Luigi Certaldo, squattrinato collaudatore di automobili temporaneamente sospeso dal lavoro per averne distrutta una, vive di espedienti a Firenze. Una sera accompagna con la sua ‘Alfetta’ una facoltosa signora inglese a vedere l’attico che il suo amico avvocato Sergio intende affittare, sperando così di intascare una piccola commissione. Una volta a casa di Sergio — dove si sta svolgendo una festicciola — Luigi apprende però che l’amico ha già ceduto l’appartamento a un pittore, mandando su tutte le furie la signora. Smaltita la delusione, Luigi riceve poco dopo un’inquietante telefonata: un’ansimante voce di vecchio lo mette in guardia con un oscuro messaggio (‘Attento alla ragazza con il gatto: pericolo di morte!’). C’è effettivamente una ragazza che tiene un gatto nero (che lo stesso Luigi ha raccolto per strada e portato con sé) sulle ginocchia, e si chiama Elisa: Luigi ne è subito attratto. La ragazza afferma di essere una studentessa di geologia venuta per affittare l’attico ma di essere giunta tardi. A fine serata, Luigi la riaccompagna a casa, ma la ragazza lo congeda un po’ bruscamente. Il giorno dopo Elisa si presenta a casa di Luigi per scusarsi, spiegando inoltre che sta per partire: deve andare a Volterra per preparare la tesi di laurea. Per una curiosa coincidenza, a Volterra Luigi è stato più volte da ragazzo poiché la sua famiglia vi possedeva una vecchia villa tuttora abitata da un cugino, il conte Alberto Certaldo; egli si offre quindi di accompagnare e ospitare la ragazza. Durante il viaggio, quella notte, da un improvviso banco di nebbia sbuca un misterioso cavaliere vestito di nero: l’apparizione provoca a Elisa un certo spavento. Quando i due giovani giungono alla villa il conte Alberto non c’è — è fuori per affari —, ma c’è Sandra, una giovane archeologa che restaura i pezzi etruschi della raccolta Certaldo, conservati in un sotterraneo. Entrando nella casa uno strano malessere si impadronisc
Il giorno dopo, Elisa si è ripresa dai suoi strani malesseri, e passeggia con Luigi nei dintorni della villa; in una casa abbandonata i due giovani incontrano Fosco, ‘tombarolo’ amico d’infanzia di Luigi, che racconta di essere sulle tracce della leggendaria necropoli. Quella stessa sera, Alberto confessa a Luigi che Elisa lo incuriosisce, che il suo volto ‘gli ricorda qualcuno’; la notte, poi, il ‘fantasma’ — qualcuno cioè travestito da ‘cavaliere nero’ — penetra all’interno della villa, ma alla vista di Luigi fugge. Alberto, svegliato dal trambusto causato da Luigi nell’inseguire il misterioso figuro, chiede spiegazioni: scettico e sospettoso, accusa il cugino di spionaggio intimandogli di lasciare la casa. Luigi vorrebbe condurre con sé Elisa ma la ragazza — che pare ormai ‘stregata’ da Alberto — rifiuta di seguirlo; Luigi, allibito, ha l’impressione di essere preso in un mistero inestricabile: Sandra gli mostra infatti, sotto il velo da lei cancellato dal settecentesco ritratto di donna, il volto della stessa Elisa. Ma non è tutto: la giovane archeologa gli mostra anche una mezza urna etrusca sulla quale è un fregio apocrifo databile alla fine del ’700; Sandra afferma altresì di aver visto, qualche tempo prima, l’urna intera. Luigi lascia la villa. Passando per Volterra incontra Walter, uno strano ragazzo medium; seguitolo a casa sua, Luigi riconosce — in quella del ragazzo in trance — la voce ansimante di vecchio che tempo prima lo aveva messo in guardia dalla ‘ragazza con il gatto’. Questa volta la voce lo invita a recarsi a una non meglio precisata ‘casa rossa’. Luigi, temperamento pratico e solare, non riesce a capacitarsi delle incredibili stranezze con cui si trova alle prese; a peggiorare le cose, lo raggiunge la notizia che il suo amico Fosco è morto precipitando dalle balze. Luigi, che ormai vuole vederci chiaro, apprende da un giovane — Mauro Spaccesi, che afferma di essere un archeologo impe
Luigi riconosce nella voce del vecchio — soprannominato ‘il Nebbia’ — quella del medium; l’uomo afferma di essere stato interpellato da alcuni trafficanti stranieri di reperti archeologici circa la natura del fregio apposto su una mezza urna, e di conoscere i bizzarri membri della famiglia Certaldo tra cui il negromante ‘Fabron’, ossia il settecentesco conte Giacomo, allievo prediletto di Cagliostro. Il Nebbia narra quindi a Luigi la leggenda secondo cui il conte Giacomo aveva soggiogato mediante rituali magici una ragazza di nome Elisa che teneva segregata nella sua villa e di cui era molto geloso, al punto da far dipingere un velo sul suo ritratto. Sempre secondo il racconto del vecchio, ‘Fabron’ aveva scoperto l’accesso di una favolosa necropoli etrusca e ne aveva condiviso il segreto con la ragazza amata; quindi, l’invasione francese lo aveva costretto a fuggire, ma al suo ritorno aveva scoperto che la donna l’aveva tradito con un giovane