Dagli anni della costruzione del Muro di Berlino nel 1961, fino all’abbattimento il 9 novembre 1989. Un viaggio attraverso intrecci di immagini di repertorio, che descrivono la divisione delle due Germanie, e di testimonianze sulla memoria di oggi intorno al Muro. Quali ricordi restano di quell’esperienza di divisione? Le parole, i volti, i luoghi, i microcosmi delle persone incontrate e intervistate, spaccati di vita vissuta, autoritratti di storie di vita sono al centro di “L’ombra del muro”, un documentario in due parti, ideato e diretto da Francesco Conversano e Nene Grignaffini. In veste di consulente storico-scientifico, il giornalista Stefano Vastano, firma de “L’Espresso”, che da più di trent’anni vive e lavora a Berlino. Il cuore della prima parte del documentario, dal titolo “Vite recluse” ruota intorno al sistema carcerario della DDR, in particolare le carceri di Bautzen in Sassonia e di Cottbus nel Brandeburgo. Il carcere di Bautzen II che ospitava i prigionieri politici del Regime e Bautzen I, denominato “Gelbes Elend”, la Miseria gialla, per i suoi tristi mattoni gialli. In questa prima parte, “L’ombra del muro”, ci conduce in un viaggio nei luoghi e nei ricordi di quanti hanno vissuto gli anni della divisione: si intrecciano così i racconti e le immagini del carcere politico di Bautzen II nelle parole di Sven Riesel (storico e Vicedirettore del carcere) e le memorie di Georg Kanig (ex dipendente Ferrovie e attivista Neues Forum). Si susseguono poi le memorie dell’attore Jochen Stern, di Manfred Matthies e di Gilbert Furian che hanno trascorso, come dissidenti politici, parte della loro vita nelle carceri della DDR.