopo che in lacrime ha votato la fiducia al governo Letta? Si tratta del senatore Denis Verdini. La percentuale delle sue presenze in parlamento rasenta lo zero. In compenso lavora duramente per il partito. Ma cosa fa veramente? Fino alle indagini sui grandi appalti, che hanno fatto emergere gli affari della cricca, il suo volto lo conoscevano in pochi. Nonostante stia facendo i conti con vari procedimenti penali, dalla bancarotta del Credito cooperativo fiorentino, all’accusa di truffa all’editoria, dalla p3 alla p4, al finanziamento illecito ai partiti, oggi Denis Verdini appare sempre in prima fila nelle riunioni segrete di Arcore che l’ex premier tiene con un numero ristrettissimo di persone fidate. È considerato, tra i falchi, quello che riesce di più a influenzare i pensieri dell’ex premier. In molti tra le colombe di Forza Italia vorrebbero arginare il suo potere. Ma oggi è a Verdini che Berlusconi ha affidato le chiavi della rinascente Forza Italia. Se il progetto continuerà sarà proprio lui a scegliere la nuova classe politica del partito, coloro che si candideranno e siederanno sugli scranni del parlamento. Con quale logica lo farà? Report, con un’inchiesta di Sigfrido Ranucci ha fatto la radiografia attraverso testimonianze e documenti inediti dell’ascesa di uno dei politici più influenti del momento. Dalla sua attività di commercialista a Campi Bisenzio, alla presidenza del Credito cooperativo fiorentino, dalla sua discesa in politica fino ad arrivare alla corte di Berlusconi. (da www.report.rai.it)
Romain Zaleski e Luigi Zunino sono grandi debitori delle banche, capofila, per entrambi, Intesa San Paolo. Hanno ognuno, all’incirca, 2mld di debito. Zaleski è un finanziere francese, di origini polacche, che arriva in Italia perché deve riscuotere un credito da un’acciaieria della Val Camonica, lui la rileva e si stabilisce nel bresciano. Specula in borsa, le banche lo finanziano, nel 2007 fino a 9 miliardi, e circa 2 glieli ha dati Intesa guidata da Giovanni Bazoli. Si conoscono nella finanziaria Mittel, di cui Zaleski diventa azionista nel 1996, e Bazoli è stato a lungo presidente. Zaleski nel 2007 ha anche un patrimonio di titoli bancari e quando Intesa si fonde con San Paolo Imi, la Tassara di Zaleski arriva al 5,9% della nuova banca, diventandone il secondo azionista. Nel 2008 crolla, insieme ai mercati finanziari. Da allora le banche, da Intesa a UniCredit, gli ristrutturano il debito. Più o meno lo stesso vale per l’immobiliarista Luigi Zunino: nel 2008 aveva più di 3 miliardi di debiti, e la procura di Milano aveva chiesto il fallimento della sua società Risanamento. Ma anche in questo caso, si fa un accordo con le banche che si prendono quote della società e gli iniettano liquidità. Oggi ha ancora 1,8mld di debito con le banche e vorrebbe riprendersi Risanamento, che ha in pancia immobili prestigiosi a Parigi. Il Banco Popolare è disponibile a rifinanziarlo. A coloro invece che non hanno amici nelle banche, chiudono i fidi e di conseguenza devono chiudere le loro imprese. Poi ci sono anche quelli che, con la crisi, comprano a rate. Il credito al consumo ormai serve per mangiare. Ma è difficile sapere quanto si paga di interessi, come è il caso delle carte revolving... Istruzioni per l’uso. (da www.report.rai.it)
Avete presente quella macchina nei film di fantascienza che trasforma le cose disegnate al computer direttamente in oggetti veri? Beh oggi negli Usa c’è già. E non solo c’è ma è il punto di partenza della terza rivoluzione industriale. Hai in mente un oggetto qualsiasi? Lo disegni, invii il progetto via web, e i bit che fai viaggiare si materializzano a migliaia di chilometri di distanza grazie alle stampanti in 3d. Niente viaggi, niente tempo sprecato, denaro ed energia risparmiati, è questa la nuova frontiera che sta attraversando la rivoluzione della manifattura! Almeno è quello che hanno pensato in America – si progetta in un posto e la merce si materializza dove serve. Niente magazzini, niente crisi di sovrapproduzione e costi bassi per far partire un’impresa. E allora subito una legge, finanziamenti pesanti e si comincia. C'e l'abbiamo anche a Reggio Emilia, ma chi ha avuto coraggio e la visione di investire a differenza dagli imprenditori negli Usa, si trova da solo senza supporto del Paese e neppure quello dell'Europa. Dove a nessuno è venuto in mente di creare un sistema intorno a quest'innovazione. Perché? L’inchiesta di Report si sviluppa attraverso un viaggio parallelo tra Stati Uniti e Europa, nel quale si raccontano, attraverso l'incontro di uomini che hanno avuto la visione giusta, le imprese, gli investimenti, e le politiche industriali. Ma soprattutto attraverso l'incontro di uomini che ci hanno raccontato le loro idee, abbiamo cercato di capire quello che ci manca per far fruttare le ricchezze europee. Quello che emerge è che ci manca un’Europa più integrata, che pensi come un unico soggetto politico e economico, che ottimizzi le proprie risorse, valorizzi le caratteristiche di ogni paese membro, che sia solidale con chi è in difficoltà. Se gli Stati Uniti d’America avessero i 50 stati in concorrenza, indebitati tra di loro, con tassi di inflazione differenti, senza un’unica politica fiscale e un solo deb
“ ...Per fare il legno ci vuole l’albero, ...per fare l’albero ci vuole un seme”, così cantava Sergio Endrigo, riprendendo una filastrocca di Gianni Rodari. Era il 1974. Un anno prima Stanley Cohen ed Herb Boyer creano in laboratorio il primo organismo geneticamente modificato. Così, se Endrigo quella filastrocca la cantasse oggi, dovrebbe dire che per fare un seme ci vuole un brevetto. Un viaggio inchiesta nell’intreccio che lega industria chimica e semi coperti da copyright. Secondo uno studio della Fao, negli anni ‘70, c’erano 7000 compagnie sementiere e nessuna superava l’1% del mercato mondiale. Oggi, le prime tre compagnie detengono il 53%, le prime dieci il 76% e tra queste sei coprono ben il 75% del mercato planetario dei pesticidi. Numeri che rivelano già l’intreccio indissolubile tra chi produce semi e chi produce i veleni per le erbe indesiderate. Ma tutto questo è sostenibile? E fino a quando? E soprattutto ci sono alternative? (da www.report.rai.it)
Grazie alla complicità dei poteri forti, ai blandi controlli, alle regole su misura, oggi l'Ilva è una barca alla deriva, con i proprietari, i milanesi Riva, che hanno perso il comando, lasciando le casse vuote. Report farà vedere dove sono finiti i generosi profitti intascati dai Riva grazie alla produzione d'acciaio a Taranto e che avrebbero dovuto investire nel risanamento. (da www.report.rai.it)
Collaborazione di Chiara Avesani Alma Shalabayeva - moglie di Mukhtar Ablyazov, ricco banchiere e dissidente kazaco – è stata espulsa dall'Italia lo scorso 31 maggio insieme alla figlia Alua, di soli sei anni. La vicenda ha fatto il giro del mondo e il nostro paese è finito al centro di uno scandalo diplomatico senza precedenti. Alma Shalabayeva viene espulsa perché in possesso di un passaporto reputato falso, ma il 5 luglio scorso il Tribunale di Roma ha stabilito che quel passaporto era autentico e il 12 luglio il governo italiano ha deciso di annullare il decreto di espulsione. L'operazione di polizia del 29 maggio è partita a seguito dell'intervento dell'ambasciatore del Kazakistan a Roma. Nella ricostruzione ufficiale, l'ambasciatore ha parlato direttamente con il prefetto Giuseppe Procaccini, capo di gabinetto del ministro dell'Interno Angelino Alfano, e nella vicenda sono stati coinvolti i prefetti Alessandro Valeri e Francesco Cirillo. Unico a pagare: il prefetto Procaccini. Mentre il ministro Alfano ha negato di essere mai stato informato dai suoi sottoposti. E da poche settimane, la Procura di Roma ha indagato tre diplomatici kazaki, tra cui l'ambasciatore Yelemessov, per sequestro di persona aggravato. Appurato che l'espulsione della Shalabayeva e della figlia è stato un errore, resta da chiedersi come è stato possibile commetterlo. Possibile che il ministro dell'Interno Alfano non sapesse nulla della vicenda? Cosa ha spinto il ministero dell'Interno a offrire una così solerte collaborazione all'ambasciata kazaka? I nostri servizi segreti hanno avuto parte nell'espulsione? (sa www.report.rai.it)
Dal ministro Giulio Tremonti al commissario della spending review Enrico Bondi, passando per il premier Mario Monti, tutti a spingere affinché gli acquisti della pubblica amministrazione passino per Consip, la società del Ministero Economia e Finanze che dovrebbe gestire gli acquisti di scuole, enti locali e ministeri per razionalizzare la spesa pubblica. Siamo andati a verificare come funzionano le cose per esempio nelle università e in alcuni comuni. Il paradosso è che invece di risparmiare, con gli acquisti centralizzati, si spende talvolta di più che andando dal fornitore di fiducia. E questo già per i piccoli acquisti di cancelleria, acqua per i laboratori, personal computer. Invece alcuni comuni hanno utilizzato i fornitori selezionati da Consip per servizi rilevanti come l’illuminazione pubblica, con pessimi risultati e costi superiori al previsto. Ma come può avvenire tutto ciò? Chi fa i controlli in Consip sui fornitori, sulla loro serietà e sulla qualità dei prodotti? Chi ha controllato per esempio che i vincitori della gara per l’informatizzazione dei documenti del Ministero del Tesoro abbiano tutti i requisiti richiesti? C’è poi la gestione dei grandi appalti. La Consip gestisce gare per i servizi di manutenzione di tutti gli edifici pubblici, comprese le scuole italiane. Parliamo di appalti da oltre un miliardo di euro che si dividono poche società. Chi sono e come sono entrate nel settore? Le stesse aziende, oggi, a dieci anni di distanza, si spartiscono come fossero un cartello, una grande fetta degli appalti Consip mentre da anni finanziano in maniera trasversale la politica italiana. Il sistema adottato da queste imprese, i legami con la politica e gli amministratori della Consip emergono da alcune intercettazioni inedite di cui Report è venuta in possesso. La torta Consip è enorme: oggi Comuni, Province, Regioni, ministeri ed enti di ricerca spendono circa 115 miliardi di euro all’anno. Nel 2012 la Consip ha “pre
La grande letteratura noir ci insegna che il delitto non è mai perfetto. In Italia, invece, rischia di diventarlo: ogni anno 130mila processi, circa 400 al giorno, vanno in fumo grazie alla prescrizione. La disciplina dell’istituto di diritto della prescrizione è stata riformata dalla ex Cirielli del 2005, una legge fatta per salvare qualche imputato eccellente dalla sentenza definitiva che da otto anni però si abbatte su tutto il nostro sistema. Il risultato è un diniego di giustizia per decine di migliaia di vittime, il rischio d’impunità per chi commette una lunga serie di reati, anche gravi, e una macchina processuale che spesso gira a vuoto. I costi economici e sociali sono incalcolabili, e il nostro processo è sempre il più lento. Le organizzazioni internazionali, come l’OCSE, da anni ci chiedono di fare qualcosa, eppure una riforma della prescrizione non è all’ordine del giorno. Con l’inchiesta di Alberto Nerazzini ci domandiamo perché non interveniamo. A chi conviene questo sistema? Come si riflette sull’emergenza delle nostre carceri? Perché non prendiamo spunto dagli ordinamenti ai quali abbiamo voluto copiare il processo accusatorio? Come funziona all’estero?
