Come per le precedenti personalità fatte oggetto di un nostro documentario, questo ritratto di Giorgio Almirante (1914-1988) indaga sia l'aspetto pubblico che quello privato del personaggio, i fatti noti ma anche quelli meno conosciuti o ancora del tutto sconosciuti, scovati grazie al lavoro di meticolosa ricerca degli autori. La puntata sul leader del Movimento Sociale Italiano svela infatti un segreto mai rivelato prima. Un clamoroso retroscena sulla svolta moderata dell’MSI verso una Destra Nazionale più moderna e post-fascista. Secondo la testimonianza di Giulio Caradonna, esponente di spicco dell’MSI, l’intera operazione, risalente all’inizio degli anni 70, venne pilotata e finanziata dagli Stati Uniti, per indebolire una Democrazia Cristiana pericolosamente sbilanciata a sinistra. Secondo la testimonianza di Caradonna fu uomo di fiducia di Nixon, l'imprenditore italo-americano Pier Francesco Talenti, a far da intermediario all’intera operazione. Il denaro, 600 mila dollari, fu consegnato dall’allora capo dei servizi segreti militari, Vito Miceli, nelle mani di Almirante stesso, senza che i suoi referenti politici ed istituzionali fossero stati messi al corrente. Una testimonianza, quella di Caradonna, confermata dalla voce stessa di Giulio Andreotti in una delle sue ultime interviste concesse a Marco Marra prima di morire. E non è la sola novità del documentario, che traccia un ritratto di Almirante a 360 gradi. Di lui parlano le persone che gli sono state più vicine: dalla moglie Assunta al suo stretto collaboratore Donato La Morte, dal giornalista Giano Accame all'ex MSI Ignazio la Russa, e altri ancora.