Una telefonata allerta la squadra di Vigili del Fuoco e il loro comandante: c'è una nave naufragata al largo dell'Isola del Giglio. È la Costa Concordia. Dovrà essere solo una missione di controllo, dicono. Ma basta salire sulla nave per capire che la situazione è molto più grave, ai limiti della disperazione.
Per cominciare le operazioni di salvataggio delle persone imprigionate nella nave servono degli ufficiali che le coordinino. Ma a bordo, non ce ne sono. I Vigili del Fuoco sono da soli. E sulle loro spalle c'è la responsabilità di chissà quante vite umane. Ma non c'è un minuto da perdere: bisogna andare. E sperare che vada tutto bene.
La squadra degli 8 Vigili del Fuoco, sotto le direttive del loro comandante Ennio Aquilino, riesce a organizzare un sistema per salvare chi è rimasto intrappolato nella nave. Ma ogni volta che trovano qualcuno, sembra che le persone da salvare raddoppino. Eppure il vero nemico, non è il freddo o il mare: è il tempo. Bisogna accelerare. Anche perché la Costa Concordia scivola verso l'abisso.
In ogni missione, ogni Vigile del Fuoco deve valutare quale sia il livello di rischio accettabile e decidere qual è il momento in cui è troppo pericoloso continuare con le ricerche. Ma come si fa ad abbandonare una missione sapendo che qualcuno ha bisogno di te? Non si può. E un pompiere non lascia mai indietro nessuno.
Il giorno dopo, bisogna fare i conti con i danni del naufragio. Le persone che erano a bordo della Costa Concordia sono state evacuate, ma la missione dei Vigili del Fuoco non è finita: bisogna coordinare i soccorsi e organizzare l'arrivo dei rinforzi. Oltre a questo, bisogna fare i conti anche con le cicatrici che questa notte lascerà sulla pelle e nella memoria di ognuno dei pompieri che hanno partecipato alle operazioni di salvataggio.