Gli italiani, a loro insaputa, bevono un caffè di bassa qualità. I torrefattori fanno spesso abuso della robusta: una qualità che costa la metà di quella arabica ed ha aromi legnosi, se proviene dal Vietnam, e di terra se di origine Africana. Durante la puntata interverranno i rappresentanti di grandi aziende, come Lavazza e Kimbo. Bernardo Iovene, insieme con gli assaggiatori autorizzati dell’Associazione europea dei caffè speciali SCAE, ha girato per alcuni bar italiani, anche molto noti, tra cui il Gambrinus a Napoli e il Greco a Roma, per valutare il caffè in tazza. L’inchiesta, dunque, si allarga alle modalità errate con le quali i baristi preparano il caffè ai clienti, con il risultato di servire il nostro rito quotidiano con acqua sporca e piena di residui cotti centinaia di volte. La puntata si conclude con un’analisi delle capsule di caffè. Oltre a inquinare l’ambiente con plastica e alluminio creano anche danno alla salute? (da www.report.rai.it)
Rcs Mediagroup - che vuol dire soprattutto Corriere della Sera, il principale quotidiano italiano - è in crisi e indebitata fino al collo. Nel 2007 aveva comprato uno dei più grandi gruppi editoriali spagnoli, Recoletos, tutto a debito e cash: un'operazione controversa, con un prezzo troppo alto, 1 miliardo e 100, e poi arriva la crisi e a fine 2012 Rcs si ritrova con 800 milioni di debiti in scadenza con le banche, capofila Intesa Sanpaolo, che di Rcs è anche azionista. Per rifinanziare le banche concordano un aumento di capitale e la vendita di asset. Per questo i soci a luglio han versato 400 milioni, e a dicembre Rcs ha venduto la sede del Corriere della Sera per 120 milioni. Tra molte polemiche: sul prezzo e su come è stata gestita l'operazione. Anche il direttore, Ferruccio De Bortoli, era contrario. Come lo è adesso sulla richiesta dell'amministratore delegato Pietro Scott Jovane di un bonus per i risultati. Per non avallare, dice, "ulteriori sacrifici a danno della testata più influente del paese". Una presa di posizione che non sarebbe piaciuta alla dirigenza, che starebbe meditando un cambio di direzione. Sul Corriere e Rcs, Giovanna Boursier ha intervistato oltre al direttore De Bortoli, l'Ad Rcs Pietro Scott Jovane, Diego Della Valle, Sergio Marchionne. Si parla anche di Intesa Sanpaolo, la banca di sistema: il nuovo Ceo Carlo Messina dichiara: "dismetteremo le partecipazioni costose. Comprese Alitalia e Telecom, e anche Rcs". (da www.report.rai.it)
180 miliardi di euro annui: l'evasione fiscale netta secondo Tax Research. 168 il numero complessivo dei condannati per evasione fiscale. 54 per cento la pressione fiscale effettiva secondo Confindustria. 300 miliardi di euro: i patrimoni all'estero degli italiani secondo l’Agenzia delle Entrate. Per non parlare della cifra da brivido del nostro debito pubblico e degli sforzi per trovare copertura a qualsiasi intervento di sostegno all'economia e al lavoro. I soldi per risollevare l'Italia ci sono, anzi, ci sarebbero. Ma in pochi li cercano. Il numero che più spiega i precedenti è quello che dà la dimensione del partito degli evasori: dieci milioni di voti. Che non smette di crescere. In questo contesto, prima il governo Monti, poi il governo Letta, infine il governo Renzi hanno promesso una legge che incentivi il rientro dei capitali nascosti all'estero. E insieme a ciò, hanno pensato di inserire nel nostro codice penale il reato di autoriciclaggio, così da costringere quei capitali a rimpatriare pagando le imposte senza rischiare pesanti risvolti giudiziari. Ma niente di tutto ciò è stato realizzato perché un partito invisibile sta condizionando il Parlamento e cerca di trasformare questa futura legge in un nuovo scudo fiscale. Del resto, il fisco si muove con grande difficoltà. Agenzia delle Entrate ed Equitalia soffrono di antichi mali. E i dati della riscossione, secondo la Corte dei Conti, sono in calo. Nel mezzo di tutto ciò stanno le indagini giudiziarie che coinvolgono dirigenti e funzionari del fisco pescati ad aggiustare cartelle e a garantire trattamenti di favore a chi se lo può permettere. Eppure, solo una seria lotta all'evasione fiscale può rimettere in carreggiata l'Italia. (da www.report.rai.it)
Abbiamo 1247 atleti militari stipendiati dallo Stato, 6 milioni di sportivi amatoriali, 4 milioni e mezzo di agonisti, 45 federazioni sportive, 16 enti di promozione, 95mila società sportive dilettantistiche. Nel grande villaggio dello sport c'è chi sta a galla a malapena e c'è chi vive da signore con il denaro raccolto dai tesserati e con i milioni che piovono giù dal Coni. Il Coni distribuisce 411 milioni, denaro pubblico che riceve dal Tesoro e che dovrebbe servire a promuovere l'attività sportiva. Vediamo che uso ne fanno le varie federazioni sportive: dal calcio dilettanti al nuoto, dal tennis agli sport dell'aria, dagli sport equestri all'atletica, al tiro a segno, al pugilato... E poi c'è il Coni con i suoi 1200 dipendenti e il presidente, l'imprenditore Giovanni Malagò, che aveva promesso di portare trasparenza ed efficienza. Ma in certi ambiti sportivi chi osa criticare è punito o radiato, mentre in altri si abusa delle agevolazioni fiscali per evadere tasse e contributi. Eppure lo sport è un mondo dove dovrebbero dominare i valori di lealtà, correttezza, coraggio e passione disinteressata. (da www.report.rai.it)
Quale sarà il futuro dell’approvvigionamento energetico del nostro paese e dell’Europa? Possiamo continuare a basarlo sulle energie fossili o ci sono nuove frontiere per l’estrazione di gas e petrolio che possono essere percorribili come alcuni credono? Per capire meglio abbiamo fatto un viaggio tra gli stati di New York, Pennsylvania e Texas. Siamo stati nei luoghi dove si sta praticando l’estrazione dello shale gas, attraverso la pratica del fracking, la frantumazione del sottosuolo attraverso pressioni e solventi chimici. Una tecnica che consente di estrarre il gas e il petrolio intrappolati tra le rocce. Con conseguenze per gli abitanti che dai loro rubinetti vedono uscire acqua puzzolente che s’incendia a causa del metano che a seguito delle frantumazioni è penetrato nella falda acquifera. Ma è questo il futuro che ci aspetta? Abbiamo incontrato gli esperti delle più importanti università americane che ci hanno rivelato i limiti e pericoli ambientali del fracking ma anche gli inconvenienti economici di quello che viene presentato come il nuovo “rinascimento energetico” d’oltre oceano. Ma l’aspetto più inquietante è che alcuni autorevoli studi proverebbero una correlazione tra l’estrazione dello shale gas e i terremoti. Eppure il fracking sta prendendo piede sempre di più, e ora rischia di attecchire anche in Europa. In Inghilterra il governo Cameron sta investendo per l’estrazione dello shale gas. E qualcuno vorrebbe pure estrarlo nella pianura padana . Alla luce delle informazioni disponibili, si può capire se esiste una correlazione fra il terremoto in Emilia Romagna e le pratiche di estrazione? E soprattutto lo stoccaggio di idrocarburi nelle zone altamente sismiche del nostro paese, e’ ancora praticabili alla luce delle nuove scoperte sulla relazione tra estrazione e iniezione di fluidi nel sottosuolo e sismicità? E cosa sa la nostra classe dirigente di questi temi? E’ informata al punto tale da poter decid
Ci son voluti solo sette anni, dal 1998 al 2005, per vendere i circa cinquecento immobili sedi della Democrazia Cristiana, comprati nella sua decennale storia con i soldi dei tesserati, delle donazioni, dei finanziamenti pubblici. Dopo che la vecchia Dc si è sgretolata sotto i colpi degli oltre cinquemila avvisi di garanzia che avevano inondato il Parlamento in piena tangentopoli, gli eredi democristiani si sono frantumati in varie direzioni, un po’ a destra, un po’ a sinistra, altri rigorosamente al centro, e si son trovati a gestire questa imponente ricchezza immobiliare. Come li hanno venduti gli immobili sparsi in tutta la penisola? In quali mani sono finiti? Nascosti dietro l'alibi dei debiti dei padri da saldare, gli eredi hanno in realtà usato quegli immobili per le proprie carriere politiche, e non solo. Intorno alle svendite, ai grandi affari e qualche proprietà tornata in casa di ex Dc, logicamente a prezzi di favore, si intersecano storie di vecchi palazzi con fantasmi, sedi di partito fantasma, e misteriose società in Croazia con tanto di inconsapevoli prestanomi. (da www.report.rai.it)
