Da casa Arbore la prima puntata del nuovo programma con la sigla della New Pathetic Elastic Orchestra e con la telefonista d'eccezione Simona Marchini, che ripropone in studio le richieste musicali del pubblico a casa. Nel salottino, Massimo Catalano e Frate Antonino da Scasazza, il rappresentate di pedalò Maurizio Ferrini, l'intellettuale Riccardo Pazzaglia. Roberto D'Agostino, esperto in look e critico discografico, veste i panni del grande intellettuale che si occupa di piccolezze. Dario Salvatori celebra il sessantasettesimo compleanno di Ella Fitzgerald mostrando la sua performance di "Summertime".
Arbore e l'arabo Harmand annunciano i numeri che è possibile chiamare dall'estero per contattare casa Arbore: il padrone di casa ascolta la prima richiesta dal pubblico tramite Simona Marchini, "Eso es el amor". Frate Antonino da Scasazza invita ad inviare testimonianze dei comportamenti "più puliti" per il concorso "Cuore Toro". Nella puntata, le interviste ai conduttori di "Stereonotte", le esibizioni dei Mannish Blues Band e dei Chattanooga e l'immancabile New Pathetic Elastic Orchestra. Dario Salvatori festeggia il compleanno del padre di Jerry Lewis. Nel salotto di Arbore la conversazione sul tema "è meglio vivere un giorno da leone o cento da pecora?".
Primo Maggio, Arbore celebra la Festa del lavoro e la New Pathetic Elastic Orchestra suona "L'inno dei lavoratori". Prima della sigla Bracardi che prima omaggia i fannulloni e poi imperversa con imitazioni di animali. Dopo la sigla Dario Salvatori ricorda Elvis Presley che esattamente vent'anni prima si sposava e Arbore lancia una clip con il Re del rock in concerto. Il tema della puntata prende spunto da Cesare Pavese: "Lavorare, stanca?" mentre a casa Arbore Frate Antonino elenca i premi del concorso "Cuore Toro" e il comico Ferrini nei panni di un lavoratore commemora il Primo maggio. Dopo l'esibizione di Robert da Varese, imitatore di Elvis, Roberto D'Agostino ricorda le presentatrici della RAI.
La centralinista Simona Marchini annuncia la richiesta dal pubblico della canzone "L'esercito del surf", che riscuote grande successo da parte della New Pathetic Elastic Orchestra. Nel salotto di casa Arbore la complicata questione se sia meglio essere poveri e in buona salute o ricchi e cagionevoli; Marisa, la cugina zitella di Arbore, collabora portando del cibo ai partecipanti alla discussione. Dario Salvatori presenta l'esibizione dei Red Wine e, in seguito, Bracardi intona una ninna nanna su richiesta di una mamma telespettatrice e rimprovera duramente il maestro Mazza per non aver mangiato la minestrina da piccolo. Frate Antonino da Scasazza racconta un "nanetto" su "Sani Gesualdi", quando camminava vicino al "monumento degli accaduti".
Quinta puntata che chiude la prima settimana di trasmissione. Si parte con la sigla, "Ma la notte no!", già diventata un mantra, e Simona Marchini legge una piccante dedica di uno spettatore. Frate Antonino da Scasazza, Bracardi, Ferrini sono sempre più a proprio agio nel salotto di casa Arbore, i Chattanooga, alla loro ultima sera, si esibiscono in "Swing and Soul". D'Agostino presenta un fuori onda che intitola "La mosca" e successivamente si esibisce in una "look parade" con diversi giovani ospiti che illustrano il proprio stile.
Marisa Laurito, la cugina zitella di Arbore, raccomanda la parmigiana di melanzane al padrone di casa. Roberto D'Agostino omaggia il Mago Zurlì e lo Zecchino d'oro, mentre nel salotto viene lanciato l'argomento della puntata: "Siamo soli nell'universo?". Fabio Treves e la sua band eseguono "Caledonia", un classico di Muddy Waters. Dario Salvatori omaggia Fred Astaire prima che i Copasetics si esibiscano in uno scatenato tip tap. Da Ferrini all'arabo Harmand in studio si tenta di scoprire eventuali esistenze extraterrestri.
Bracardi e Pazzaglia discutono con Arbore su come eliminare i cattivi odori con la famigerata "aria di Terracina". Gegè Telesforo celebra il rock'n'roll delle origini, Simona Marchini racconta l'ammirazione dei telespettatori per Marisa Laurito, la zitella napoletana ossessionata dal cibo mentre l'arabo Harmand si presenta con una danzatrice che si esibisce nella danza del ventre. D'Agostino omaggia Giorgio Gaber con un filmato del 1971.
