La prima puntata è incentrata sul delitto Simmi, un caso irrisolto del 2011 avvenuto a Roma. In studio Giuseppe Rinaldi, insieme al dirigente della Polizia di Stato Stefano Signoretti, all'epoca capo della squadra omicidi della Capitale, ripercorrono la storia dell'indagine con i tanti colpi di scena, e della vittima, Flavio Simmi, 33 anni, freddato in strada nel cuore del quartiere Prati in pieno giorno con sette colpi di arma da fuoco: una vera e propria esecuzione.
Nella seconda puntata si segue l’indagine geniale e sofisticata che ha posto fine alla lunga carriera criminale di uno dei più spietati assassini seriali che l’Italia abbia mai visto: Maurizio Minghella.
La terza puntata ci porta dentro ad uno dei misteri ancora irrisolti della cronaca nera di Roma: l’omicidio di Eleonora Scroppo. Un cold case che ancora oggi le forze dell’ordine sperano di riaprire anche con l’intervento di chi sa e non ha ancora parlato.
La quarta puntata riaccende i riflettori su un cold case inspiegabile, quello di Pasqualina Labarbuta, accoltellata al cuore in pieno giorno su una panchina di un giardino pubblico, poco lontano dal suo posto di lavoro.
Nella quinta puntata si ripercorre il lavoro dei detectives su una vicenda torbida. Un omicidio scaturito da gelosie, rancori e invidie che vede protagonisti il compagno della vittima, Freddy Sorgato, la sua amante e la sorella. Un diabolico trio che ha ucciso Isabella Noventa e ha cercato di depistare le indagini.
L’ultima puntata della serie si addentra in una indagine ricca di colpi di scena che, partendo dal delitto di un’anziana signora avvenuto a Mestre nel 2015, porterà gli investigatori a riaprire il caso già chiuso e apparentemente risolto di una ottantasettenne strangolata nel suo appartamento tre anni prima: Lida Taffi Pamio.
La prima puntata racconta il Caso Ornesi, un duplice omicidio avvenuto a Crema il 21 luglio 2011. Una donna di 42 anni Claudia Ornesi e la figlia di 2, Lidia, vengono trovate morte avvelenate dal gas in casa. Apparentemente un classico caso di omicidio/suicidio. Pino Rinaldi ripercorre insieme al dr. Daniel Segre, all’epoca Dirigente del Commissariato P.S. di Crema, la storia dell’indagine con i tanti colpi di scena, fino alla scoperta della verità.
Pino Rinaldi assieme all’allora capo della squadra mobile di Vicenza, Marco Odorisio, ripercorre la vicenda di Gianluca Cardia, un ragazzo di appena vent’anni che lascia la Sardegna per andare a fare la sua prima esperienza lavorativa a Vicenza, dove trova lavoro come cameriere. Le cose sembrano andare più che bene finché nel gennaio del 1997 Gianluca, legatissimo alla famiglia, non sparisce nel nulla senza far sapere più niente di sé.
La terza puntata racconta il Caso Capuano: una giovane operaia pugliese trovata uccisa nel settembre del ‘99 in una strada buia e isolata alla periferia di Barletta, il corpo martoriato da coltellate e il cranio fracassato sul manto stradale. Le piste vagliate dagli inquirenti conducono a un'indagine rimasta senza un colpevole. Chi ha ucciso Caterina Capuano?
Protagonista della quinta puntata è il caso di Nicoletta Figini, uccisa nel centro di Milano il 18 luglio 2013, soffocata e legata con strumenti per le pratiche sadomaso. Sembra una rapina finita male: la casa a soqquadro e i vestiti sparsi sul pavimento. La donna vive nel lusso tra gioielli e quadri di valore. I rapinatori potrebbero essersi calati con una corda dal terrazzo e potrebbero essere entrati in casa forzando la tapparella. Molte le piste aperte. Un passato turbolento e una vita tutt’altro che trasparente lasciano una scia di misteri e ombre sul giallo di Nicoletta Figini.
Con il dottor Eugenio Ferraro, già a capo della sezione omicidi della squadra mobile di Roma, nella quarta puntata “Detectives” racconta il caso della donna decapitata. È il 3 maggio 2006 quando in una pompa di benzina sulla Casilina, a Roma, i gestori fanno la più macabra delle scoperte: steso a terra c’è il corpo brutalmente decapitato di una donna, con la testa a pochi metri di distanza. La squadra mobile di Roma scopre che quel corpo appartiene a Patrizia Silvestri, all’apparenza una tranquilla casalinga di 49 anni che nasconde però un passato burrascoso fatto di sette sataniche e cattive frequentazioni.
Nella sesta e ultima puntata, Pino Rinaldi e il dr. Stefano Signoretti, all’epoca Sezione Omicidi di Roma, ripercorrono passo dopo passo il caso del Collezionista di Ossa. È il 26 luglio 2007 quando, a Roma, viene rinvenuto uno scheletro con accanto i documenti di un anziano signore scomparso qualche anno prima. Caso chiuso. E invece, quel giorno, ha inizio un macabro mistero che va avanti da ben 16 anni.