(Collaborazione di Matteo Di Calisto e Filippo Proietti) L’economia, si sa, ha sempre girato sulle idee, quelle semplici ma geniali, quelle che cambiano il mondo. I soldi seguono le idee e fino a quando non è chiaro queste idee cosa, come e quanto sono in grado di muovere, i soldi restano fermi. La crisi è anche questa. Ci sono in giro nuove idee tipo la lampadina o il motore a vapore, che sono in grado di cambiare le nostre vite? E soprattutto c’è in giro chi è in grado, per preparazione e cultura, di capirle e aiutarne la diffusione? La società dal basso spinge e ci prova. Il resto toccherebbe alla politica. L’inchiesta di Report realizzata da Michele Buono, ha una visione di fondo: quale potrebbe essere l’impatto economico e sociale nel mondo del lavoro e della qualità della vita se i progetti migliori nel campo della manifattura digitale, dei nuovi modelli di impresa, del trasporto, dell’efficienza energetica, dell’urbanistica, della formazione e dell’istruzione, si trasformassero da piccoli grumi di eccellenza sparsi in Italia e in tutta Europa, in un grande sistema integrato. (da www.report.rai.it)
(Collaborazione di Davide Fonda) Le Casse previdenziali, tutte assieme, rappresentano un patrimonio immenso: oltre 61 miliardi di euro. In mano hanno il futuro dei lavoratori, che sono i loro creditori, i loro unici stakeholders. E invece – in un intreccio clamoroso tra finanza, immobiliare, sindacati, politica e strutture offshore – succede che le Casse si rendono protagoniste di operazioni spregiudicate e dannose, e magari si mettono a disposizione del predone di turno. Rischiano perdite devastanti nella finanza strutturata e contraddicono la natura pubblica della loro attività. Eppure festeggiano il ventennale di una privatizzazione squisitamente gestionale e i “rendimenti” sulle truffe più recenti. Senza generalizzare, ogni Ente fa storia a sé. Ma sullo sfondo dell’inchiesta Cassa Continua di Alberto Nerazzini ci sono i medici, gli agenti di commercio, gli psicologi, i giornalisti, i ragionieri che vogliono vederci chiaro e sapere dove sono investiti i loro soldi. Chi gestisce i sette miliardi di Enasarco? E i 14 dell’Enpam? Che fine hanno fatto i 780 milioni della nota Anthracite targata Lehman che la Cassa degli agenti di commercio acquista nel 2007? Perché non si vedono le perdite? Cassa Continua è un’inchiesta sugli amministratori, i bilanci, i conflitti d’interesse, le dismissioni immobiliari di alcuni Enti. E svela i restroscena di alcune misteriose scalate bancarie e operazioni offshore. (da www.report.rai.it)
Report ha ricostruito quello che è accaduto la notte del naufragio della Concordia con documenti e interviste inedite. Il comandante Francesco Schettino è accusato di omicidio colposo plurimo per non avere dato l’ordine di emergenza in tempo e avere abbandonato la nave prima che tutti i passeggeri fossero in salvo. Schettino, intervistato in esclusiva da Report, racconta la sua versione dalla quale emergono fatti fino a oggi sconosciuti. Dal racconto del Comandante e dalle carte dell’inchiesta, emergono anche i malfunzionamenti della nave e l’impreparazione dell’equipaggio, che in gran parte non parlava nemmeno la lingua di bordo, l’italiano, e spesso neanche l’inglese. Dopo l’impatto alcune porte stagne non tengono, o restano aperte, gli ascensori impazziscono, e si salvi chi può. Va in tilt persino il generatore d’emergenza.
È bastato cambiare un numero su un certificato per far passare undicimila tonnellate di grano duro convenzionale come biologico. La truffa è partita da San Paolo Di Civitate, provincia di Foggia. Gli enti che dovevano e potevano controllare sulla vendita se ne sono accorti sei mesi dopo, quando il grano è diventato semola e poi pasta spedita in tutto il mondo. Che cosa succede se poi si scopre che il grano non era biologico? Bisogna ritiralo dal mercato, ma dopo mesi è già cotto e mangiato.
In banca è sempre più facile trovare il promoter finanziario che propone diamanti come investimento sicuro, sono considerati bene rifugio per eccellenza. Non tutte le banche però ci dicono che il prezzo che paghiamo per acquistare il diamante è il doppio del valore di mercato. Quanto sono trasparenti questi investimenti? Alla fine chi guadagna sempre, a prescindere dell’esito dell’investimento sono sempre loro, le banche.
La plastica. Negli ultimi 60 anni ha rivoluzionato la nostra vita e ormai avvolge tutto, anche il cibo che mangiamo ogni giorno. Le plastiche sono colorate, morbide, dure, trasparenti, ma per realizzarle servono plastificanti, antiossidanti, inchiostri, solventi. Tanto che una dose di sostanze chimiche migra dal contenitore al cibo. Come possiamo proteggerci?
Nascono nuovi continenti ma non sono rappresentati sulle carte geografiche. Si tratta di confini virtuali e lo spazio è quello della rete globale delle città connesse. Un viaggio da Nairobi, attraverso Milano, Torino e Genova, passando per la Francia e la Germania verso New York per tracciare la mappatura di una nuova infrastruttura economica.
Giornalisti in prigione, una fortuna nascosta a Panama, repressione degli oppositori politici, guerra al confine, amichevoli rapporti con loccidente. Questo il programma di governo del presidente Aliyev alla guida dellAzerbaigian, il paese del Caucaso ricco di idrocarburi e caviale. Un paese con cui lItalia fa affari da anni è la fonte primaria del petrolio che importiamo - e che ci venderà il gas per riscaldare le nostre case, in arrivo sulle coste pugliesi con il gasdotto TAP.
Astrazeneca era il vaccino su cui l'Italia aveva deciso di puntare, ma ormai abbiamo smesso di usarlo, dopo aver cambiato più volte le raccomandazioni di somministrazione. Quali errori sono stati commessi nella gestione della comunicazione, cosa sappiamo oggi degli inusuali e rari effetti avversi, qual è la bilancia rischi benefici e come è stata usata per guidare le scelte sulla salute pubblica. Spazio, poi, a un caso giudiziario nel quale a rimetterci sono stati i malati, i pellegrini, i volontari e fedeli di Lourdes. Infine in Bassa Valle Stura, in provincia di Cuneo, dove ogni giorno circa mille tir attraversano il centro di alcuni comuni montani. La maggior parte di questi mezzi transita da e verso le Fonti di Vinadio, meglio conosciute come acqua Sant'Anna. Questo transito sta rendendo difficile la vivibilità in questi comuni per l'inquinamento acustico e ambientale. Un monitoraggio dell'Arpa ha paragonato la qualità dell'aria di uno dei comuni più colpiti da questo passaggio a q
Terza dose, dubbi e certezze. I contagi tornano a salire e l'ipotesi di un nuovo richiamo per tutti diventa sempre più probabile. Ma quanto dura davvero la protezione dei vaccini anti-Covid, e cosa sappiamo sull'utilità e la sicurezza del cosiddetto booster? Le telecamere andranno anche in Israele dove si sostiene che la protezione del siero Pfizer sia svanita e per questo si sta immunizzando di nuovo la popolazione. E poi la questione green pass, che il governo italiano ha deciso di estendere fino a 12 mesi. Spiegheremo su quali dati è stata presa questa decisione e se, alla luce delle ultime evidenze scientifiche, la certificazione verde crea davvero degli ambienti sicuri, e per quanto tempo. Mentre al Senato non passa il ddl Zan, il senatore Matteo Renzi si trova a Riyadh, in Arabia Saudita per salire sul palco del Future Investment Initiative, organizzazione nella quale è membro del comitato esecutivo e che è direttamente riconducibile al principe saudita Mohammed Bin Salman.
