Cento anni fa, tra febbraio e maggio del 1920, il pilota Arturo Ferrarin è protagonista di un’impresa epica: la trasvolata Roma – Tokyo. Lo racconta “1919-1922. Cento anni dopo”. Undici velivoli partecipano alla spedizione, ma solo due arrivano a destinazione, quello di Ferrarin e quello del suo compagno Guido Masiero che però, a causa di guasti al motore, percorre alcune tratte in treno e in nave. Smirne, Aleppo, Baghdad, Delhi, Bangkok, Hanoi, Shanghai, Pechino, sono solo alcune delle numerose tappe del raid. I piloti si devono destreggiare tra difficoltà tecniche e logistiche, imprevisti e pericoli che rendono il viaggio assai avventuroso. E dopo aver sfidato prima il ghiaccio e la neve, e poi il caldo tropicale e le piogge monsoniche, arrivano a Tokyo il 31 maggio 1920. Qui Ferrarin e Masiero ricevono un’accoglienza trionfale.