5 marzo 1953 muore Josif Stalin. L’Unità titola: “Stalin è morto. Gloria eterna all’uomo che più di tutti ha fatto per la liberazione e il progresso dell’umanità”. Tre anni dopo, con il XX congresso del Pcus, ha inizio la destalinizzazione. Quello stesso anno l’Urss invade l’Ungheria. Questo è il contesto in cui matura in Italia il distacco del Psi dal Pci, che segna la fine del “frontismo” e l’inizio della linea “autonomista” del partito di Nenni. La Dc, al potere da più di dieci anni, può pensare per la prima volta a un’apertura a sinistra, ma i tempi non sono ancora maturi. Sarà necessario passare per il “trauma” del governo Tambroni, un monocolore Dc appoggiato dal Msi che provocò proteste e durissimi scontri in tutto il Paese. Nel 1962, all’VIII congresso Dc, il segretario Aldo Moro convince la maggioranza del partito ad aderire al progetto del centrosinistra. Si forma così un nuovo governo Fanfani, composto da Dc, Pri e Psdi.