In questa puntata, l'inchiesta che ha fatto il giro del mondo: la soppressione del dossier sulla gestione della pandemia in Italia, frutto del lavoro dei ricercatori Oms della sede di Venezia. Il rapporto denunciava l'esistenza in Italia di un piano pandemico vecchio, datato 2006, e mai aggiornato, ma denunciava anche le bugie della Cina sui primi contagi e gli errori della stessa Organizzazione mondiale della sanità. Attraverso materiali inediti Report può rivelare tutta la catena di eventi che ha portato a silenziare il lavoro di Francesco Zambon, responsabile del dossier ritirato. Inoltre sarà trasmesso un video esclusivo in cui un funzionario di primo livello dell'organizzazione di Ginevra ammette che in caso di problemi a loro è vietato parlare con i giornalisti. Infine, mentre i pm di Bergamo indagano anche sulla mancata applicazione del piano pandemico, gli inviati di Report sono andati a curiosare dietro le quinte della Commissione d'inchiesta parlamentare che dovrebbe indagare
Tre inchieste in questa puntata di Report. "Monoculture o biodiversità" è il titolo della prima inchiesta. Nella zona del viterbese tra Nepi e il lago di Vico, il 90 per cento del patrimonio arboreo è costituito da nocciole, il serbatoio italiano dei produttori di nocciolato spalmabile. Ormai è una monocoltura, a scapito della biodiversità, ma i noccioleti hanno bisogno di tanta acqua, i trattamenti creano problemi agli abitanti e al lago di Vico, in una zona vulcanica dove sono già presenti gas radon e arsenico. La seconda inchiesta s'intitola "Operazione datteri". Dopo un'indagine durata oltre tre anni, la procura di Torre Annunziata ha arrestato 18 persone e denunciato proprietari di pescherie, ristoranti e centri di distribuzione ittica in tutta Italia con l'accusa di disastro ambientale, ricettazione e associazione per delinquere, reati commessi in relazione alla pesca illegale dei datteri di mare. La terza inchiesta ha come titolo "Incapacity market".
Viaggio all'origine della 'ndrangheta: come ha fatto la mafia calabrese a diventare l'organizzazione criminale più potente e più ricca d'Italia e d'Europa. Con le testimonianze esclusive di ex affiliati, membri riservati e condannati, Report ricostruirà la storia della cupola segreta degli Invisibili. Report torna sul caso AstraZeneca e sui rari e inusuali effetti avversi come la VITT (trombosi con trombocitopenia indotta dal vaccino) ripartendo da chi, per primo, ha cercato e individuato i pericolosi anticorpi anti-PF4.
Il 31 maggio scorso la Corte di Assise di Taranto ha condannato in primo grado i 47 imputati del processo Ambiente Svenduto a 300 anni di carcere. Per i magistrati dal 1995 al 2012 fu disastro ambientale. Cosa è cambiato oggi con la nuova proprietà e l'ingresso dello Stato rispetto ai tempi in cui le acciaierie erano gestite dalla famiglia Riva? Report ritorna sul tema della terza dose, dopo il pezzo "Non c'è due senza tre" del 1 novembre, che ha suscitato un'aspra polemica politica. Report aveva raccontato le scelte di Israele che, dinanzi alla perdita di efficacia dei vaccini dopo 6 mesi, aveva deciso di offrire il booster a tutta la popolazione. Mentre in Italia - nonostante alcuni segnali di crescita dei contagi, specie tra i sanitari - la durata del green pass era stata estesa da 9 a 12 mesi. Dopo la messa in onda del servizio alcuni politici ci avevano accusato di essere "novax e complottisti". Come è andata a finire? Il Premio Lombardia e Ricerca è considerato un piccolo "nobel"
Oltre l'inchiesta di Torino sulle plusvalenze sospette per la quale è stato indagato il presidente della Juventus Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l'ex-direttore sportivo Fabio Paratici e altri due top manager, la prassi delle plusvalenze a specchio" (gli scambi di giocatori conclusi senza passaggio di denaro) tira dentro i più grandi club italiani. Obiettivo: ripianare i debiti e sistemare i bilanci. Una serie di documenti riservati e inediti, in parte analisi dell'Agenzia delle Entrate e in parte degli organi di controllo sul calcio, rivelano la reale situazione finanziaria delle principali squadre di calcio italiane, i ritardi dei pagamenti degli stipendi dei calciatori. si parla dei banchi monoposto e a rotelle costati oltre 300 milioni di euro. A migliaia sono stati restituiti dai presidi o giacciono in magazzino. In tutto ne furono ordinati 2 milioni 400 mila. Allora perché il governo ha stanziato altri sei milioni di euro per arredi scolastici?
Con la crisi finanziaria le banche si sono trovate di fronte a riduzioni dei profitti, perdite e problemi di solidità. I loro consigli di amministrazione avrebbero così dato il via libera a operazioni spregiudicate che hanno fatto perdere decine di migliaia di euro a milioni di risparmiatori. Nel 2016 Report ha scoperto che Mps, Banca Intesa, Unicredit e Banco BPM vendevano ai loro clienti diamanti per un valore complessivo di circa 1,5 miliardi di euro. Una testimonianza esclusiva, interna al team ispettivo, rivela a Report il coinvolgimento dei massimi livelli di Mps nel sistema di distribuzione e vendita dei diamanti. Dalla fonte e grazie ai documenti recuperati, Report ha ricostruito le lacune dell'intero sistema di controllo delle banche. A seguire l'inchiesta sulla famiglia Calderone che gestirebbe in Italia, attraverso cooperative e società , appalti per servizi di ambulanze in diverse regioni arrivando perfino alla Camera dei Deputati.
Ferrovie dello Stato è una delle prime aziende italiane per numero di dipendenti, ne ha 83.000 ed è una società per azioni controllata al 100% dal Mef, quindi controllo interamente pubblico. Negli ultimi 30 anni con la fiscalità generale sono andati 470 miliardi di euro a ferrovie, un quinto del debito pubblico. Le ferrovie sono pesantemente sussidiate perché considerate un servizio sociale. Eppure ci sono posti in Italia dove il treno è un miraggio. Con il PNRR alle ferrovie andranno 25 miliardi. Sono in buone mani? A maggio Report aveva svelato anomalie sulle telecamere di sicurezza di una nota marca cinese piazzate a sorvegliare una importantissima sede Rai. Dopo lo scoop la trasmissione aveva ricevuto numerose segnalazioni tra cui una inquietante: una simile anomalia ha colpito anche l'aeroporto di Fiumicino. Chi controlla gli occhi elettronici che ci sorvegliano ogni giorno?
23 maggio 2021, è passato da poco mezzogiorno, la cabina numero 3 della Funivia del Mottarone precipita nel vuoto. Muoiono 14 persone, l'unico superstite è il piccolo Eitan, 5 anni. È la più grande tragedia mai avvenuta su una funivia. L'inchiesta della Procura di Verbania accerta che la cabina è caduta perché si è spezzata la fune traente e i freni di emergenza risultavano disattivati. Sono passati sei mesi dalla strage del Mottarone, la cabina numero 3 è stata recuperata solo poche settimane fa con un'operazione spettacolare dei Vigili del Fuoco. Report approfondisce tutti gli aspetti legati ai controlli e alla manutenzione, sottolineando le carenze di personale e di risorse degli organi statali di vigilanza del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Organi che avrebbero dovuto vigilare anche sui conflitti d'interesse. A seguire l'approfondimento sulla pandemia, la Cina è rimasta sostanzialmente l'unico Paese al mondo a perseguire con determinazione la strategia "zero contag
Un sistema industriale che ha digitalizzato tutti i processi arriva in modo efficiente al prodotto finale; nella sanità il prodotto finale è la nostra vita. Il Sistema Sanitario Nazionale, però, è frammentato in 20 sistemi regionali, ognuno con le proprie piattaforme - quando ci sono - che non dialogano tra loro. Sarebbe necessario, allora, che fosse un sistema connesso a condividere banche dati e flussi di informazione digitale in tempo reale. Se c'è una pandemia virale, le patologie acute vanno in ospedale, le croniche vengono curate a casa. Si potrebbe fare, ma occorrono tecnologia e organizzazione. A seguire, da quando l'e-commerce è entrato nella nostra vita, il modo di fare acquisti è completamente cambiato. Il proliferare dello shopping online ha portato alla crisi di migliaia di centri commerciali in tutto l'Occidente Qual è il ruolo di Amazon in questo scenario?
