Una coppia con una bambina di sei anni decide di vivere in una casa in campagna senza nessun genere di tecnologia, mangiando esclusivamente ciò che producono. La maestra della bambina, attenta alla vita dei propri alunni, nota la situazione e in qualche modo si intromette, fino a quando non viene trovata uccisa. Per i carabinieri è tutto chiaro: dalle indagini emergono varie scontri tra la "famiglia anti tecnologia" e la vittima, sicché arrestano la madre della bambina. Don Matteo da qualche settimana insegna nella scuola della maestra uccisa, ed è sospettoso circa le conclusioni dei carabinieri, perciò a modo suo indaga. Intanto Laura è stata licenziata dal bar, mentre Tomàs, per racimolare qualche soldo e cercare la sorella, si mette a combattere clandestinamente in lotte senza esclusione di colpi, organizzate in punti nascosti in campagna. Casualmente Laura con un amico si reca a vedere un combattimento, e vede Tomàs, sorpresa e dispiaciuta, non riesce a non dirlo a Don Matteo, che una sera si reca sul posto e lo convince ad andarsene, mettendo a tacere con una mossa, ma senza fargli male, l'organizzatore dei combattimenti che si era avvicinato minacciosamente. Successivamente Don Matteo, tramite una macchina fotografica digitale, custodita dalla bambina, riesce a vedere dalle fotografie rimaste in memoria che la vittima aveva una relazione con il preside della scuola. Senza pensarci due volte, salta sulla bicicletta e si reca dal preside, cui senza mezzi termini gli mette in faccia la realtà, fin quando il preside crolla e confessa: voleva l'amante ma, per mantenere un'immagine da persona rispettabile, voleva continuare a essere sposato con la moglie e vivere felicemente anche con i suoi figli. La maestra era stanca di questa situazione e aveva deciso di lasciarlo, quindi nella lite, il preside la spinge, lei cade, batte la testa e muore. Nel frattempo anche i carabinieri sono risaliti alla colpevolezza del preside e si recano da lui per arrestarlo, ma,