Liberamente ispirato a "Cipolle e libertà" di Federico Bozzini, edizioni Lavoro (Roma) Dovevamo trovare una storia esemplare che parlasse di privilegi. Siamo stati capaci di trovarne solo una che raccontasse di una vita che ne era stata totalmente priva. Una vita dedicata al lavoro e al rispetto di quanto è più lontano dalla logica del privilegio, ovvero il contratto collettivo, diritto condiviso e acquisito da un'intera classe di lavoratori, quelli che da contadini divennero urgentemente operai (era in gioco il nuovo benessere dell'Italia), senza mai perdere completamente le antiche radici e l'amore per l'orto.