A tre mesi dall'intervento al Senato in cui aveva promesso di pagare la liquidazione agli ex dipendenti di Ki Group e di avviare la ristrutturazione di Visibilia, Report è andato a verificare come stanno andando le cose. All'orizzonte non sembra esserci una schiarita, e la trasmissione manderà in onda audio esclusivi su altri dipendenti di Visibilia che avrebbero lavorato nonostante fossero in cassa integrazione a zero ore, allargando lo sguardo a colui che viene considerato il padrino politico della Santanchè, Ignazio La Russa. Sebbene si sia trasferita a Milano nella mappa del potere della famiglia La Russa la Sicilia è ancora oggi centrale. Il Paese di origine, Paternò, è la capitale del loro impero politico e finanziario. Con documenti inediti e testimonianze esclusive, Report indaga sulle origini del potere e della ricchezza della famiglia La Russa. E in particolare sullo strettissimo legame con un controverso finanziere paternese, Michelangelo Virgillito. Infine Viareggio, Piolte
La sanità pubblica è a pezzi, i vecchi ospedali sono fatiscenti, quelli nuovi sono semivuoti, interi reparti vengono chiusi per mancanza di personale, mentre le liste d'attesa sono infinite. Trent'anni di tagli alla sanità hanno lasciato un segno indelebile. Neanche la lezione del Covid sembra essere servita. L'ancora di salvataggio lanciata dal Pnrr potrà salvare il Sistema sanitario nazionale? Basterà potenziare la medicina territoriale con la costruzione di case di comunità per garantire ai cittadini il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione? Dalla Lombardia alla Liguria Report farà una fotografia di come sta messa oggi la sanità pubblica e di qual è la direzione che ormai ha preso il nostro Paese. A seguire una lista con oltre 600 capolavori dell'arte moderna e contemporanea, da Monet a Picasso, da Bacon a Balthus, fino a Canova e Balla: è l'immenso patrimonio della collezione di Gianni Agnelli, finita al centro della disputa sull'eredità tra la figlia Margherita e i
l patrimonio ereditario di Silvio Berlusconi ammonta a circa 4 miliardi e mezzo di euro. Come è stato suddiviso fra gli eredi e quali sono i nuovi assetti societari delle aziende di proprietà del Cavaliere? Nel testamento di Berlusconi non c'è alcun riferimento ai 90 milioni di euro di debito di Forza Italia nei confronti del suo fondatore e il partito ha i conti in rosso. Analizzando i conti di Forza Italia, ci sono due fideiussioni di Silvio e Paolo Berlusconi per un totale di 7 milioni di euro: fideiussioni che sono state fatte anni dopo l'approvazione della norma del tetto di 100mila euro annui al finanziamento ai partiti. L'inchiesta si occupa anche dei lasciti del Cavaliere, in particolare quelli destinati alla compagna Marta Fascina e a Marcello Dell'Utri, ex senatore di Forza Italia. A Costermano sul Garda tra boschi che diventano edificabili, ville hollywoodiane a pochi metri da un cimitero protetto da due Stati, terreni acquistati dal Comune concedendo in cambio cubature a ch
Incontri segreti dei parlamentari, mediazioni dei politici italiani sugli affari del calcio, viaggi pagati dal governo, ingerenze politiche sul caso Regeni che arrivano fino alla presidenza del Consiglio di allora, opache operazioni per ottenere l'assegnazione dell'Esposizione Universale del 2030 che si deciderà il prossimo 28 novembre a Parigi. È il piano complesso del Regno Saudita per conquistare una leadership geopolitica tra i paesi arabi e un consenso diffuso tra i paesi del blocco occidentale e che ha come obiettivo anche l'Italia, il primo paese dell'Unione europea che dal 2019 viene scelto per penetrare politicamente il Vecchio Continente. Un piano che Report ha ricostruito con documenti e testimonianze finora inedite. A seguire Report torna sull'incidente che lo scorso 3 ottobre, a Mestre, provocò la morte di 21 persone, e il ferimento di altre 15, dopo che un autobus elettrico pieno di turisti era precipitato da un cavalcavia di Mestre. Tra i 24 comuni del veronese in cui si
Dalla Laguna di Venezia alla campagna veronese, dalle tranquille e produttive province di Padova e Treviso al distretto vicentino della chimica, le organizzazioni mafiose si stanno prendendo il Veneto. Le inchieste antimafia degli ultimi anni hanno portato alla luce un territorio in cui si è radicata la criminalità organizzata: nel ricco Nordest Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Casalesi si mescolano, concludono affari, si infiltrano negli appalti, si interessano di voti e di amministrazione pubblica, intrattengono rapporti privilegiati con forze dell'ordine, imprenditoria e massoneria. A seguire le telecamere di Report tornano in Cina e a quasi quattro anni dal Covid tornano a Wuhan ed entrano nei mercati umidi nel sud del paese, dove vengono ancora venduti cani e gatti per essere macellati. E prime in assoluto con Giulia Innocenzi entrano negli allevamenti grattacielo, dove vengono allevati milioni di maiali. Una bomba ecologica, secondo gli esperti, un fortino contro i virus, secondo il gov
Deforestazione, centrali a carbone, interi villaggi sgomberati con la forza, scarti chimici nelle acque, operai bruciati vivi, schiavi bambini, fauna e flora devastate, incidenti mortali. Sono il prezzo nascosto dell'auto elettrica. La rivoluzione verde, infatti, come tutte le rivoluzioni, non è un pranzo di gala. La Commissione Europea ha deciso che dal 2035 si potranno vendere solo veicoli elettrici. Bisogna abbattere a tutti i costi le emissioni di Co2 per combattere l'effetto serra. Ma se la transizione avverrà senza tenere in conto i costi umani e ambientali, rischia di essere solo una tinta di verde che copre ogni sorta di abusi. La troupe di Report è finita in Indonesia dove ha potuto documentare quanto poco pulita è la filiera e quanto incide sui diritti umani più basici, a partire dall'accesso all'acqua. Anche nella vicina Germania, la fabbrica di Tesla è al centro di infuocate polemiche per il suo impatto ambientale. A seguire l'11 dicembre 2022, un uomo di nome Claudio Campi
Da più di 70 anni si parla di ponte sullo stretto. Non si è mai costruito nulla, ma è costato già centinaia di milioni di euro. Nel 2013, dopo la liquidazione definitiva della società Stretto di Messina Spa decisa dal Governo Monti, sembrava un capitolo chiuso per il nostro Paese. Ha riaperto i giochi il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini, che ha rimesso in piedi la società e riavviato tutte le procedure per la costruzione del ponte. Il bando di gara era stato vinto per un appalto da 4 miliardi, oggi nella Legge di bilancio ne sono previsti 11,6, ma non si capisce in base a quale progetto, visto che l'unico progetto definitivo esistente risale al 2012. Dietro l'operazione Ponte sono tornate vecchie conoscenze di berlusconiana memoria. A seguire Totò Cuffaro è tornato e con lui è tornata la Democrazia Cristiana. Tra i nuovi volti della Dc c'è quello di Nuccia Albano, primo medico legale donna della Sicilia e oggi assessora regionale alla Famiglia. Alcune settimane fa "Report"
Dopo le anticipazioni degli scorsi giorni, Report propone l'inchiesta integrale di sugli interessi privati del senatore Maurizio Gasparri nella cybersicurezza. Chi c'è davvero dietro Cyberealm? E qual è il ruolo, mai dichiarato al Parlamento, di Maurizio Gasparri? Dall'inchiesta emerge che l'azienda, in cui operano rappresentanti ufficiali e occulti vicini ad apparati stranieri, ha rapporti diretti e indiretti con le nostre istituzioni. A seguire un'inchiesta che analizza l'era del Superbonus 110% che finirà il prossimo 31 dicembre e che in questi anni è costato quasi 100 miliardi di euro alle casse dello Stato per 440mila interventi di ristrutturazione. L'inchiesta traccia un bilancio della misura voluta dal Governo Conte II. In primo anche piano la presunta truffa di Mister Miliardo, un imprenditore di San Severo finito sotto indagine per presunta emissione di fatture inesistenti. E ancora, dopo l'inchiesta del 5 novembre, in cui Report aveva mostrato che per contrastare la peste sui
Dopo l'inchiesta sugli interessi del senatore Maurizio Gasparri nella cybersicurezza, stavolta gli affari della sinistra sui diritti civili. Le attività private di due volti di primo piano del Partito Democratico: da sempre in prima fila per la difesa dei diritti civili, fuori dal Parlamento hanno fatto di questa nobile battaglia politica un business. Nel 2013 il governo Letta mette fine ai finanziamenti pubblici ai partiti. Sono passati 10 anni esatti e oggi quei partiti per svolgere la loro attività politica possono raccogliere soldi dalle donazioni dei privati e dal 2x1000 devoluto dai contribuenti. Spesso, la fonte principale di finanziamento dei partiti è data dai contributi dei loro stessi parlamentari. Lo faceva un tempo solo il Partito Comunista. Report ha scandagliato i bilanci di tutti i partiti politici e delle maggiori fondazioni legate agli stessi partiti, dove i simboli politici diventano anche terreno di cause in tribunale. Come quella che riguarda l'antica fiamma del Mo
I vini italiani si dividono in Docg, Doc, Igp e vino da tavola. Quanto più sono in alto in questa classificazione a...
