Vanessa Russo, 23 anni, è uscita da casa sua, borgata Fidene, per arrivare nella gelateria in centro in cui lavora da qualche tempo. Sedute sulla metropolitana accanto a lei ci sono due ragazze romene, giovanissime come lei, Doina Matei e Costantina. Tutte e tre si stanno preparando per scendere alla stazione Termini, quando al momento dell'apertura delle porte, la calca che sempre affolla quel tratto di metro, le scuote e così si scontrano. Invece di scusarsi iniziano a discutere e una volta scese dalla metro, sulla banchina, Doina colpisce il volto di Vanessa Russo con l'ombrello che ha sotto braccio. La colpisce all'occhio sinistro e scappa insieme alla sua amica. Vanessa resta a terra e di lì a poco morirà. È il 26 aprile 2007. Doina e Costantina scopriranno l'entità di ciò che hanno fatto solo alcune ore dopo, da un servizio in tv. L'omicidio di Vanessa Russo è la goccia che fa traboccare il vaso e che trasforma il senso di abbandono provato da chi vive in periferia in vera e propria rabbia sociale. A ripercorrere la vicenda, gli effetti e le reazioni che scatena è Pietrangelo Buttafuoco.