L’attentato mancato del giugno 1989 a Giovanni Falcone nei pressi della sua villa all’Addaura, le stragi di Capaci e di via D’Amelio in cui nel 1992 persero la vita i giudici Falcone e Paolo Borsellino, la morte e la scomparsa degli agenti Antonino Agostino e Emanuele Piazza, gli attentati e le stragi mafiose del ’93 a Roma, Firenze e Milano. Perché mettere insieme tante storie più volte raccontate? Perché forse è necessario raccontarle di nuovo, di rivederne alcune e di legarle ad altre meno conosciute per fare un salto in avanti. Alcune novità investigative e processuali, risultato del lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine, sembrerebbero aggiungere nuovi elementi a un quadro che potrebbe apparire più chiaro o mostrarsi diverso rispetto a quello finora conosciuto. Questa è la storia di un’ipotesi, l’ipotesi di un filo che ha legato e lega Cosa Nostra non solo all’economia, non solo alla politica, ma anche a una parte dello Stato
Sarà lo scrittore Andrea Camilleri a introdurci nelle pieghe di una storia di misteri, di stragi sanguinose, di apparati dei servizi segreti deviati. Una storia a cui si aggiungono sempre nuovi elementi, una sorta di mosaico che, giorno dopo giorno, sembrerebbe apparire più definito. Perché soprattutto questa è la storia di un’ipotesi, l’ipotesi di un filo che ha legato e lega Cosa Nostra non solo all’economia, non solo alla politica, ma a una parte dello Stato.