La nuova serie ricomincia dalle vicende appena concluse della serie precedente. Vito, Carmine, Nardo e un suo complice (Iacuzzi) sono evasi dal Carcere dell'Ucciardone. Vito viene ucciso in un conflitto a fuoco dai poliziotti sulla statale, mentre gli altri tre fuggitivi si rifugiano in una baracca ma vengono subito localizzati. Nardo dice a Carmine di restare lì e di arrendersi. Così Nardo e Iacuzzi fuggono per le fogne mentre Carmine però esce con un mitra in mano e viene così ucciso dai poliziotti sotto gli occhi di Rosi e Claudia. Un anno dopo... Claudia Mares viene riconfermata a capo della squadra antimafia di Palermo, con tre nuovi agenti al suo fianco. Sandro Pietrangeli, detto “Pietra”, un ex agente sotto copertura dai metodi rudi e diretti; il milanese Luca, fino a quel momento adibito a lavori d’ufficio, trapiantato nella difficile realtà siciliana; la giovane Fiamma, figlia di un giornalista assassinato da due giovani sicari tanti anni prima, per inclinazione e indole sempre dalla parte dei più deboli, esperta di informatica e di sorveglianza elettronica. Claudia indaga sull’avvocato Cifalà, uomo di fiducia della famiglia Abate. La squadra organizza un appostamento in un ristorante dove sta per avere luogo un incontro tra l'avvocato, mafiosi siciliani e calabresi, e un colombiano. Ai mafiosi si accompagna anche un misterioso personaggio che sembra essere Ivan Di Meo che tutti credevano morto. La Duomo fa irruzione: Sandro uccide il mafioso Antonio Policastro, Fiamma arresta Il colombiano Montero e, tra lo scetticismo generale, Claudia riconosce Ivan che riesce a scappare in moto. La conferma del riconoscimento viene da una telecamera di sorveglianza della Dogana, i cui filmati sono visionati durante un'indagine antidroga. Rosi Abate al mercato sfugge ad un tentativo di assassinio da parte di due killer della n'drangheta di Cannizzaro. Per la sua sicurezza personale Claudia cerca di convincerla a tornare negli Stati Uniti ma