Gianni Mazza, Antonio e Marcello, Gegè Telesforo e la loro New Pathetic Elastic Orchestra, nata dalle ceneri del gruppo musicale "Senza vergogna", eseguono la sigla: "Ma la notte no!". Ospiti della serata i Pummarola System, gruppo napoletano che presenta "Jamm' a Mondragone". Frate Scasazza e Ferrini animano il salotto mentre Salvatori lancia un omaggio a Ray Charles e D'Agostino ricorda i festeggiamenti in Italia e all'estero per la vittoria dei mondiali del 1982.
Renzo Arbore presenta a uno a uno i membri della New Pathetic Elastic Orchestra. Dario Salvatori lancia un filmato di Aretha Franklin mentre Frate Antonino rilancia il concorso "Cuore Toro" prima che Ferrini continui i suoi sketch nei panni di un rappresentate di pedalò. Il tema della puntata presentato da Pazzaglia è "Da dove veniamo?". Marisa Laurito imperversa con aneddoti sulla sua vita da zitella napoletana mentre Arbore si unisce all'orchestra per una rivisitazione di "Ma come fanno i marinai" di Lucio Dalla e Francesco De Gregori.
Harmand saluta nel suo arabo strampalato gli spettatori della zona mediterranea e traduce per loro il numero di telefono per contattare la trasmissione. Simona Marchini manda in onda una telefonata per Maurizio Ferrini da parte dei suoi amici romagnoli e il comico intona "Romagna mia". Salvatori presenta il filmato di "The Great Pretender" dei Platters e Arbore lo commenta con i ragazzi di "Stereonotte". D'Agostino presenta la nuova "Look parade" della settimana, un puzzle delle mode giovanili di metà anni '80.
Sono giorni di elezioni allora Arbore e D'Agostino mandano il filmato di uno scontro epico tra Mario Pastore ed i radicali a una tribuna elettorale di qualche anno prima. La cugina Marisa Laurito è sempre alle prese con i suoi problemi personali, prima che i Denovo si esibiscano dal vivo. La New Pathetic Elastic Orchestra esegue brani legati alla tradizione politica, da "Giovinezza" a "Bandiera rossa". Bracardi torna nelle vesti di Arcibold, il vecchio ballerino afroamericano di tip tap.
Casa Arbore è turbata dalle pene di Marisa Laurito e dai suoi guai familiari, mentre nel salotto impazzano gli habitué Riccardo Pazzaglia, Frassica nei panni di Frate Antonino da Scasazza, Maurizio Ferrini, Catalano e l'arabo Harmand. Renzo Arbore omaggia Benny Goodman prima di ospitare Bracardi nei panni dell'ultimo nipote di Stalin. A seguire, "Quelli della notte" presenta gli artisti del primo "Premio strada" del Piccolo di Milano.
Prima di lanciare la celeberrima sigla "Ma la notte no!" Arbore e Riccardo Pazzaglia provano a conversare invano con la ballerina araba che accompagna Harmand. Simona Marchini legge alcuni telegrammi dei telespettatori; Roberto D'Agostino continua a proporre filmati televisivi d'epoca in diretta e questa volta ricorda l'allunaggio. Arbore si unisce alla New Pathetic Elastic Orchestra per cantare "Bongo Bongo Bongo".
Casa Arbore è sempre più fuori controllo, Pazzaglia si lamenta che non riesce neanche più a proporre il tema del giorno ed è costretto a riproporre quello del giorno precedente "Ai monti, al mare, in campagna... o peggio ancora ai laghi". La musica della serata è "neopsichedelica", anche se la definizione non mette d'accordo i ragazzi di "Stereonotte". La puntata si chiude ancora con la canzone "Il materasso" cantata da tutta la casa.
Arbore invita la "centralinista" Marchini a leggere le lettere di alcuni telespettatori, mentre il tema nel salotto con Pazzaglia, Luotto, Frassica, Ferrini è: "È meglio essere grassi o magri?". Insieme ai conduttori della trasmissione radiofonica "Stereonotte" Arbore introduce l'esibizione del complesso musicale Sergio Laccone Band che esegue un brano del proprio repertorio. Il musicista Ventura parla dei suoi strumenti mentre D'Agostino presenta un'altra delle sue "Look parade".
La puntata inizia con la telefonata della Mirca, la sorella di Ferrini, che arriverà in ritardo dopo un'avventura a Napoli. D'Agostino continua la sua analisi dell'edonismo reaganiano proponendo un filmato con Lino Banfi alle prese con una finta orchestra afroamericana. L'artista Gino Ventura si esibisce in uno dei suoi numeri multidisciplinari. Arbore si divide tra la New Pathetic Elastic Orchestra e Bracardi nei panni di uno spagnolo.