straniero e l’aveva uccisa. Luigi raggiunge poi lo yacht dei trafficanti — capeggiati da un certo Marston — indicatogli dal Nebbia, nell’intento di chiarire almeno in parte l’intricata vicenda. Ma Marston, che nega oltretutto di aver mai consultato chicchessia a proposito del fregio, minaccia il giovane per la mancata consegna da parte di suo cugino Alberto — che ha ricevuto un cospicuo anticipo — dell’altra metà dell’urna. Durante il violento alterco il trafficante accusa un malore e stramazza a terra; Luigi, spaventato dalla tragica piega presa dalla situazione, si impossessa della mezza urna — venduta dal cugino all’ormai defunto Marston — e fugge. Tornato alla ‘casa rossa’ ha però un’amara sorpresa: il Nebbia non c’è più, anzi, secondo una ragazza che pare avervi installato il suo laboratorio di scultrice, nessuno vi ha mai abitato; c’è però una leggenda — l’ennesima — secondo cui un fantasma, chiamato appunto ‘il Nebbia’, apparirebbe ogni tanto in qu
Luigi ospita Elisa a casa sua; la ragazza ha quella notte spaventosi incubi in cui vede se stessa nei panni della donna velata di due secoli prima; il mattino dopo è rincuorata da Luigi. Intanto metà dell’urna si materializza prodigiosamente in casa di Walter, il ragazzo medium, che affida poi a Sandra il prezioso oggetto; la ragazza si vede però inseguita da un misterioso personaggio — un certo Grimaldi —, evidentemente attratto dal reperto. Alla fine, sotto la minaccia di una pistola puntatale alla schiena, Sandra è costretta a consegnare l’urna a un ignoto figuro (che si scoprirà poi essere Mercani). A Firenze Luigi, rincasando dopo essere andato a far spese, trova un biglietto di Elisa: la ragazza è tornata da Alberto, succube della sua influenza. Il giovane torna quindi in tutta fretta a Volterra, dove incontra Sandra; i due si recano alla casa dove Walter vive con la zia per sincerarsi delle sue condizioni: il ragazzo, in trance, pronuncia frasi sconnesse circa un pericolo che incomberebbe su tutti e in particolare su Elisa, riguardo l’assassinio di Fosco ad opera di un uomo dai guanti neri, e a proposito di un ciclico, nefasto destino che starebbe per compiersi ancora una volta; il giovane medium afferma infine che l’urna adesso si trova in un luogo ‘alto e basso’ di cui Luigi è a conoscenza. Dopo un’iniziale perplessità circa le parole del ragazzo a proposito dell’attuale localizzazione dell’urna — il cui fregio, ormai è evidente, riproduce il percorso per raggiungere la necropoli —, Luigi ha un’intuizione: il luogo ‘alto e basso’ potrebbe essere una soffitta o una mansarda, forse l’attico che Sergio ha affittato a un pittore. Intanto Alberto si incontra con Grimaldi, luogotenente del defunto Marston, che reclama spazientito l’altra metà del vaso; Alberto, ormai privo di interessi che non riguardino il suo ‘destino’ con Elisa, propone senza successo di restituire l’acconto: Grimaldi pretende però il repert
Luigi e Sandra — quest’ultima nel frattempo aveva prelevato il vaso dall’auto del giovane — si accusano reciprocamente dell’omicidio; Luigi prega Elisa di restare a sorvegliare Sandra — con la pistola di Alberto — mentre lui va a chiamare la polizia; sopraggiunge Spaccesi che, puntandogli a sua volta un’arma, si spaccia per un agente della ‘Tutela del Patrimonio Artistico’: è sotto questa veste che ha ingannato Sandra, ottenendone la fiducia. Quando Luigi conduce Spaccesi sul luogo del delitto, le due donne e l’urna sono scomparse. Spaccesi lavora in realtà per Grimaldi, ed è da quest’ultimo che — sempre sotto la minaccia della rivoltella — conduce Luigi. Il trafficante pretende dal giovane notizie circa la preziosa urna, per la quale la sua organizzazione già ha versato ad Alberto duecento milioni; non persuasi dal racconto di Luigi, i due uomini decidono di andare a villa Certaldo, conducendo ovviamente con loro il giovane Certaldo. Nel tragitto però l’auto di Grimaldi, per evitare il ‘cavaliere fantasma’ materializzatosi all’improvviso, esce di strada ribaltandosi. Dall’incidente esce vivo il solo Luigi, soccorso per una strana coincidenza dall’amico Sergio, che pare farsi vivo regolarmente nei momenti critici. L’avvocato, pur scettico circa l’allarmato racconto di Luigi, accompagna l’amico alla villa, dove nel frattempo è scomparso anche il cadavere di Alberto. I due scoprono però un ingresso segreto che conduce in un vasto cunicolo sotterraneo — la necropoli etrusca —, e vi si avventurano. Qui trovano dapprima il corpo di Alberto, poi quello dell’antenato Giacomo, pugnalato allo stesso modo; giungono poi in una grande sala, dove si trovano le due donne; Elisa minaccia però Luigi con una pistola. Sergio chiarisce finalmente al giovane l’incredibile verità: lui ed Elisa — nonché il defunto Mercani — sono complici, ed hanno escogitato il trucco dell’attico in affitto, del dipinto, della presunta