Daigo viene preso dalla nostalgia e ripensa con tristezza al caro zio Gen con cui aveva trascorso felicemente e spensieratamente l'intera infanzia e giovinezza prima di approdare dai Mechacon; torna così alla sua vecchia casa ora abbandonata e in preda alla rovina.
Vi trova però un bambino terrorizzato che cerca di nascondersi; divenuto muto per lo choc subito nell'assistere a truci episodi di guerra è assistito con devozione da una giovane suora cattolica, la quale ha lasciato temporaneamente il proprio convento sicuro appositamente per dedicarsi alla cura del piccolo. Il bambino sarà infine convinto ad aggregarsi al gruppo degli altri ragazzini, tra cui vi sono anche moltissimi orfani di guerra, residenti a Santore.