Primavera 1918. Nel corso del quarto anno della Prima Guerra Mondiale, tra le trincee e nelle retrovie del conflitto che si combatte in Europa, comincia ad aggirarsi un nemico che colpisce dieci, cento, mille volte, senza fare distinzioni tra i colori delle divise. È la grippe, la febbre, che invade i campi di battaglia e si propaga rapidamente tra i soldati e la popolazione civile. Una pandemia ricostruita da “1919-1922. Cento anni dopo”. All’inizio sembra una semplice e fastidiosa influenza. Ma è solo la prima ondata del virus che prenderà il nome di Spagnola e che si diffonderà in tutto il mondo. Il bilancio finale è impressionante: il virus provoca mezzo miliardo di contagi e circa 50 milioni di vittime. In Italia, i morti di Spagnola sono circa 600 mila. Ancora oggi, ad un secolo di distanza, non è chiaro come e dove il virus della Spagnola abbia avuto origine. La ricostruzione di quel periodo - e dei fatti che lo contraddistinsero nella storia d'Italia - è affidata a immagini d'archivio, ma anche a diari e memorie fotografiche private.