Un uomo viene trovato in fin di vita vicino al convento di suor Maria. Nel frattempo una vecchia conoscenza della religiosa è uscita dal carcere si reca in convento. Stanco, si getta sul letto e così facendo lascia cadere un portafoglio. Maria insospettita lo apre e con stupore nota che la carta d'identità non corrisponde al nome del ragazzo. Preoccupata, chiama allora don Matteo che nonostante i 100 km che li separano, prende la bicicletta e parte per Spoleto, città dove lavorano anche il capitano Tommasi e Cecchini, trasferiti anch'essi da Gubbio per via dell'accorpamento delle caserme promosso dalla spending review. Il capitano Tommasi vive nella casa dei suoceri insieme a sua figlia Martina, avuta insieme a Patrizia, morta tempo prima in un incidente. Quindi i carabinieri e don Matteo iniziano ad indagare; Don Matteo scopre il movente dell'omicidio, cioè il presunto rapimento del figlioletto della vittima da parte di un orefice e di sua moglie: dopo una serie di colloqui "forzati" da parte dell'uomo che poi era stato ucciso (che si scoprirà appartenere alle forze dell'ordine), con la moglie dell'orefice, il marito di quest'ultima aveva deciso di affrontarlo, ne era nato uno scontro e l'agente era stato ferito in testa da una pietra. Intanto don Matteo tramite un orologio riesce a risalire all'aggressore, quindi si precipita dall'orefice, seguito dai carabinieri. Alla fine, don Matteo riceve una lettera urgente del vescovo, che gli annuncia che sarà trasferito nella parrocchia di Spoleto, non solo per l'esigenza delle funzioni religiose, ma anche perché un tale, che ogni giorno inviava una lettera al vescovo, lo supplicava di trasferire don Matteo a Spoleto. Ovviamente il mittente era l'amico e maresciallo dei carabinieri Cecchini.
Name | Type | Role | |
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Mario Ruggeri | Writer | ||
Monica Vullo | Director |