A 20 anni dall'assassinio della giornalista del Corriere Maria Grazia Cutuli, ripercorriamo quel giorno grazie al racconto di Carlo Verdelli, all'epoca dei fatti vicedirettore del quotidiano. Maria Grazia non doveva essere in Afghanistan, doveva partire e tornare in Italia per ricevere il cambio da un altro collega della redazione esteri. Ma vuole seguire una pista e chiede a Verdelli il permesso di restare un altro po' per terminare un articolo a cui teneva molto. Quando il 19 novembre 2001 arriva il momento di partire, perde il convoglio di giornalisti che era partito due ore prima. La vita a volte è questione di secondi o di millimetri ed è così che Maria Grazia sarà costretta a prendere un nuovo convoglio che la porterà a essere uccisa sulla strada per Kabul da dei fuorilegge afgani. Maria Grazia non aveva lo scoop in tasca, non aveva scoperto qualcosa di pericoloso, non viene uccisa perché è una giornalista scomoda, semplicemente è vittima di un tragico destino.