Il 27 ottobre il disegno di legge contro l'omolesbobitransfobia, misoginia e abilismo approvato alla Camera il 4 novembre scorso ha terminato la sua corsa con un voto sulla tagliola. Il regolamento del Senato prevede che a questo punto il DDL non possa essere più messo in calendario per sei mesi, e quindi non ha speranze di essere votato di nuovo prima della fine della legislatura. Le urla, gli applausi e gli abbracci di chi ha festeggiato l'affossamento del DDL Zan diventano il volto di una politica sempre più distante dalle persone, dalla vita reale.