Arbore convince Marisa Laurito a far assaggiare il suo spezzatino a Ferrini. Un duo country si esibisce subito dopo la sigla di testa poi D'Agostino lancia un filmato di Raffaella Carrà che canta "Tuca tuca". Simona Marchini legge messaggi dei telespettatori diretti a lei e Arbore esegue con la New Pathetic Elastic Orchestra "Tu sei sempre nel mio cuore", dedicata da uno spettatore alla telefonista. Proseguono i lazzi e le ciance nel salotto, inframezzate da un magnifico filmato con Muddy Waters.
Il salotto di casa Arbore dibatte sul tema "L'amore è una cosa meravigliosa?": Pazzaglia e Catalano discutono sull'amore interrotti da Frate Antonino e dall'arabo Harmand alle prese con i loro idiomi strampalati. D'Agostino torna sulla Carrà e discetta sulla sessualità della tv e l'erotismo ai tempi del "Tuca Tuca" e Maga Maghella, di cui vediamo un filmato d'epoca. Bracardi imperversa nei panni di un cinese della dinastia Ming.
Pur volendo lanciare "essere o non essere" come tema della serata Pazzaglia si fa convincere da Catalano a preferire il più prosaico "la calvizie è vinta?". Da Ferrini all'arabo Harmand tutti nel salotto di casa Arbore hanno un'opinione a riguardo e discutono sotto gli occhi di Beniamino Placido presente in studio. Si esibiscono i Rhytm Machine prima della look parade di D'Agostino e di un altro filmato d'epoca con Raffaella Carrà, sempre commentato dal fondatore di Dagospia.
In apertura Arbore e Marisa Laurito presentano una grande torta per commemorare la vittoria della prima guerra mondiale, è anche il compleanno di Marcello, che insieme ad Antonio e il Maestro Mazza danno vita a una versione della "Canzone del Piave" riarrangiata dalla New Pathetic Elastic Orchestra. I ragazzi di "Stereonotte" parlano delle nuove mode del sabato sera soffermandosi sul nascente fenomeno del nightclubbing.
Arbore e l'arabo Harmand rassicurano al telefono il vicepresidente dell'Associazione Musulmani Italiani che il loro scherzo non ha niente di offensivo. D'Agostino sfoggia un look che lui stesso definisce "ciclista futurista" in omaggio al Giro d'Italia e presenta il video del "Ballo del qua qua" interpretato da Romina Power. Arbore e l'Orchestra interpretano "O mama, mama" portata al successo anni prima da Nilla Pizzi: presto diventerà un inno dei tifosi del Napoli.
Arbore parla con Maurizio Bianchini che introduce un vecchio Carosello. Marchini riporta le richieste musicali e i messaggi dei telespettatori mentre il conduttore scherza sulle bomboniere che Ferrini le ha regalato. Arbore si esibisce poi con la New Pathetic Elastic Orchestra interpretando "Simm'e Napule paisà", e nel suo salotto parla con Catalano, Pazzaglia, Frassica del successo musicale del disco "Quelli della notte". D'Agostino mostra il filmato di Jean-Luc Godard che a Cannes riceve una torta in faccia in occasione della prima del film "Detective".
Arbore scambia battute con Marchini che cura l'angolo della posta con i telespettatori, con Ferrini sulla costruzione del Muro di Ancona per dividere nord e sud, con Catalano e Laurito sull'uscita del disco di "Quelli della notte". Pazzaglia lancia il tema della trasmissione: è il tempo che passa o siamo noi che passiamo nel tempo? Frassica ricorda la festa di Scasazza mentre Maurizio Bianchini lancia un vecchio Carosello con protagonista Calimero, il pulcino nero. Bracardi veste i panni dell'italoamericano Tony Corleone.
Bianchini presenta lo sketch del Carosello delle Terme di Recoaro interpretato da Dario Fo e Franca Rame nel 1965: "Rinfreschiamoci le idee". Per il trentesimo anniversario del film "La città del jazz (New Orleans)", il presentatore ricorda la chiusura del quartiere a luci rosse di Storyville e lancia una sequenza. Arbore e l'esperto D'Agostino presentano la saga su "I ricchi e poveri", mentre Laurito e Harmand chiedono l'intervento di un idraulico per problemi nel bagno. L'orchestra diretta da Mazza interpreta "Bellezza in bicicletta" davanti all'ospite in studio Pippo Baudo.
Arbore parla scherzosamente con Ferrini che spiega come i sovietici abbiano inventato dei silos posti sugli ombrelli per non sprecare l'acqua piovana, poi con Catalano, Pazzaglia e Marchini sul tema della pioggia a Roma. Dopo alcune anticipazioni della programmazione di "Stereonotte" e l'esecuzione del brano "Tequila", Frate Antonino da Scasazza elenca i film di una presunta rassegna cinematografica, storpiandone i titoli. Introduzione di D'Agostino e Salvatori a un filmato su Glenn Miller.