È infatti sui misteri più noti, quelli senza risposte, che la storia del nostro Paese non smette di essere riscritta. Eppure, il più tragico degli eventi, l'agguato di via Fani e l'assassinio di Aldo Moro, per anni si è cullato su una verità rassicurante e riconosciuta, quella contenuta nel memoriale Morucci-Faranda. Partendo dalla verità dicibile e dalle contraddizioni contenute in quelle pagine torna alla luce il fantasma di Moro: dal rapimento ai 55 giorni di detenzione fino alla morte. Le domande politiche che 46 anni fa gravavano sull'azione del commando brigatista oggi si ripropongono in forma di risposte in un quadro geopolitico sgombro dalla cortina di ferro, ma ancora fortemente condizionato da scelte che vengono da lontano. l Ghana, prima colonia portoghese e poi inglese, era chiamato Costa d'Oro per la grande quantità di giacimenti presenti. Ancora oggi è il primo paese africano esportatore di quell'oro che arriva anche da noi, in Italia. Gli inviati di Report sono entrati n
A Milano 'ndrangheta, camorra e cosa nostra si sono federate in un unico consorzio mafioso. All'ombra della Madonnina, esponenti apicali delle tre più importanti organizzazioni mafiose pianificano insieme affari e agganci con la politica. Un sistema criminale che negli ultimi anni è riuscito a infiltrare settori economici e finanziari strategici del territorio milanese e sono riusciti a entrare in contatto con alcuni tra i politici lombardi più in vista di Fratelli d'Italia che attualmente ricoprono incarichi al governo e nelle istituzioni europee. Della cupola milanese trasversale alle tre mafie avrebbero fatto parte rampolli di antiche famiglie di cosa nostra lombarda, parenti stretti di Matteo Messina Denaro, capi delle locali di 'ndrangheta ed emissari di un potente clan di camorra. A seguire Report racconta i ritardi, l'attesa e l'incertezza dei finanziamenti che stanno mettendo a dura prova un popolo che da subito non si è perso d'animo. Dopo 7 mesi nelle zone alluvionate dell'Em
Fiancheggiatori, avvocati, prestanome, criminali redenti e non che raccontano come sono cambiati in questi anni gli equilibri criminali nella capitale d'Italia. Alle spalle, la 'ndrangheta e in particolare la cosca Alvaro che dal 2008 in poi ha accresciuto la sua presenza nella capitale arrivando a prendere contatti con politici di primo piano per favorire l'ingresso di candidati "amici" in Parlamento. Nella città dei prestanome, dove il clan camorristico legato a Michele Senese mantiene un ruolo di primo piano, anche l'attività di contrasto vacilla. Il Tribunale delle misure di prevenzione sequestra i locali legati alle mafie, ma troppe volte le stesse attività tornano nelle mani di altre mafie, al punto che un amministratore giudiziario arriva a dire che l'80% dei ristoranti nel centro di Roma sono ormai controllati dalla criminalità organizzata. Report torna sul caso del senatore Maurizio Gasparri e del suo ruolo in Cyberealm, società che opera nel settore della cyber security. Dopo
C'è chi lo chiama Piano Marshall lombardo e chi Piano Lombardia, ma probabilmente verrà ricordato come Piano Fontana perché il presidente della Regione ha deciso di metterci la faccia cavalcandolo alle ultime elezioni regionali del febbraio scorso. Ma che cos'è questo piano? È il programma avviato nel 2020 per la ripresa economica della regione Lombardia dopo la diffusione del Covid: 4 miliardi di euro per investimenti sanitari, infrastrutture, viabilità, sviluppo sostenibile e digitalizzazione. Un piano al centro del reportage di Report. A seguire la Pianura Padana, una delle zone d'Europa con il più alto livello di inquinamento da particolato PM10 e PM 2,5. A causa dei continui sforamenti dei limiti, l'Italia è stata condannata ripetutamente dalla Corte di Giustizia europea e dovrà pagare una multa che rischia di essere superiore ai 2 miliardi di euro. Una delle principali cause di inquinamento da particolato in queste aree è l'industria zootecnica, cioè l'alta concentrazione di anim
Il 18 gennaio del 1994, nel pieno dello scandalo di Tangentopoli, il segretario della Democrazia Cristiana Mino Martinazzoli cambia il nome al partito, che torna all'originale Partito Popolare Italiano fondato da Don Luigi Sturzo. Negli anni successivi è nata una guerra infinita a colpi di carte bollate, cause e ricorsi per contendersi il nome del partito ed il suo simbolo, il famoso scudo crociato: ad oggi esistono circa 120 associazioni che si rifanno alla Democrazia Cristiana. L'inchiesta racconta l'eredità politica e morale del partito fondato da De Gasperi, ma racconta anche il mistero dei 500 immobili della Democrazia Cristiana che sono stati venduti per ripianare i debiti del partito. Si torna, poi, sul lago di Garda che negli ultimi anni è tutto un fiorire di cantieri edili. Il ponte sospeso di Costermano sul Garda non si farà più, perché le caratteristiche geomorfologiche dell'area non sono ideali, come era stato già documentato. Tuttavia, va avanti il progetto di una ciclovia
A quattro anni dall'inizio della pandemia Report fa un bilancio su come sono state usate le dosi dei vaccini contro il Covid e quanto sono costate quelle rimaste inutilizzate. E ancora, Il vaccino Astrazeneca è silenziosamente sparito dai centri vaccinali di tutta Europa, dopo che sono emersi sulla stampa dei rari ma gravi effetti avversi. Quale impatto ha avuto questa storia sulla multinazionale anglo-svedese Astrazeneca? A distanza di tre anni sono tante le domande rimaste irrisolte sulle responsabilità del disastro comunicativo di quei mesi. Restando in tema salute, un'inchiesta che prende in esame l'esistenza dei Fondi Sanitari Integrativi, la cui funzione è integrare ciò che il Servizio Sanitario Nazionale non offre: un esempio su tutti le prestazioni odontoiatriche. Nasce così di fatto una sanità privata parallela, finanziata in parte dallo Stato. Donne e uomini che di fatto hanno un'assicurazione sanitaria, e che vivono già oggi gli effetti di ciò che sarà: un'Italia con una san
L'Anas, la più grande stazione appaltante del Paese, è finita nel mirino della Procura di Roma per presunta corruzione: i dirigenti avrebbero fornito informazioni riservate sulle gare in cambio di promozioni. Tutto ruota intorno alla Inver, la società di consulenza della famiglia Verdini, fondata tra gli altri dal figlio dell'ex senatore Denis, Tommaso Verdini, e dalla figlia Francesca, compagna del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. A seguire l'Italia è tra i paesi al mondo dove si beve più vino ma questo vino è espressione di territori specifici e tipici, certificati dalle denominazioni di origine, o al contrario ampie porzioni di produzione sono sempre più scollate da un territorio di riferimento e puntano a sapori standardizzati ottenuti attraverso l'uso di tecnologie messe a disposizione dalla chimica alimentare? Report ricostruisce meccanismi e casi specifici sia di grandi produttori e aziende imbottigliatrici sia di piccoli produttori che creano il loro vino dalla vig
Tornano le inchieste di Report, in apertura di puntata l'accordo Italia-Albania per la gestione dei migranti. Già da qualche settimana sono cominciati i lavori per la costruzione dei due centri di accoglienza, dove secondo le previsioni, verranno dirottati circa 36mila richiedenti asilo all'anno. Come scoperto da Report i costi sono già fuori controllo. A fronte dei 650 milioni di euro inizialmente preventivati per 5 anni, la spesa complessiva potrebbe superare la soglia di 1 miliardo di euro. Saranno spese, dunque, cifre spropositate, rispetto ai costi di gestione ordinari in Italia. Chi beneficerà davvero da questo accordo? A seguire Report torna sul caso Santanchè che qualche settimana fa è stata raggiunta da due avvisi di conclusione indagini per truffa all'Inps e per falso in bilancio. La ministra però continua a sostenere la sua totale estraneità rispetto alla gestione di Visibilia e delle altre aziende coinvolte nelle inchieste. In chiusura l'inchiesta sul marmo di Carrara. Il m
Nel 2021 l'allora ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta lancia il protocollo "Pa 110 e lode" che consente ai dipendenti pubblici di frequentare corsi di laurea a prezzi agevolati: il 50% è infatti a carico dello Stato. L'accordo, però, riguarda soltanto università pubbliche e private: le telematiche restano fuori. Stefano Bandecchi, fondatore di Unicusano, prima chiede di aderire, poi presenta ricorso al Tar. Il nuovo ministro della P.A. Paolo Zangrillo ha subito esteso la convenzione anche alle telematiche del gruppo Multiversity, Pegaso, San Raffaele e Mercatorum. Lo Stato paga quindi il 50% della formazione dei propri dipendenti pubblici anche alle università private telematiche, che nel frattempo continuano a finanziare la politica. A seguire un anno fa Giorgia Meloni ha promesso di dare la caccia agli scafisti in tutto il globo terracqueo. Il decreto Cutro finora non ha dato frutti importanti ma nel frattempo continuano gli attacchi contro le ong che salvano vi