È il 24 febbraio 1987 e in Via Levanna 35, Quartiere Montesacro, Roma Nord, a casa della famiglia Aprile si presenta uno sconosciuto che, con una scusa, entra in casa e uccide Cristiano, un bambino di 12 anni, ferendo gravemente, con un coltello, anche la madre e la sorella maggiore. Il padre e l'altro fratello non si trovavano in casa al momento del tragico evento. Le indagini, coordinate dal capo della squadra mobile Rino Monaco, si concentrano immediatamente sugli studenti di Valerio Aprile, padre del bambino e insegnante di elettrotecnica pensando ad una possibile vendetta nei suoi confronti. L'identità dell'assassino, come del resto il movente, restano tutt'oggi un mistero. Pino Rinaldi e il Dr. Giuseppe Paglia, Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato, ripercorrono le indagini di questo delitto ancora irrisolto. Con loro in studio anche la Professoressa Annamaria Giannini e il Professor Arije Antinori che analizzeranno il caso dal punto di vista psicologico e sociologico.
Francesca vive insieme a due coinquiline in un appartamento di San Lorenzo e da giorni è afflitta da una terribile lombosciatalgia che la costringe a stare in casa. Il pomeriggio del 22 febbraio del 2000 le sue condizioni di salute precipitano e viene portata d'urgenza in ospedale dove morirà alcune ore più tardi. Dall'autopsia emerge che la ragazza è stata avvelenata con una potente dose di cianuro. A processo viene portata la sua coinquilina che per pranzo le aveva preparato una minestra nella quale, secondo le accuse, sarebbe stato versato il veleno. Ma la ragazza viene assolta. Pino Rinaldi ripercorre le indagini di questo intricato mistero che dura ormai da 24 anni con il Commissario Capo della Polizia di Stato, la Dottoressa Antonietta Menditto.
Roberto Klinger, noto diabetologo e medico sociale della "Grande Inter" di Helenio Herrera, ha 67 anni quando viene freddato a colpi di pistola sotto casa sua a Milano. Le prime indagini si concentrano su un altro medico, tale Alessandro Luca Pieretti, che in qualità di paziente aveva avuto dei problemi con la clinica nella quale Klinger lavorava. Pieretti, che soffre di disturbi della personalità, viene indagato. Nel 1995 però, grazie a un bravo avvocato e ad un alibi che sembra consolidato, viene prosciolto. Tante le teorie e le ipotesi, ma l'unica cosa certa è che, ad oggi, quello del medico della "Grande Inter" resta un delitto irrisolto. Le indagini di questo complesso caso di cronaca nera attraverso il racconto del Vice Questore della Polizia di Stato, la dottoressa Pamela Franconieri. In studio, per l'analisi del caso dal punto di vista psicologico e sociologico, la Professoressa Annamaria Giannini e il Professor Arije Antinori.
Il 28 gennaio 2014 dalle acque del Lido di Venezia affiora il corpo senza vita di Mahtab Savoji, una ventisettenne di origine iraniana, studentessa all'Accademia di Brera, che viveva a Milano. La ragazza divideva un appartamento con una coppia di fidanzati indiani. Dalle indagini emergono degli spostamenti sospetti, fatti proprio da questi due fidanzati il giorno precedente il ritrovamento del corpo. I due vengono ripresi dalle telecamere di diverse stazioni dei treni con un grande trolley nero. Si ricostruisce quindi il loro tragitto: prima da Milano a Lecco, poi di nuovo a Milano, sempre trascinando quel trolley nero, e da qui verso Venezia. Una lucida e spietata ricerca di un posto dove sbarazzarsi del cadavere di Mahtab. Pino Rinaldi, insieme al Primo Dirigente della Polizia di Stato, Marco De Nunzio, e al Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Marco Odorisio, ripercorre le indagini che hanno portato alla cattura dell'assassino.
Il 13 novembre 2004, alle cinque del mattino, viene trovato il corpo senza vita di una giovane ragazza di 14 anni sulla spiaggia di Manfredonia. I pantaloni sono abbassati, le gambe aperte, la testa fracassata. La ragazza si chiama Giusy Potenza e a ritrovarne il corpo sono i genitori, aiutati da alcuni amici, dopo averla cercata in lungo e in largo per tutta la notte. Un mese dopo la Polizia fa scattare lo stato di fermo per un uomo con lo stesso cognome della vittima, un cugino del padre. L'uomo Giovanni Potenza, poco dopo il fermo, crolla e confessa. Racconta che aveva una storia con Giusy, che quel giorno erano andati sulla spiaggia per avere un rapporto sessuale ma che lei lo aveva minacciato di rivelare tutto alla moglie. È stato a quel punto che avrebbe preso un sasso e colpito la ragazza. Pino Rinaldi ripercorre le indagini che hanno portato alla condanna dell'uomo a 30 anni di carcere con il Vice Questore della Polizia di Stato, il Dottore Marco Mastrangelo.