Don Tonino Bello, Vescovo di Molfetta, dalla grande umanità e dall'estrema libertà. Pace, carità, amore per la giustizia sociale sono i valori che accompagnano la vita e l'apostolato di quest'uomo coraggioso. Il "profeta della Pace" o il "Vescovo della tenerezza", come lo chiamavano in molti. A sedici anni dalla sua scomparsa, ripercorriamo la figura del Vescovo di Molfetta, che fu anche Presidente Nazionale di Pax Christi. Coerente con le sue scelte di cristiano, il suo sogno era quello di una 'chiesa del grembiule' al servizio degli umili, come affermava egli stesso, e non una Chiesa del potere. Don Tonino dedica la sua esistenza agli emarginati, ai poveri e sofferenti e negli anni '80 inizia a battersi contro le guerre. Solo un cancro indomabile riuscirà a fermarlo il 20 aprile del 1993. Il suo esempio continua a parlare al mondo di oggi. Attualmente è in corso il suo processo di beatificazione. APPROFONDIMENTO Tonino Bello nasce il 18 marzo del 1935 ad Alessano, un piccolo paese in provincia di Lecce, all'estremo sud della penisola salentina. Sua madre, vedova, deve crescere da sola i suoi tre figli tra enormi difficoltà materiali. Come da consuetudine, il figlio più grande - in questo caso Tonino - entra in seminario, prima nella diocesi di Ugento, successivamente nel Pontificio Seminario di Molfetta ed infine a Lonarmo di Bologna. Il 10 agosto 1982 viene eletto da Giovanni Paolo II Vescovo di Molfetta, Giovinazzo e Terlizzi, ed il 30 settembre dello stesso anno, Vescovo di Ruvo. Sin dal 1985 è Presidente nazionale di "Pax Christi". Il suo motto episcopale diceva: "Ascoltino gli umili e si rallegrino". In queste parole era racchiuso il suo programma di Vescovo della tenerezza, come usavano chiamarlo in molti. Da subito inizia a parlare della necessità di essere "contemplattivi" - termine da lui coniato - ovvero di poter contemplare insieme la dimensione solitaria con quella militante; dello stare dentro la storia ed insieme del diven