In apertura di puntata il documentario di Giulia Innocenzi e Pablo D'Ambrosi "Food for Profit". L'Europa destina miliardi di euro agli allevamenti intensivi, che maltrattano gli animali, inquinano l'ambiente e rappresentano un pericolo per future pandemie. Dopo l'anteprima al Parlamento europeo, le diverse presentazioni hanno innescato un vero e proprio dibattito politico, attorno ai sussidi europei agli allevamenti intensivi e alla contiguità di alcuni politici all'industria della carne. A Bruxelles, per la prima volta in assoluto, un lobbista è riuscito a filmare i suoi colloqui con gli eurodeputati portando con sé una telecamera nascosta dentro il Parlamento europeo. Report mostra in esclusiva per la televisione italiana questo viaggio illuminante e scioccante in giro per l'Europa. A seguire l'inchiesta "Verità per Giulio Regeni". Spia. Morte. Tortura. Speranza. Le parole che raccontano la drammatica fine di Giulio Regeni vengono ritrovate nella stanza del Cairo di Giulio Regeni. Un
Le vite di Aldo Moro, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Pio La Torre e Piersanti Mattarella sono state sacrificate sull'altare dell'aspirazione italiana verso una maggiore indipendenza? Ma chi sono i veri responsabili delle loro morti? Queste domande, ancora oggi senza risposta, continuano a echeggiare, gettando un'ombra sulla verità storica e minando il legame tra cittadini e politica. Attraverso testimoni di spicco dell'epoca emergono dettagli di un'Italia sottoposta da sempre a una sorveglianza speciale. A seguire un aggiornamento, a gennaio 2023 Report si era occupato di Msc, la più grande compagnia di shipping al mondo, con il cuore in Italia e il portafoglio in Svizzera. Ma se a Ginevra c'è la sede principale, il suo quartier generale italiano di fatto è Genova. Era emerso quanto Msc fosse interessata all'ampliamento dello storico porto per poter far attraccare navi container sempre più grandi. Un racconto che aveva messo in evidenza i rapporti consolidati tra il più grande arm
Nel 2019 l'Italia con il tandem Milano-Cortina si è aggiudicata le Olimpiadi invernali del 2026, c'è riuscita presentando un dossier di candidatura che aveva alcuni punti saldi: Olimpiadi sostenibili sia da un punto di vista ambientale che economico, utilizzo di impianti sportivi già esistenti così da non costruire nuove cattedrali nel deserto, solo due nuove strutture permanenti, ma finanziate da investitori privati. Lo Stato in pratica non doveva spendere un soldo. Olimpiadi a costo zero s'era detto. A distanza di quasi cinque anni le cose sono un po' cambiate. L'ultimo piano delle opere olimpiche, che risale al settembre 2023, prevede 3,6 miliardi di costi, finanziati per la maggior parte dallo Stato, e dentro non ci sono solo gli impianti sportivi, ma anche opere infrastrutturali, soprattutto strade. Saranno veramente sostenibili le Olimpiadi del 2026, per l'ambiente e per le nostre tasche? A seguire lo scandalo dei fondi della Lega, a far scoppiare il caso è stato Giovanni Mari, u
In apertura di puntata un'inchiesta esclusiva sul mercato dei sondaggi in Italia: chi sono i padroni, quali rapporti hanno con i partiti, quali segreti nascondono, con quali conflitti di interessi lavorano? Report dimostra con documenti inediti come funzionano i sondaggi in Italia e come, spesso, diventano strumento di propaganda e di manipolazione della pubblica opinione. Obiettivo, in particolare, sulle recenti regionali di Sardegna e Abruzzo, sulle imminenti elezioni europee e sugli exit poll nella notte degli scrutini. A seguire un'inchiesta sulla Strage di Ustica. Dopo 44 anni e 19 sentenze, i misteri sulla strage sono ancora molti, ma le cause civili confermano lo scenario di guerra: furono uno o più missili ad abbattere il Dc9. Negli anni si sono cercate evidenze sulla pista italiana, americana, libica e francese e qual è stato il risultato? La magistratura non è riuscita a cavare un ragno dal buco e quello di Ustica è rimasto un mistero. Una dettagliata inchiesta che propone un
Dopo la precedente inchiesta sull'accordo tra Italia e Albania sui migranti, Report torna sull'altra sponda dell'Adriatico e racconta nuove prove e testimonianze dell'ingerenza nella politica e nell'economia albanese delle organizzazioni mafiose, arrivate a condizionare le più alte sfere istituzionali. E sulla questione dell'accordo con l'Italia, la forte pressione mafiosa e gli interessi dei politici italiani in Albania, il primo ministro albanese Edi Rama ha rilasciato per la prima volta un'intervista a Report. A seguire nei giorni in cui il mondo si chiedeva dove fosse Giulio Regeni, qualcuno ai più alti livelli delle Istituzioni sapeva. Dalla scomparsa di Giulio Regeni, il 25 gennaio del 2016, al ritrovamento del suo corpo senza vita passano dieci giorni. Dieci giorni nel corso dei quali le istituzioni italiane si muovono ai livelli più alti senza però riuscire a salvare il ragazzo. Negli stessi giorni, mentre il ricercatore italiano viene torturato, il governo egiziano nega ogni r
In Italia nel 2022 sono stati registrati 3159 morti e più di 223mila feriti per incidenti stradali. In tutta Europa nello stesso anno quasi 21mila persone sono morte per collisioni stradali, i feriti sono diversi milioni. Per questo la Commissione Europea ha lanciato una serie di azioni per dimezzare morti e feriti entro il 2030. La tendenza del 2024 mostra un importante aumento di morti e feriti. È una pura fatalità? No. Le cause sono guida distratta o sotto effetto di stupefacenti, tecnologie pericolose, il mito della velocità. Report dedica una inchiesta speciale al tema della sicurezza stradale, mentre il Senato sta per approvare un nuovo codice della strada che non è esente da contraddizioni. Vedremo anche alcune nuove coraggiose politiche della mobilità che sono capaci di fare la differenza. A seguire un'inchiesta sulle condizioni degli allevamenti. Brucellosi e Tubercolosi sono le infezioni che stanno decimando gli allevamenti di bufale in provincia di Caserta. Fino al 2013 i ca
Un incidente sul lavoro al minuto, tre morti al giorno, più di milleduecento all'anno. Cosa sta facendo la politica per ridurre questi tragici numeri? L'acqua è un bene comune e la rete idrica appartiene allo Stato che la affida in gestione a soggetti privati, pubblici, o misti. La testimonianza esclusiva di un imprenditore italiano che ha cercato di entrare nel grande business della depurazione delle acque permette di scoperchiare e di ricostruire dall'interno il meccanismo dei grandi appalti internazionali di questo settore. L'ACI nasce nel 1898 come associazione di appassionati torinesi dell'automobile, diventa poi un'associazione nazionale che nel secondo dopoguerra cresce fino a entrare nel parastato diventando il gestore del PRA, il registro delle automobili. Nell'inchiesta di Report si apprende che i soldi delle imposte sulle auto insieme alle tessere dei milioni di soci, nel corso degli ultimi decenni hanno portato l'Automobile Club d'Italia a possedere immobili per più di 215
Apre la puntata "Il portantino editore", inchiesta realizzata da Luca Bertazzoni con la collaborazione di Marzia Amico, sulla storia e gli affari di Antonio Angelucci, il parlamentare più ricco e assenteista di Montecitorio, ma anche il ras della sanità privata del Lazio convenzionata con il Servizio sanitario nazionale. Editore dei quotidiani "Il Tempo", "Libero" e "Il Giornale", Angelucci ha manifestato interesse per l'acquisizione dell'agenzia di stampa Agi. "Report" analizza i conti del suo gruppo nelle attività sanitarie e editoriali: le primiestanno dando guadagni mentre il settore editoriale risulta in perdita. L'inchiesta racconta anche la storia del San Raffaele di Rocca di Papa, struttura cui nel 2020 è stato tolto l'accredito regionale a seguito dello sviluppo di un importante focolaio di Covid all'interno della clinica. Il nuovo presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, ex presidente del Cda della Fondazione San Raffaele, ha nuovamente accreditato la struttura e in un
Il programma che ha fatto la storia nell'ambito del giornalismo investigativo in tv. Sigfrido Ranucci e la squadra di Report ancora una volta in prima fila con inchieste e approfondimenti su politica, economia e società.
