Appena nominato ufficiale Cavour viene trasferito a Genova, dove rimane affascinato dai sogni di libertà derivanti dall'ascesa al trono di Luigi Filippo in Francia. Si innamora della marchesa Anna Giustiniani, ma questa muore prematuramente e Cavour, dimessosi da ufficiale, compie molti viaggi in Europa per completare la sua formazione. Nel 1849 Vittorio Emanuele II sale al trono e Cavour ne diviene primo ministro pochi anni dopo.
In seguito alla spedizione di Crimea il Piemonte di Cavour si allea con l'imperatore dei francesi, Napoleone III, e Vittorio Emanuele può preannunciare la guerra all'Austria. Nel frattempo nella vita di Cavour è entrata Bianca Ronzani.
In Piemonte fervono i preparativi per la guerra e Garibaldi è designato capo del corpo dei volontari. Napoleone III tenta la convocazione di un congresso degli stati interessati alla questione italiana e Cavour si adopera per scongiurare questa possibilità, che rappresenterebbe la fine delle sue speranze per l'unificazione della penisola. L'Austria lancia un ultimatum al Piemonte e Napoleone sbarca a Genova, ma a Solferino le truppe francesi perdono molti uomini e l'imperatore decide di firmare la pace. In seguito a questa disfatta, Cavour si dimette.
Cavour si è ritirato nella tenuta di Leri, ma poco dopo il re lo richiama alla guida del governo per portare a termine le trattative con Napoleone III, cui vengono cedute Nizza e la Savoia. Garibaldi prepara la spedizione in Sicilia e il 4 maggio 1860 sbarca a Marsala. Vittorio Emanuele, per arrestare la marcia dei garibaldini, prende il controllo del Mezzogiorno. Realizzata l'unità, Cavour vorrebbe risolvere la questione romana, ma nel luglio 1861, a soli 51 anni, muore.