Negli anni Sessanta, il cinema horror conosce una stagione di grandi successi in tutto il mondo. Per la prima volta, anche in Italia si intraprende la produzione di piccoli film che hanno però un grande successo in tutto il mondo e che costituiscono una sorta di approccio italiano a questo genere. Con il contributo di alcuni maestri (Dario Argento, Pupi Avati) e di importanti critici francesi si ripercorrono le particolarità e i punti forti di un’idea originale dell’horror, nel quale l’estetica pop e i contenuti trasgressivi hanno un ruolo molto importante, che rende unica questa produzione italiana nel decennio.
The documentary consists of footage from 12 erotic documentary films from the
Sixties. A dynamic style of editing, sometimes almost hypnotic is accompanied by
contemporary music created especially for the documentary by the music composer
Federico Badaloni.
The voice over of the author blends in perfectly with the music and the footage,
showing a Sixties pop influence.
At the beginning it starts like this:
"Roland Barthes claimed that the real effect of striptease
was desexualizing women, a ritual that triggers the
idea of sex and at the same time is its catharsis. A sort
of strategy to reveal sex and then deactivate it. Before
being a proverbial seduction ritual, it is a form of exorcism
of sex in which a body generates an appetite but
then is devitalized"
1960년대 이후 호러 영화가 세계적으로 알려진데는 이탈리아 호러 영화의 역할이 특히 컸다. 감독은 다리오 아르젠토, 마리오 바바, 푸피 아바티 등 대표적 감독의 작품을 중점적으로 살피며 당시 영화인들이 부족한 예산과 검열 등 척박한 제작 환경 속에서 어떤 창조적 작업을 선보였는지 살펴본다. 또한 잔혹한 신체 훼손 같은 폭력의 과잉이 어떤 사회문화적 맥락을 갖고 있었는지도 함께 고민한다.
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