Il primo maggio del 1947, nei pressi della Piana degli Albanesi, vicino Palermo, durante la Festa del Lavoro, alcuni banditi spararono sulla folla e uccisero 12 persone, ferendone più di 30. In quella circostanze si compì la strage di Portella della Ginestra: per molti, il primo grande mistero dell'Italia repubblicana. I colpi, come si seppe in seguito, furono sparati da Salvatore Giuliano, il leggendario bandito di Montelepre, protagonista del dopoguerra criminale in Sicilia e dalla sua banda; non si è mai saputo, invece, il movente di quell'eccidio, chi lo abbia ordinato e chi abbia coperto le indagini successive. APPROFONDIMENTO - Lo sbarco in Sicilia e la mafia siciliana. Tutto ebbe inizio il 9 luglio 1943, quando le truppe anglo-americane sbarcano in Sicilia. In soli 10 giorni le truppe della settima armata americana e della ottava armata britannica conquistarono due terzi dell'Isola. Palermo subì pesanti bombardamenti e cedette il 22 luglio. Dopo fu la volta di Messina, dove le divisioni italiane Livorno e Napoli e il XIV corpo d'armata tedesco resistettero fino al 17 agosto. A Cassibile, emissari del governo Badoglio firmarono il 3 settembre l'armistizio con le delegazioni degli Alleati. Numerosi italo-americani furono inseriti nelle truppe di occupazione, sollevando per la Sicilia il problema del ruolo esercitato dalla mafia siculo-americana nelle operazioni di sbarco e poi nel controllo dell'isola. La mafia entrò in scena soprattutto nella fase successiva lo sbarco, in rapporto al controllo sociale del territorio. Numerosi furono i sindaci mafiosi insediati dagli alleati: il caso più noto fu quello del mafioso Calogero Vizzini designato sindaco di Villalba, in provincia di Caltanissetta dal tenente americano di nome Beehr dell'AMGOT, l'Allied Military Government of Occupied Territory (Governo Militare Alleato dei Territori Occupati). Per gli abitanti dell'isola, il dopoguerra aveva avuto inizio, ma i viveri scarseggiavano. Diminuivano inf