Giugno 1981, campagne di Frascati. Migliaia di persone si radunano attorno a un pozzo e restano lì per ore e ore, nonostante il caldo e la stanchezza. Incastrato lì sotto, a più di 30 metri di profondità, c'è un bambino: Alfredo Rampi, che è lucido, parla, piange, urla. La vicenda viene trasmessa in tv in una diretta a reti unificate che dura 18 ore. Per 18 ore, fino al 13 giugno, 21 milioni di italiani non riescono a smettere di guardare quello che succede dentro quel pozzo. La tragedia di Vermicino ha sconvolto l'Italia e le riflessioni su gli errori e la disorganizzazione generale dei soccorsi hanno contribuito a cambiare per sempre il modo in cui il nostro Paese reagisce alle emergenze, sia a livello locale che nazionale.
20 marzo 1995. La routine delle milioni di persone che prendono la metro quel lunedi mattina viene spezzata. Quattro uomini lasciano a terra nei vagoni dei sacchetti di plastica con all'interno un liquido incolore e inodore e poi li bucano. Le persone cominciano a tossire, a sentirsi male. Alcune di loro muoiono da lì a poco, altri continueranno a subirne le conseguenze a vita. Quei quattro uomini sono gli adepti della setta religiosa Aum Shinrikyo e il liquido all'interno dei sacchetti che hanno bucato è il sarin, un letale gas nervino classificato come arma chimica di distruzione di massa. È stato il leader della setta, Shoko Asahara a ordinare l'attentato terroristico. E questo stesso attentato, trai peggiori della storia del Giappone, ha cambiato la vita dei cittadini in molti modi, anche nelle abitudini più impensabili.
Chicago, 1982. Una serie di misteriosi omicidi terrorizza la città: sette persone muoiono improvvisamente dopo aver assunto delle compresse di Tylenol, del comunissimo paracetamolo. Nonostante i sospettati, tra cui Unabomber, le indagini non arrivano a un responsabile. Il caso, rimasto irrisolto, ha però cambiato per sempre il modo in cui negli Stati Uniti i farmaci, ma non solo, vengono prodotti e consumati.
24 aprile 2013, Dacca. In pochi secondi un imponente palazzo di otto piani, che ospita migliaia di lavoratori e lavoratrici, collassa su se stesso in quello che è il crollo accidentale con più vittime nell’ultimo secolo. Muoiono più di mille persone. Alcuni sopravvissuti vengono tirati fuori subito, altri dopo giorni, altri ancora dopo settimane. Quel giorno vengono effettuate sul posto numerose amputazioni per liberare le persone dalle macerie. Anna, 16 anni, perde una mano mentre Pakhi, 25 anni, entrambe le gambe. Questo disastro ha scatenato proteste e rivolte in tutto il mondo e ha rappresentato un importante punto di svolta per la consapevolezza comune sui diritti e sulle condizioni dei lavoratori nel settore tessile.
È una mattina come tante altre alla Pantglas Junior School. Gaynor, 8 anni, ha salutato frettolosamente i suoi fratelli Carl e Marylyn prima di entrare in classe. Ma la tranquillità si trasforma presto in terrore quando un rumore crescente e il tremolio delle luci annunciano una catastrofe. Una valanga di liquami e detriti travolge la scuola, seppellendo bambini e insegnanti. La tragedia, che ha causato la morte di 144 persone, tra cui 116 bambini, ha lasciato una ferita profonda ed ha cambiato per sempre le normative di sicurezza nelle miniere britanniche.
27 Marzo 1977, Tenerife: un’inquietante concatenazione di errori umani e coincidenze porta all’incidente aereo con più morti mai avvenuto nella storia dell’aviazione. Una collisione tra due aerei che, però, non avviene in volo, ma sulla terra: sulla pista dell’aeroporto di Los Rodeos. Entrambi gli aerei prendono fuoco e vanno completamente distrutti: 583 morti, 61 feriti. Il disastro aereo di Tenerife porta a cambiare le procedure di sicurezza sugli aerei in cui voliamo: come il divieto di rispondere “Okay” tra piloti e torre di controllo.
Il 15 aprile 1989 Kevin Williams si trova nella curva ovest dello stadio di Hillsborough, a Sheffield, con dei suoi amici. Si tratta di una standing area, una zona dove non ci sono posti a sedere. Kevin è entusiasta, felice, non vede l’ora di assistere alla semifinale della FA Cup, Liverpool contro Nottingham Forest. Mentre la partita ha inizio, però, una massa incontrollabile di tifosi entra all’improvviso nella curva, dove si trovano Kevin e i suoi amici. Da un secondo all’altro le persone sono così tante che iniziano a schiacciarsi a vicenda e contro le recinzioni. È il fenomeno della crowd crush che porterà alla morte di quasi cento persone, Kevin compreso. Le sue ultime parole sarebbero state “Mamma”. La tragedia di Hillsborough ha portato a dei cambiamenti molto concreti negli stadi più importanti, primo tra tutti: le sedie.
Febbraio 2009, Inghilterra: la 36enne Clare Wood viene strangolata in casa dall’ex fidanzato, George Appleton. Nei mesi precedenti Clare aveva segnalato più volte George alla polizia per abusi sessuali, attacchi e minacce di morte. Dopo il femminicidio, il padre di Clare scoprirà dalle indagini che George aveva uno storico molto lungo di violenza sulle donne, dalle molestie al rapimento, e che per questo era stato in carcere per 3 anni. Lotterà così per anni per far istituire nel 2014 una policy che dia la possibilità alle persone di conoscere il passato eventualmente violento del proprio ex o partner.
Il 28 aprile del 1996, nello stato australiano della Tasmania, il giovane Martin Bryant apre il fuoco a Port Arthur, un famoso sito turistico. Uccide 35 persone e ne ferisce 23. Il massacro di Port Arthur ha portato il governo australiano a prendere una decisione drastica sul controllo delle armi che, fino a quel momento, erano considerate “un elemento essenziale del mito nazionale”.
10 luglio 1976: una nube tossica di diossina fuoriesce da uno stabilimento chimico in Italia, situato tra i comuni di Seveso e Meda, causando gravi danni alle persone e all’ambiente. Più di 700 sfollati, centinaia di case e animali abbattuti, strati di suolo rimossi. Il disastro di Seveso, chiamato anche l’Hiroshima o la Chernobyl d’Italia, portò alla creazione delle direttive Seveso, delle normative europee per prevenire e controllare i rischi di incidenti industriali rilevanti.