Nell’agosto del 1944, la ferocia degli occupanti nazifascisti si scatena contro la popolazione di Sant’Anna di Stazzema, nel premeditato e deliberato tentativo di indebolire le formazioni partigiane. Quattro divisioni SS, accompagnate da collaborazionisti italiani, massacrano 560 civili inermi. La strage di Sant’Anna di Stazzema desta ancora oggi un senso di sgomento e di profonda desolazione civile e morale, per la violenza e la brutalità che l’ha caratterizzata. APPROFONDIMENTO Il 21 ottobre 2008, la Corte di Cassazione respinge il ricorso presentato dalla Germania, imponendole il risarcimento ai familiari delle vittime della strage di Civitella in Val di Chiana (AR). La sentenza ha molte connessioni con i tristemente numerosi casi analoghi di atrocità commesse dagli occupanti nazisti in Italia, e fa seguito alla decisione del Tribunale militare di La Spezia che nel novembre del 2007 qualifica la strage di Sant'Anna di Stazzema come un atto premeditato. Dopo le polemiche suscitate dall'ultimo film di Spike Lee, raccontiamo la storia che lo ha ispirato: a Sant'Anna di Stazzema nell'agosto del '44, quattro divisioni delle SS, con l'aiuto di alcuni italiani, massacrarono 560 civili inermi. - 12 agosto 1944: la strage nel racconto dei sopravvissuti 12 agosto 1944, l'alba è appena sorta, una compagnia di SS arriva a Sant'Anna di Stazzema, paesino di montagna sulle Alpi Apuane, in Toscana. E' il XVI battaglione delle SS-Freiwilligen-Panzergrenadier-Division "Reichsführer SS", con a capo il maggiore Walter Reder (1915'1991). Tre reparti salgono a Sant'Anna, mentre un quarto chiude ogni via di fuga a valle, sopra il paese di Valdicastello. Alle sette il paese è circondato. Le SS giungono a Sant'Anna, insieme ad alcuni fascisti collaborazionisti come guide, gli uomini del paese si rifugiano nei boschi per non essere catturati, le donne, i vecchi e bambini, sicuri che nulla sarebbe capitato loro, in quanto civili inermi, restano nelle loro