La lettera di Michele, il ragazzo trentenne friulano che si è tolto la vita e la quale lettera gira da ieri sera per il web farcita di commenti più o meno empatici e simpatici, mi ha fatto riflettere parecchio e non mi ha dato pace. Parliamone però, perché credo sia in atto la solita meccanica di sfruttamento “usa e getta” che in genere si fa di eventi tragici come questo.