At 18,000 feet above sea level and over the course of 40 days last Spring, documentary filmmaker Dianne Whelan immersed herself in the challenging and captivating world of base camp at Mt. Everest. With spectacular footage of the mountains’ landscape as a backdrop, 40 DAYS AT BASE CAMP is an intriguing and intimate portrayal of three climbing teams and their journey to the peak.
In primavera, la documentarista Dianne Whelan si è immersa per quaranta giorni nell’affascinante mondo del campo base, sito a 5.400 metri d'altezza, da cui si parte per raggiungere la cima dell’Everest. Le riprese spettacolari, con l'Himalaya sullo sfondo, mostrano un intrigante e intimo ritratto di tre gruppi di scalatori e del loro viaggio verso la vetta più alta del mondo. Il documentario si insinua nel cuore del mito dell'Everest soffermandosi sulle vicende degli alpinisti che vivono quotidianamente al campo base, trasformandolo in un campeggio; sulla storia della montagna e sull'effetto devastante che il cambiamento climatico sta creando nell’equilibrio ecologico dell'area. Inoltre, rappresenta la trasformazione dell’Everest che ogni primavera ospita più di 800 alpinisti che si accalcano per molti giorni al campo base prima di iniziare la salita. La montagna più alta del pianeta, un tempo spazio sacro, riverito e temuto, si trasforma in un rumoroso e triste parco a tema.
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