Presentato in concorso a Cannes, è considerato da molti critici come il miglior film di Pupi Avati. Siamo nell'Alto Medioevo, nella settimana santa della Pasqua del 926 dopo Cristo, il titolo prende spunto dalla preghiera di Maria a Dio, riportata dal Vangelo di San Luca. Il film narra di come gli uomini del tempo, nonostante la mancanza di segni tangibili di Dio, continuino grazie alla fede a cercare disperatamente un rifugio nella religione, per dare così un senso agli orrori del mondo. In un montaggio fluido e originale assistiamo a cinque episodi intessuti tra loro che hanno come temi la ricerca di Dio, l'ignoranza e la superstizione.
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