"Ma la notte no" dà il via alla puntata. Filmato di una esibizione di Elton John che suona il pianoforte vestito da Paperino. Arbore interpreta la canzone "I quattro ciucci" accompagnato dalla New Pathetic Elastic Orchestra prima di intervistare Bracardi-Tarzan che parla di Cita, di Jane e del loro rocambolesco arrivo in Italia. Bianchini ripropone un Carosello Stock con Macario protagonista, mentre D'Agostino lancia un vecchio filmato bianco e nero con una serie di gaffe e incidenti avvenuti negli anni passati. In chiusura tutto lo studio canta la canzone "Il materasso".
Marchini legge le richieste musicali dei telespettatori mentre Catalano scherza sui ricavi dell'album di "Quelli della notte", divenuto ormai un fenomeno di massa. Ferrini questa volta è un emigrante italiano in America mentre Frassica non abbandona il ruolo di Frate Antonino, come Luotto quelli dell'arabo Harmand. Salvatori racconta aneddoti sui Beatles e lancia un filmato con i Fab Four che cantano "Long tall Sally" in un programma televisivo italiano. La New Pathetic Elastic Orchestra interpreta "Que sera, sera".
Ospiti della serata il musicista Toffoletti e la band Blues Society, che eseguono il brano "The City Hall Boogie". Arbore e Salvatori parlano del trentesimo anniversario dell'incisione della canzone "Blue Suede Shoes" di Carl Perkins, ma arriva a sorpresa Bracardi nei panni di Satana che regala gossip su esponenti della politica, dello spettacolo e dell'economia. Arbore scambia alcune battute con Marisa Laurito, che interpreta la canzone "Lilì Kangy", e poi con Simona Marchini, che gli parla di Milva. D'Agostino scherza sull'edonismo reaganiano e commenta un filmato in cui Mangione attacca alcuni dirigenti del PCI.
Dopo aver scambiato alcune battute con Simona Marchini sulle richieste musicali dei telespettatori, Arbore esegue con la New Pathetic Elastic Orchestra i brani "Zingara" e "Piazza grande". Giunge poi Bracardi, nei panni del saggio eremita tibetano Matusagiobbe. Arbore e Bianchini presentano un Carosello con Fred Buscaglione ed Anita Ekberg, mentre Marisa Laurito è al telefono con la zia Filomena. D'Agostino parla invece della musica del cantautore Malgioglio e della canzone "Sbucciami".
Casa Arbore è sempre in subbuglio, l'arabo Harmand è in collegamento telefonico dagli USA mentre Marisa Laurito, cugina zitella del presentatore, sta scrivendo una lettera all'amministratore. La New Pathetic Elastic Orchestra diretta da Mazza interpreta il classico "Lazzarella" con Arbore alla voce, prima di lanciarsi nelle cover dei Rokes "E la pioggia che va" e "Ma che colpa abbiamo noi". Il gruppo rockabilly Dennis & The Jets, presentato da Tonti, De Santis e Vigorito di "Stereonotte", esegue un medley, mentre Dario Salvatori introduce un filmato di Little Richard che canta "Tutti Frutti" e nel salotto si discute dello "scherzare coi santi...".
Ospite d'eccezione di Casa Arbore è Sergio Zavoli, presidente della RAI. Simona Marchini discute del matrimonio con Arbore e Marisa Laurito, in occasione dell'anniversario di Sandra e Raimondo Vianello. Alla celebre coppia sono dedicate anche le attenzioni di Roberto D'Agostino, mentre Bianchini presenta un Carosello con Billi e Riva. Oltre alla New Pathetic Elastic Orchestra è presente in studio la band Little Italy.
Ultima puntata: in studio arriva una telefonata del presidente Pertini (in realtà è Paolo Guzzanti); la New Pathetic Elastic Orchestra, con Gegè Telesforo alla voce passa dal jazz di "Jazz Five" al gospel di "When the Saints Go Marching In", al blues "In The Midnight Hour". Arbore saluta e ringrazia tutta la casa e i suoi ospiti da Marchini a Ferrini, da Frassica a Catalano, da Pazzaglia a Bracardi che interpreta "l'uomo che prende fischi per fiaschi". Il gruppo Gemelle Nete, formato da Anna e Domenica Costamagna, esegue il celebre "Tic e Tac, Tic e Tac" meglio conosciuto come "Gira, rigira biondina". Gran finale musicale con le canzoni "Non partir", "Il mio canto libero" e "Per finire bene" prima della sigla di chiusura "Il materasso".