Eni è la prima impresa italiana, tra le prime dieci compagnie petrolifere del mondo. L'estate scorsa ha inventato lo scontone su benzina e gasolio: 20 centesimi in meno al litro ma solo per il weekend. L'Eni ha speso decine di milioni di euro per la pubblicità della campagna estiva di sconti, con quali risultati? Quanto ha pesato sui risultati dell'Eni l'amicizia fra Berlusconi e Putin? E qual è stato il ruolo di Antonio Fallico e Marcello Dell'Utri negli affari sugli idrocarburi? Il nostro paese consuma 78 miliardi di metri cubi di gas all'anno, 20 dei quali ci arrivano dalla Russia. E ci costano molto. Tra i principali imputati i contratti di lungo termine con la Russia, i cosiddetti take or pay. Il 10 ottobre scorso Paolo Scaroni ha comunicato al Senato che il take or pay, la clausola per cui prenoti il gas ma se non lo ritiri lo paghi lo stesso, costa all'Eni 1,5 miliardi di euro e ha proposto che parte di questa cifra gravi sui conti dello Stato. Nello scorso aprile l'Eni ha ottenuto il raddoppio dell'estrazione in Val D'agri. Nello stesso periodo, il ministro Passera ha annunciato di voler fare dell'Italia l'hub europeo del gas. La Basilicata si troverà proprio nel mezzo dei gasdotti che vengono dall' Algeria e dalla Libia e dei tubi che porteranno gas dalla Turchia e dall'Azerbaigian. Fare l'hub è un affare per l'Italia? (da www.report.rai.it)
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Paolo Mondani | Writer |