In apertura di puntata "Report Lab" un laboratorio aperto ai giovani giornalisti, storie e inchieste dai territori d'Italia, in difesa dei diritti umani, dei più fragili e dell'ambiente. A seguire l'inchiesta sulla gestione del Maxxi di Roma durante la presidenza dell'attuale ministro della Cultura Giuli e del suo ex capo di gabinetto Spano. In particolare, si parla dei finanziamenti pubblici ottenuti dal Maxxi e della gestione della mostra sul futurismo. E ancora il terremoto giudiziario che ha portato la Regione Liguria a nuove elezioni. L'inchiesta punta, dopo l'arresto dell'ex presidente della Regione Giovanni Toti, dell'ex presidente dell'autorità portuale Emilio Signorini e di uno dei più importanti terminalisti del porto, Aldo Spinelli, a comprendere i nuovi equilibri politici e i nuovi candidati, ripartendo dalle ultime regionali del 2020. Si prosegue con l'inchiesta su Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, accusato di aver esposto in mostra e con
Dopo l'attacco terroristico di Hamas contro postazioni militari e insediamenti civili israeliani il 7 ottobre dello scorso anno, il governo di Benjamin Netanyahu ha lanciato una campagna a tappeto per colpire Hamas nella Striscia di Gaza. A pagare sono stati soprattutto i civili. Report ha ricostruito come negli ultimi vent'anni Israele si sia trasformato nel laboratorio politico dell'estrema destra internazionale mentre a Gaza le industrie belliche e della cybersecurity israeliane testano le loro armi e i loro prodotti, che vengono poi rivenduti all'estero e anche in Italia. A seguire un reportage dagli Stati Uniti e i possibili collegamenti tra Donald Trump e la mafia italo-americana, attraverso nuove testimonianze di ex boss della mafia, investigatori, legali, e alcuni strettissimi collaboratori che in passato lavoravano con l'attuale candidato alla Casa Bianca. Un'inchiesta che porterà a interrogarsi sulla possibile influenza della mafia italo-americana nel determinare il futuro pr
Nel 2021 la Regione Umbria ha deliberato uno stanziamento di fondi per la filiera del tartufo. Quasi la metà dei 10,7 milioni di euro è finita alla Urbani Tartufi, il cui amministratore delegato è Gianmarco Urbani, marito dell'Assessora al bilancio della Regione Umbria Agabiti. Nel periodo in cui veniva predisposto il bando, il figlio della Presidente Tesei veniva assunto a dalla Urbani Tartufi. Per queste vicende la Procura di Perugia ha indagato per abuso d'ufficio la Presidente Tesei e la sua Assessora Agabiti. L'inchiesta è stata poi archiviata per l'abrogazione del reato di abuso d'ufficio. Si prosegue con l'inchiesta sulla riforma della giustizia che ha decretato l'abolizione del reato d'abuso d'ufficio e un depotenziamento del reato di traffico di influenze illecite. Una riforma fortemente voluta dal Ministro Nordio. L'inchiesta ricostruisce il passato di Nordio come pm e analizza quali saranno i cambiamenti dopo le modifiche apportate dalla riforma sulla giustizia. E ancora, l'
Nell'ultimo mese sul banco dei testimoni del processo contro i quattro egiziani accusati di aver rapito, torturato e ucciso Giulio Regeni, si è seduto lo Stato: l'ex-presidente del Consiglio Matteo Renzi, l'ex-ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e i vertici dei servizi segreti italiani. Le rivelazioni delle massime cariche dello Stato sulla chiusura del governo egiziano nei confronti delle richieste di trasparenza e verità sul caso Regeni raccontano un'altra storia che si collega al tema della ragion di Stato e coinvolge anche l'Eni, la più grande e strategica delle aziende controllate dal governo italiano. Spazio poi all'approfondimento sul perché l'Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dalla peste suina africana. La strategia del governo per frenare il virus ha fallito? Gli enti controllori preposti verificano che questi criteri vengano rispettati? E qual è lo stato degli allevamenti italiani, dove l'igiene e la biosicurezza sono criteri essenziali per evitare la diffusione de
Off the Report apre con un’inchiesta su Venezia, dove si sta costruendo una delle più grandi opere del mondo, il Mose, che servirà per proteggere la città dall'acqua alta e dove grazie a una legge speciale lo Stato ha fatto arrivare 11 miliardi di euro. Eppure il Comune non ha i soldi per fare la manutenzione e svende i suoi gioielli. I danni alle fragili strutture di Venezia sono causati anche dal moto ondoso del traffico navale, eppure un decreto del governo ha consentito l’accesso a piazza San Marco di navi grandi quanto il Titanic. Il servizio ripercorre le contraddizioni delle politiche e degli investimenti pubblici sulla città che è patrimonio dell’Unesco. A seguire una dettagliata inchiesta a sulla gestione degli appalti e la costruzione dei porti da parte di privati, in particolare il caso di Imperia, Fiumicino dove a costruire è il gruppo Caltalgirone. Vediamo quale è stato il ruolo in tutto questo dell’ex ministro Scajola e di come lo Stato ha perso l’occasione di promuovere lo sviluppo economico e rimpinguare le pubbliche casse favorendo di fatto una gestione opaca di un bene comune come le nostre coste. Parliamo anche del contenzioso giudiziario riguardante le emissioni elettromagnetiche della Radio Vaticana e del contenuto delle ultime perizie effettuate. Vediamo infine come funziona lo smaltimento dell’amianto nel nostro Paese e a quali rischi andiamo incontro nei prossimi anni. (da www.offofthereport.rai.it)
La seconda puntata di Off the Report mette sotto la lente di ingrandimento la comunità Damanhur, una setta new age che ha creato un sistema di potere politico ed economico in Piemonte. Circa mille persone che si ispirano all’esoterismo e ad uno stile di vita ecosostenibile, guidate da un leader che si sposta in elicottero e si fa chiamare Falco. Off the Report racconta come il sistema Damanhur conti simpatizzanti anche nella magistratura e nei partiti. A seguire NPI ovvero Neuropsichiatria Infantile, Roma. Un presidio avanzato per la cura di minori con disagio psichico che presto rischia di chiudere. Intanto le liste d’attesa si allungano e malattie che potrebbero essere curate in tempo degenerano, danneggiando il futuro di tanti bambini e aggravando i costi per lo Stato. Eppure con un piccolo stanziamento si potrebbero risparmiare 1,6 miliardi di euro e tante sofferenze. Ci occupiamo quindi della A12, l’autostrada che dovrebbe attraversare la Maremma: tra Civitavecchia e Grosseto ci sono 90 chilometri di Statale Aurelia con incroci a raso, carreggiate strette, per lunghi tratti anche ad una sola corsia. Da 40 anni gli abitanti chiedono la messa in sicurezza della strada. Da 40 anni la SAT, la Società Autostrade Tirreniche, prova a costruire un'autostrada che vari studi indicano come inutile e dannosa per il territorio. Oggi la SAT sembra essere vicina al successo. A vigilare che tutto venga fatto il più rapidamente possibile c'è anche un commissario governativo, che è anche il presidente della SAT, cioè la stessa società che vuole costruire l'autostrada. E ancora: il carrozzone Buonitalia che invece di promuovere all’estero l’agroalimentare italiano ha disperso in mille rivoli il denaro dello Stato; le conseguenze del tabagismo e la cultura della prevenzione. Infine: il “Parco industriale della Sabina”, un polo logistico in provincia di Rieti nel comune di Fara in Sabina. Verranno presentati ed analizzati i diversi attori e protago
La puntata tratterà alcune problematiche del trasporto ferroviario e aeroportuale a partire dalla Tav con particolare riferimento al tratto Torino-Lione, che secondo le stime attuali, costerà almeno 24 miliardi di euro. Le previsioni di traffico merci elaborate negli anni e con cui si giustifica un'opera così costosa per le casse dello Stato, prevedono un aumento degli scambi commerciali tra Italia e Francia. Oggi i dati però fotografano una situazione assai diversa: dal 2005 sulla direttrice Torino-Lione il trasporto merci è diminuito costantemente e la linea esistente è sfruttata solo per un quinto. Secondo la pianificazione europea, la Torino Lione deve essere un nodo cruciale del corridoio mediterraneo, la direttrice ferroviaria che unendo Lisbona a Kiev dovrebbe collegare l’Atlantico all’Est Europa. Ma Portogallo e Ucraina si sono già tirati fuori, e in Francia è in corso un acceso dibattito istituzionale. Alla fine rischiamo di essere gli unici a realizzare un tratto di questo corridoio. Mentre si concentrato risorse e polemiche sulla Tav, le Ferrovie dello Stato hanno abbandonato le tratte internazionali che collegano l'Italia alla Slovenia, all'Austria e alla Germania. Il Friuli Venezia Giulia si ritrova senza collegamenti ferroviari con tutto l'est Europa. L'unico modo per arrivare in Slovenia sono le strade statali e l'autostrada ed è lo stesso se uno vuole andare da Venezia a Vienna. Mentre il passaggio dal valico del Brennero, per andare a Monaco di Baviera, è gestito solo dall'azienda ferroviaria tedesca. Ma le ferrovie dello Stato stanno pensando anche di eliminare la tratta Cuneo Ventimiglia, una linea storica che collega l'Italia alla Francia. Proprio in questi giorni ci sono manifestazioni e presidi di cittadini italiani e francesi che protestano contro la possibile chiusura. Ormai da anni sono scomparsi anche il diretto Cuneo Nizza, gli Eurocity Milano Nizza ed il notturno Nizza Roma. Tutto questo mentre in Liguria sono in corso i