20 marzo 1995. La routine delle milioni di persone che prendono la metro quel lunedi mattina viene spezzata. Quattro uomini lasciano a terra nei vagoni dei sacchetti di plastica con all'interno un liquido incolore e inodore e poi li bucano. Le persone cominciano a tossire, a sentirsi male. Alcune di loro muoiono da lì a poco, altri continueranno a subirne le conseguenze a vita. Quei quattro uomini sono gli adepti della setta religiosa Aum Shinrikyo e il liquido all'interno dei sacchetti che hanno bucato è il sarin, un letale gas nervino classificato come arma chimica di distruzione di massa. È stato il leader della setta, Shoko Asahara a ordinare l'attentato terroristico. E questo stesso attentato, trai peggiori della storia del Giappone, ha cambiato la vita dei cittadini in molti modi, anche nelle abitudini più impensabili.